BASTARDO

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Sono stata per quattro giorni all'ospedale, ora sto molto meglio.
Evan mi è venuto a trovare ogni giorno.
Sono tornata a casa.
Squilla il cellulare, è Evan, rispondo
IO <heyyy >
EVAN<Piccola come stai?>
IO<molto meglio grazie >
EVAN< sono contento, sarei ancora più contento se venissi a casa mia almeno per alcune notti, non mi piace saperti da sola in casa, così posso controllarti per farti stare lontano da oggetti taglienti>
IO< ma stai tranquillo, non rissuccederà tranquillo>
EVAN< insisto, non voglio sentire nè un "ma" e nè un " se" !>
IO < ricevuto mister Gordon !>

Preparo il necessario per almeno due notti, poi semmai torno a casa a riprendere dell'altro...
Alle 21 spaccate bussa al portone, esco con la mia borsa con dentro i vestiti, spazzolino burro cacao, eccetera. Entriamo in macchina e arriviamo alla sua villona.
Sono stanca morta. Anche se sto meglio, non ho ripreso del tutto le forze.
Non so che succede, lui ha uno sguardo strano, come se dovesse svolgere qualcosa che non vorrebbe, mi ha costretto lui a venire a casa sua... vabbò
Entriamo in camera sua e come vedo il letto, mi ci tuffo, non ho neanche fatto caso all'arredo, vabbè lo guardo dopo.
EVAN < eh no signorina..... ti devo parlare....mi dispiace ma tu resterai sveglia fin quando non avrò finito di parlarti e ascolterai bene le cose che ho da dirti. Alcune cose invece le capirai più avanti....
Ti premetto che io non ti avrei mai voluto fare questo, per il semplice motivo che sono molto innamorato di te. Ma sono costretto. Perciò non fare domande perché non ti risponderò, non sprecare fiato...
Mio zio vuole te, vuole impossessarsi di te, mi ha chiesto questo favore, all'inizio è stato semplice, non mi ero ancora innamorato di te, ora è difficile, ma non posso...>

Non sto capendo un belino...che vuole suo zio, ossia il mio professore di lettere, da me ?
Impossessarsi di me? Che vuol dire ?

EVAN< perciò non rendiamo le cose ancora più difficili....da domani non mi vedrai più. Ti sveglierai da un'altra parte. >

 Sto diventando sempre più incazzata, ha fatto tutto quello per far sì che suo zio si impossessasse di me, vaffanculo, non sono di nessuno io...
IO < che cazzo stai dicendo, ho capito tutto quello che hai detto e ti rispondo, io non sarò di nessuno e ora vedi di portarmi a casa e di sparire, stronzo pezzo di merda, è questo quello che volete! Te e il tuo pedofilo di tuo zio !! >
Quando parlavo, lui mi dava le spalle, quando ho iniziato a insultare lui e suo zio si girava piano piano, ma vedevo il nervoso nei suoi occhi.
Ora vedo i suoi occhi agghiaccianti, cattivi davanti ai miei, mi fece capire di aver sbagliato ad insultarli, abbasso lo sguardo.
Mi prende per il mento e me lo alza, vuole che lo guardo negli occhi, appena rialzo ,costretta, lo sguardo mi tira un ceffone, forte, fortissimo, la mia testa rimbalza sul letto. Resto lì rannicchiata con le lacrime agli occhi, sconvolta.
Lui fruga qualcosa nel cassetto ed estrae qualcosa, lo tiene nascosto dietro alla schiena. Ho paura.
Con la mano sinistra mi preme la testa sul lenzuolo freddo, con la destra mi sposta i capelli sciolti per cercare il collo, sento pungere, mi dimeno, ma lui è forte, mi fa male. Finito di inniettarmi non so cosa, mi sento formicolare la testa. Buio totale.

Mi sveglio, ma non vedo nulla, ho una benda sugli occhi e un nastro sulla bocca sono in biancheria intima. Sono a pancia in giù su un letto
Sono legata ovunque, le mani, le caviglie, anche i fianchi. Se mi sposto a destra sento tirare a sinistra la corda  e viceversa.
Sono terrorizzata, sento il mio cuore battere a mille, non so dove sono.
Qualcuno apre la porta, si avvicina a me, mi accarezza la schiena, come se fossi un gatto. Sento frugare qualcosa e poi un tintinnio di catene.
Quel qualcuno si avvicina di nuovo a me, sento  la sua anca vicino al mio fianco, mi sposta i capelli, mi dimeno subito credendo che mi voglia iniettare qualcos'altro, ricevo una ginocchiata nelle costole destre, dove passa anche la corda, che dolore, per un attimo respiro a fatica, lui intanto veloce mi mette qualcosa attorno al collo e lo stringe. È un collare, è un fottuto collare. Lui tiene il guinzaglio di catena, lo muove lentamente sulla mia schiena. Non so il motivo, ma ad un certo punto incomincia a tenere tesa la catena tirandomi per il collare, in tutte le direzioni, forse per farmi abituare. Sti cazzi lasciatemi andare. Mugolo.
Mi innetta qualcosa e sento il mio corpo più pesante, sono senza forze. Bastardo, mi hai tolto le forze.
Mi slega. Slega anche la corda dei fianchi, ma solo la parte in cui la corda era legata ai pali o ad altro. Tiene in mano la corda, la tira forte, io sento stringere ancora di più, mi alza di peso e mi sposta fuori dal letto. Molla di colpo la presa e mi fa cadere a terra. Mi toglie la benda. Ora lo vedo. Lo vedo in faccia il bastardo.
È Chris Gordon, sì proprio lui.

Io sottomessa, lui padrone Where stories live. Discover now