21-non tutto va come pensiamo

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Arrivammo alla radura e io mi posizionai. Restai sola quando facevo queste cose volevo restare sola, lavoravo meglio. Dopo poco iniziai a lavorare. Nel cielo le nuvole correvano e si spostavano creando una folta coltre di esse che rabbuiavano il cielo e man mano andavano ad inscurirsi. Io e Jasper non avevamo mai parlato molto, ma sembrava curioso di voler chiedermi qualcosa riguardo a quello che facevo.
<Come fai?> sputò fuori.
<É una questione di concentrazione mentale e di lavoro manuale> dissi brevemente.
<In che senso mentale?> chiese Jasper non capendo.
<Il mio potere non si limita a una questione tattile di poter spostare l'aria e creare venti. Il mio è un potere anche mentale: riesco a deviare i pensieri cossiché Edward non riesca a leggermeli, o proteggermi dalla capacità di Jane. É anche una sorta di scudo che devia> dissi alla fine della mia spiegazione.
<Oh> sussutò Jasper sorpreso, sorrisi mentre lui continuò a guardarmi stupito. Da lì a poco iniziarono a sentirsi i tuoni continuai ancora un poco per esserne sicura.
<Anne basta così> mi avvertí Alice. Misi giù le mani e presi posto per giocare.
<Non posso giocare vero?> mi chiese Thomas che tutto il tempo era rimasto indisparte sapendo che mi avrebbe sconcertato.
<Non credo sia il caso. Fai l'arbitro> dissi e gli feci l'occhiolino. Iniziammo la partita e la mia squadra partí subito verso la vittoria. Erano passati trequarti d'ora da quando avevamo iniziato a giocare. Sentí un odore strano: di vampiro, ma più dolce...si nutriva di sangue umano...ed era vecchio...un Volturi...JANE! In quell'istante anche Alice riuscí a vederla e si girò terrorizzata verso di me e poi guardò Thomas. Tutti si fermarono.
<Ce la facciamo ad andarcene?> chiesi e la precisazione nella mia voce.
<Sono in tre?> affermò confusa Alice.
<Tre!?> strillai.
<Che succede?> chiese Emmett.
<Jane, Alec e l'altro non lo conosco> disse Edward che aveva letto nei pensieri di Alice. Ero terrorizzata il suo odore era troppo buono.
<Sono solo in tre ce la faremo no?> disse Emmett sicurissimo.
<E poi due di noi hanno lo scudo no?> lo disse tranquillo, ma in fondo aveva paura.
<Anche Charlotte, Renesme, Jack e Jacob sono in altrettanto in pericolo> disse Bella che aveva capito il pericolo anche per Thomas. Già erano in pericolo loro se ne sarebbero dovuti andare.
<Se Jacob e Jack partono ora potrebbero correre abbastanza in fretta mentre io tolgo l'odore. Thomas salirà in groppa a Jack così si sentirà meno l'odore; Charlotte riesce a correre quasi come quanto una di noi quindi Jacob porterebbe Renesme così andrebbero tutti allo stesso passo> dissi tutto di un fiato. Non feci in tempo a finire che Jack, Charlotte e Thomas erano già in posizione, Jacob e Renesme li seguirono a ruota.
<Possiamo provare> disse Alice. Feci un cenno a Jack e partí contemporaneamente anche Charlotte infine Jacob con in groppa Renesme. Appena partirono feci in modo di cambiare aria.
<Io, Bella e Carlisle ci metteremo in prima linea in modo da prevenire un eventuale attacco con le parole di Carlisle e fermarlo mentalmente attraverso il potere mio e di Bella. Se attaccano voi combatterete e io e Bella correremo verso gli altri. Tutti d'accordo?> chiesi già abbastanza agitata e pronta a una sfuriata in caso di una risposta negativa. Tutti acconsentirono.
<Dove le hai imparate queste cose?> chiese leggermente malizioso Emmett stupito dalla mia capacità di organizzazione.
<Mio padre era un militare, mi insegnò tutti i trucchi, prevenzioni e modalità di attacco. Poi come già sai ho combattuto diverse guerre con i Volturi> dissi a queste informazioni Jasper gioì in quanto non si sentí l'unico abituato a uccidere. Sorrisi amaramente anche io. Le foglie iniziarono a frusciare e io smisi di fare il mio lavoro mettendomi nelle posizioni prestabilite.
