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YoonGi non voleva altro, gli bastava stare lì a guardarlo o a tenergli la mano. Poi NamJoon gli sussurrava all'orecchio poesie e lui sorrideva, finiva lì il suo pezzetto di paradiso.
Però era arrivato il periodo in cui Nam, preso dal lavoro, lo chiamava poco.
Uscivano poche volte a settimana e i vestiti di YoonGi aumentavano.

NamJoon lo guardava, sempre, con malizia negli occhi e nei gesti. Lo voleva ma sapeva, che YoonGi da lui voleva altro.
Così quando dormiva, si occupava dei propri problemi segandosi sul ragazzino che abitava davanti a lui.
Alla sera, il ragazzino, si spogliava e rivolgeva la sua schiena nuda a NamJoon.
Il ragazzo stava seduto davanti la finestra, si mordeva le labbra e osservava la sua colonna vertebrale in rilievo per poi finire, eccitato, ad osservare la curva del suo sedere pieno. Finiva con le mani nelle mutande e sempre grandi sensi di colpa.
YoonGi aveva iniziato a fumare, niente di troppo perchè il più piccolo odiava vederlo fumare.
Sei eccitante, si, ma ti fa male e solo io posso farti male.

Parlava in modo serio, Kim NamJoon, seduto sul divano di casa sua con Sugar che girava in mezzo ai loro piedi.
YoonGi aveva alzato lo sguardo guardando il palazzo di fronte, un ragazzino si stava spogliando e lanciava occhiate alla finestra.
Rise, guardò NamJoon, certo che te li scegli bene.
Con un gesto veloce aveva afferrato NamJoon per il colletto della maglia, s'era alzato sulle punte e rudemente aveva attaccato le loro labbra. Era un bacio passionale, troppo forse. NamJoon quasi si spaventò, ma quel poco riuscì a far chiudere la finestra del ragazzino.

«Se proprio devi farlo,» diceva YoonGi abbassando la cerniera dei suoi jeans
«almeno pensa a me, no?»

RE DEL BLU RE DEL MAIKde žijí příběhy. Začni objevovat