Essendo un bambino felice

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Ospedale, 1 agosto 2005

Caro diario,

Oggi finalmente hanno dimesso mio papà. Io e la mamma siamo qui ad aspettare che esca fuori e ci dica che è tutto a posto, che finalmente sta bene e starà bene per sempre. Ma se così non fosse, se il mostro che ha dentro tornasse a colpire? Lui perderebbe tutti i capelli come quelle altre persone che ho visto nel suo corridoio e che mi spaventano a morte? Non sono cattivo, solo mi fanno proprio paura, ma non è neanche colpa loro. Sono io che sono il figlio di un malato e magari sono malato anche io. Spero ovviamente di no, ho paura anche per me però. Sono ancora piccolo e non voglio passare la mia vita in ospedale, proprio no, però se dovesse toccare a me un giorno... non so, nel caso vedrò al momento. Per adesso però mi basta riavere indietro mio papà.

Mattia


1 agosto 2005

Caro papà,

Mi sei mancato tanto a casa e sono contento che tu sei tornato adesso. Il mostro ti lascerà in pace adesso, vero? Te lo dico ancora, non voglio perderti. Sono pur sempre tuo figlio e tu sei mio papà, non ne avrò mai un altro al tuo posto. Devi ancora insegnarmi a giocare a calcio, non puoi morire, lo sai? Non puoi. A parte questo, pensa alla mamma, sarebbe sola con me, o alla nonna, rimarrebbe in casa tutto il giorno solo con il nonno. Non puoi andartene, sei troppo importante per noi. Adesso che sei a casa non devi più andare in ospedale, no. Punto. Leggi questa lettera quando ti sentirai male, fallo per me, il tuo

Mattia


Alla mia festa di compleanno, 22 agosto 2005

Caro diario,

Finalmente oggi è il gran giorno. Proprio tra poco festeggerò i miei primi 7 anni con i miei genitori e i miei nonni. Sono contento, so che mi faranno tanti regali (spero anche i libri di Geronimo Stilton, te ne ho parlato un po' di tempo fa, ricordi?) e mi daranno anche dei soldi che, come al solito, mamma e papà prenderanno per metterli via. Ma il regalo più grande me l'ha fatto proprio lui, il mio papà. Oggi sta molto bene, è da tanto che non lo vedevo così, prima per la stanchezza degli allenamenti, poi per la sopportazione della malattia. Sono davvero contento che stia bene, è un regalo bellissimo, non credi? Secondo me sì. Adesso vado, voglio la torta con le candeline, capisci?

Mattia

Io SonoWhere stories live. Discover now