<Stai tranquilla> mi disse Carlisle non funzionò e rimasi immobile. Scosse la testa sospirò e si mise più avanti. Eravamo una sorta di piramide: Carlisle, io e Bella, tutti gli altri disposti più o meno dietro di noi. Dal buio della foresta uscirono tre sagome: Jane, Alec e un ragazzino di circa la loro stessa età; capelli rossi, occhi rossi e mantello nero. Inquietante, ma non sembrava altrettanto pericoloso rispetto ai gemelli...sembrava. Si fermarono poco più avanti di noi.
<Salve Jane> disse cordiale Carlisle <Alec> continuò con un cenno della testa <Qual buon vento ti porta qui?> chiese come sempre gentile Carlisle. Io non sapevo come facesse a mantenere i nervi a bada, tutti gli avrebbero risposto male e avrebbero urlato.
<Nessun buon vento. Aro mi aveva mandata a controllare come stava Renesme, ma vedo che non c'é> disse seccata anche se non era quello il motivo. Improvvisamente sentì la sensazione di essere bloccata non seppi perché.
<Oh, mi spiace non qui. Desideri presentarci il tuo nuovo amico?> domandò Carlisle cercando di deviare l'argomento.
<Lui é Lestat. Ha un potere magnifico...vuoi provare?> chiese Jane, ma mi sembrò che in quella domanda ci fosse una nota di cattiveria come se non glielo avesse chiesto e lo avrebbe fatto comunque.
<Nooo!> urlò Edward e Jane sussurò le sue solite parole verso Carlisle. Improvvisamente la figura retta è composta di Carlisle cadde a terra in preda al dolore. Io mi sforzavo di deviare quella cosa, ma non ci riuscivo. Guardai Bella anche lei nel panico più totale nel non riuscire a fermarlo.
<Ferma gli scudi> dissi quasi ringhiando mentre anche Alec liberava la sua nebbia e tutti ne furono avvolti tranne me e Bella.
<Perché?> urlai.
<Perché tu e lei non mi state simpatiche inquanto non riesco a farvi del male> disse acida. L'aria mi tradì e il vento venne da dietro di me portando l'odore di due ibridi, due licantropi e un umano. Jane annussò l'aria sorrise e scattò partí prima io dei suoi amici e infine Bella. Corsi più velocemente possibile, ma probabilmente quel Lestat mi tolse il senso in più che ero abituata ad avere e fui costretta a correre quasi come un normale vampiro sentendo poco più di esso. Mi irritava...trovai Jane e poco vicini sentì Jack e Jacob, corsi più velocemente. Accelerai ancora un po' e arrivai davanti ai due lupi di fronte a Jane, poco dopo apparvero anche Alec, Lestat e Bella.
<Uh, ma che sorpresina carina> disse Jane eccitata.
<Due mutaforma, due ibridi e un umano> disse schifata, io e Bella ringhiammo all'unisono. Jane fece un passo avanti.
<Non ci provare!> urlai, ma non potei bloccare l'inevitabile. Guardò i lupi e poi Charlotte e Renesme, ma lasció in pace Thomas per qualche motivo. Le urla si propagano per la foresta.
<Alec> disse Jane e Alec fece avanzare la sua nebbiolina.
<Non trovo giusto far del male ai tuoi amici a me basta farlo a te> disse Jane e poi guardò Lestat. Lestat corse e prese Bella da dietro che iniziò a dimenarsi e poi Lestat sembrò concentrarsi molto. Mi senti libera e vulnerabile e Jane mi guardò. Incominciai ad urlare, urla di dolore...il dolore era straziante. Probabilmente avrei chiesto di uccidermi se fossi riuscita a parlare ma le urla sovrastavano le forze. Quindi il potere di quel Lestat era di disattivare gli scudi, ma non tutti Bella non urlava. O meglio urlava di lasciarci andare. Ad un certo punto qualcosa cambiò. Thomas sembró incazzarsi seriamente.
