6. ℛicordi dolorosi

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DingDongDingDongDingDongDingDongDingDongDingDongDingDongDingDong

"Mmh... Un po' insistenti direi..." Jimin con la pura innocenza in corpo, scese dal letto e barcollando da un lato all'altro della casa riuscì ad arrivare alla porta.

Non ebbe nemmeno il tempo di aprirla, che si ritrovò tre paia di occhi incazzati neri che lo guardavano minacciosamente.

"CI VEDIAMO A SCUOLA? SAI CHE ORE SONO? EH? LO SAI?"

"DOV'È QUEL COGLIONE DEL MIO RAGAZZO!"

"KOOK? DOV'È QUEL DISGRAZIATO!"

"Dio quanto urlate! Mi sono appena svegliato! Comunque... Namjoon 99% si sarà già riaddormentato, quindi dorme... Kookie credo vi abbia sentito e abbia deciso di optare per la fuga. Se ti può interessare l'unica via di fuga dal secondo piano è l'albero in giardino".

V scattò a tempo di record dirigendosi verso il cosiddetto 'albero in giardino' mentre Jin si diresse verso le scale che portavano al secondo piano.

"Mi hai lasciato da solo, dopo aver scritto questo cazzo di biglietto, mi hai detto che ci saremmo visti a scuola... e alla fine cosa fai? Non mi rispondi al cellulare, poi di nuovo lo spegni, poi non ti presenti a scuola! E ora? Hai pure il coraggio di dirmi che hai ragione? MA SAI QUANTO ERO PREOCCUPATO? SE TI FOSSE SUCCESSO QUALCOSA? EH? NON CI HAI PENSATO?"

Jimin si vergognava per quello che aveva fatto, ma davvero non lo aveva fatto di proposito, niente di quello che era appena successo era stato programmato.

"Yoongie, mi dispiace! Ma io davvero non avevo idea di dove Kook ci volesse portare! Poi siamo entrati... e abbiamo bevuto solo qualcosina... poi ci avete chiamato... e allora abbiamo pensato che tanto... morti per morti..." provò a metterla sul ridere.

"Ti sembra che sia una battuta divertente? Sto ridendo forse? Ah Giusto, dato che i bulletti vi avrebbero fatto comunque il culo il giorno dopo, avete pensato bene di peggiorare la situazione! A che ora siete tornati?! Eh?"

Jimin cercò di fare mente locale, ma davvero non aveva idea di COME ci fossero tornati a casa! Figuriamoci dell'ora!

"N-non ne sono sicuro?" La sua voce tremò leggermente.

"PARK JIMIN!"

"Yoongi davvero mi dispiace! Mi perdoni?" Chiese facendo il labbro tremulo e gli occhioni pieni di lacrime.

"Diamine. Sai che sei fai quella faccia ti posso perdonare tutto!?" disse per poi abbracciarlo forte.

Jimin contento 'scodinzolò' e si mise comodo tra quel caldo abbraccio.

Secondo piano

"TU! Alzati!"

Niente...

"KIM NAMJOON!"

Ancora niente...

"Giuro che se non ti alzi ti raso i capelli a zero!" E come per magia. Il corpo del ragazzo si alzò di scatto come fosse una molla.

"Che! COSA! Una guerra! Chi sta male! Cosa è successo!"

Cercò di fare mente locale sulla situazione attuale.

Sapeva che un rumore lo aveva svegliato, ma non riusciva a capire cosa. Intravide un persona davanti a lui, si sfregò piano gli occhi cercando individuare chi fosse, ma quando lo ebbe riconosciuto provò un misto di stupore e terrore.

Lo stupore era dato dal fatto che davanti a lui c'era il suo ragazzo e non sapeva bene come fosse riuscito a entrare in casa.

Il terrore era che sapeva perfettamente di essere in un mare di merda.

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