Essendo un bambino in vacanza

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Mare, 1 luglio 2005

Caro diario,

Finalmente sono tornato qui in vacanza. La scuola mi è piaciuta, ma è faticosa. Mi mancheranno tantissimo Matteo e Gianni, mentre invece non rivedrò mai più Aurora. Era questo che dovevo dirti a maggio, ecco. Lei mi ha detto che si deve trasferire lontano, dall'altra parte dell'Italia, ma mi ha dato un abbraccio. Non so se essere contento o no. Adesso al mare spero di divertirmi e di conoscere qualche nuovo amico. Quando tornerò a casa sarà quasi il mio compleanno, mancherà circa un mese. Torno il 21 luglio. Mi piace tantissimo questo posto, il mare è immenso, non si vede la sua fine. Un po' come nel mio amore per Aurora. So che è stupido da dire, non ho ancora sette anni, però so che il mio cuore batte solo per lei. Chissà se ne troverò un'altra... lo spero. Ma lei sarà sempre l'unica per me. Adesso però qui al mare voglio divertirmi, dopotutto mi devo riprendere dal mio primo anno di scuola. Chissà cosa mi darà ancora di bello la mia vita...

Mattia (ti piace la mia firma?)


Casa mia, 21 luglio 2005

Caro diario,

Le vacanze al mare sono finite oggi. Mi piace sempre il mare, ma purtroppo non ho conosciuto nessuno. Dato che però eravamo abbastanza vicino a casa, alcune persone hanno riconosciuto papà quando eravamo in spiaggia e l'hanno salutato. Hanno anche parlato un po', penso della sua malattia. Questa cosa mi ha rattristato, quindi non ti ho scritto più. Non voglio pensare che potrei perderlo, non proprio adesso che posso averlo a casa a farmi compagnia e a giocare con me. A parte questo, purtroppo non ho conosciuto nessuno. Ho mandato anche tante cartoline, a Matteo, a Gianni, ad Aurora, ai nonni, agli zii... ho quasi svaligiato il negozio. Ma sai quanti castelli di sabbia e quanti bagni ho fatto? Ho anche letto un libro, era di Geronimo Stilton. Lo conosci? È un topo scrittore. Ma come può scrivere un topo per te?

Mattia


Casa mia, 26 luglio 2005

Caro diario,

Papà sta davvero male. Ieri è andato in ospedale e l'hanno tenuto a dormire stanotte. Non so cosa gli succederà, ma ho tanta paura, mi sento solo un bambino. Sono solo un bambino. È normale avere paura per me, a volte di notte dormo ancora con la luce accesa. Capisci cosa sento adesso? A volte vorrei essere più grande, almeno tutto questo sarebbe finito. Ma perché proprio a mio papà doveva succedere? Cosa ha fatto di male mio papà? Lo voglio con me anche da grande, quando magari bacerò per la prima volta Aurora (spero) o un'altra persona. Intanto però devo pensare al libro dei compiti delle vacanze. Ma quanti sono? Sembra di essere a scuola. Oggi pomeriggio vengono a casa Matteo e Gianni, quindi ti saluto. Vado a fare degli esercizi di matematica, altrimenti dopo non sono libero.

Mattia


27 luglio 2005

Cari Matteo e Gianni,

Voglio scrivervi una lettera. Prendetemi per pazzo, ma ho voglia di farlo. Non so perché, volevo parlarvi di questo primo anno a scuola insieme. Sapete bene che mio papà è ammalato, quindi vi scrivo per ringraziarvi della vostra amicizia. Mi siete sempre stati vicini, avete sempre giocato con me, anche quando gli altri hanno smesso di farlo per via della malattia di mio papà. Voi ci siete sempre stati, per fortuna. Quindi, anche se è una cosa da femmine, volevo dirvi che vi voglio bene.

Mattia


Io SonoWhere stories live. Discover now