Non smetteva di guardarlo.
Sembrava quasi finto data la sua bellezza. Pezzo di merda, fortunato.
'Sarai sempre una grande testa di cazzo, ma ti prego, fai l'@?943 con me!'
Aveva corso tra le strade, urtato persone e aveva anche rovesciato un caffè su una povera bambina con le guance rosse rosse. L'aveva sentito, con le sue fottute orecchie, l'aveva sentito. Era corso a casa, aveva fumato. Una, due, tre. Poi non c'aveva creduto, ridendo era andato da lui.
Ragazzino con la pelle ambrata, biondo, sorridente, peccatore. "NamJoon dorme ora, posso aiutarti?" La sua anima marchiata degli stessi segni peccaminosi che prima, marchiavano il suo. Era nudo, un paio di pantaloni di NamJoon fasciavano le sue belle cosce e il petto era scoperto, coperto di segni. Morsi d'amore, quasi. "Senti", si era schiarito la voce sentendo le lacrime bruciargli in gola, "dorme proprio profondamente?" L'altro aveva annuito," già, niente può svegliarlo".
Aveva stretro i pugni nelle tasche, "digli che il mio culo può sognarselo, gli do il permesso." TaeHyung confuso aveva riso," certo, perchè no". "Ah, dimentico, "gli aveva dato le spalle, "puttana". A quel punto, la sua corsa era iniziata. Il caffè, le spalle, i marciapiedi e poi lui.
"HoSeok, i singhiozzi rendevano la sua voce infantile, voglio solo essere amato. L'altro lo stringeva, la loro pelle nuda era calda e le loro labbra rosse. Prometto, aveca sussurrato, che qualcuno ti amerà. Poi gli aveva baciato la fronte e l'anima.
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