<Lasciala stare! Smettila ora!> urlò e finì tutto. Riuscí ad aprire gli occhi Thomas fissava Jane con concentrazione e anche Jane si stava sforzando di attivare il suo potere, ma non succedeva niente. Jane guardò Lestat e nianche lui sembrò non fare caso a quello che faceva Jane e anche Alec. Non persi tempo anche se sentivo che il mio scudo non era su di me. Lanciai un getto d'aria verso Lestat, Bella era libera e sentivo di riavere appieno il mio potere. Cambiai il corso della nebbia di Alec e la rigettai verso di lui infine mi scagliai contro Jane. Bella stava rincorrendo Lestat sapevamo che era più pericoloso lui di Alec benomale. Io e Jane ci scagliammo contro un albero. Ringhi e sibilii venivano dalle nostre bocche. Non era semplice, se Jane era troppo abituata ad avere il suo potere io non riuscivo a combattere senza non essere preoccupata per Thomas. Se mi fossi abbandonata all'istinto avrei sconfitto Jane subito, ma c'era il rischio che attaccassi Thomas abbandonandomi troppo ai sensi. Ma se avessi scelto di rimanere all'erta Jane avrebbe potuto fare piazza pulita, avevo fatto la mia scelta e mi abbandonai ai sensi. Sentivo il cambiamento la sete di sangue umano nonostante fossi sazia, la voglia di uccidere il nemico, la voglia di saltare da un albero all'atto sentendomi superiore e la noncuranza di strapparmi i vestiti. Mi accuciai pronta ad attaccare e attacai. Combattemmo un po' rotolandoci per terra infine cambiai tattica la presi e la lanciai. La lanciai nella direzione sbagliata, volando in aria colpí alla testa Thomas che cadde a terra. Jane si alzò e annussò l'aria...Thomas aveva perso sangue. Lei iniziò a correre verso di lui e anche io saltai quasi in braccio a Jane, la feci cadere e velocemente la feci inginocchiare di nuovo e gli staccai la testa...era finita anche Bella aveva ucciso Lestat, ma Alec era scomparso aveva poca importanza ora. Corsi verso Thomas era a terra perdeva parecchio sangue e non sapevo se sarei resistita.
<Scusa> sussurrai per metà piangendo.
<É morta?> chiese, la voce debole. Annui.
<Bene almeno sono stato utile> disse soddisfatto.
<Non sei mai stato inutile> dissi e sorrise.
<Andiamo ti porto all'ospedale> dissi lo presi imbraccio.
<Bella vai dagli altri a vedere se stanno bene, io vado all'ospedale> dissi fermemente e corsi verso casa.
Arrivata a casa presi un asciugamano lo legai alla testa per bloccare il flusso di sangue e con la macchina di Carlisle corsi verso l'ospedale con i finestrini aperti così da alleviare l'odore di sangue.
Mezzanotte, erano passate tre ore da quando ero in ospedale. Non avevamo chiamato i genitori di Thomas, non sarebbero mai arrivati in tempo e optammo per  non dirgli niente. Thomas dormiva, gli altri erano a casa e io ero qui a leggere una rivista di moda. Il respiro di Thomas si fece meno pesante e si iniziò a muovere...si stava svegliando, chiudi la rivista e lo osservai. Aprí gli occhi e la luce gli dette fastidio guardò un po'in giro e poi mi guardò.
<Buongiorno> disse con la voce rauca dal sonno. Ridacchiai.
<É mezzanotte e tu mi dici buongiorno...buongiorno anche a te> dissi ridendo e poi mi avvicinai.
<Come stai?> chiesi piano.
<Bene, tu?> chiese e non potei di fare a meno di ridere.
<Hai sbattuto la testa contro una pietra e perso un mucchio di sangue, ora sei in ospedale e chiedi a me che sono per lo più indistruttibile come sto? Quello fragile sei tu sai?> gli ricordai.
<Stai bene> disse sorridendo. Risi anche io.
<Mi dispiace, quello che é successo sta notte. Io non lo sapevo, non pensavo sarebbe venuta, é venuta solo per me e io ti ho messo in questo casino> dissi amareggiata.
<Tranquilla non é successo niente> disse.
<E invece si che é successo! Però se per te va tutto bene...> sospirai e poi mi venne in mente una cosa.
<Prima quando Jane mi stava torturando, come hai fatto a fermarla?> chiesi stupita, anche lui non poteva avere uno scudo.
<Stavo pensando a come stavi urlando, e volevo che smettesse. Ho pensato con tutte le mie forse che lei dovesse smetterla di farvi del male. E ci sono riuscito> disse sorridendo sorrisi anche io e restammo così per un po'.

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