Casa nostra, Natale 2005
Caro diario,
Buon compleanno. È già da un anno che siamo insieme. È tantissimo, eppure il tempo mi sembra volato. È così anche per te? Comunque, non sarà un Natale molto bello, siamo solo io, la mamma e i nonni. Papà è ancora in ospedale e ho paura che non ne uscirà più. Andiamo a trovarlo oggi pomeriggio dopo il pranzo. Se vuoi porto anche te, così lo saluti. Ti va? Adesso però devo proprio lasciarti, vado ad aprire i regali. Ci vediamo dopo magari.
Mattia
Casa tua, 26 dicembre 2005
Caro papà,
Torna a casa per favore. Ieri siamo venuti a trovarti e io sono stato malissimo a vederti così, sdraiato a letto, senza più i capelli, con i tubi attaccati ovunque. Volevo piangere, ma non l'ho fatto. Quando non ci sarai più toccherà a me essere l'uomo di casa, ma l'hai detto tu. Io non sono pronto però, ho solo sette anni. Dimmi come fare, perché io non lo so. Ma soprattutto, non morire, non andartene così presto. Hai capito? Ti voglio bene.
Mattia
Casa mia, 1 gennaio 2006
Caro anno nuovo,
Spero che sarai meglio di quello che è appena finito. Non è stata colpa sua, ma per me è stato molto duro. La malattia di mio papà è peggiorata e forse lui non guarirà più. Questa estate però ci sono i mondiali di calcio, me l'ha detto lui. Spero che l'Italia vincerà, almeno lui sarà felice. Io però non so se li guarderò, dato che preferisco il basket al calcio. Ma se a lui farà piacere, li guarderò con lui. Ah, un'ultima cosa. Non conosci Aurora, ma è una bambina bellissima. Ridammela, o fammene trovare un'altra come lei. Spero che diventeremo amici.
Mattia
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Io Sono
General FictionCome può essere la vita di una persona quasi qualsiasi, da prima del suo inizio fino a dopo la sua fine? Scopriamolo insieme a Mattia, dotato del dono della scrittura, che, grazie alle sue lettere indirizzate a persone e oggetti, ci renderà parteci...