VUOTA E SOLA

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Sono le ore 5 e 27, lo vedo dalla tv ancora accesa da ieri sera. Mi trovo ai piedi di quell'infame che si è addormentato sul divano. Il parquet è freddo.
Non so quanto potrò reggere ancora tutto questo... anzi penso proprio per poco...
Provo ad alzarmi ma sento qualcosa che tira al collare. Gordon ha il guinzaglio attorcigliato nella mano. Lo sveglio. Mi guarda male e senza dire parola mi strattona. Perdo l'equilibrio e mi trovo con il ventre sulle sue ginocchia, sempre con il guinzaglio mi tira con forza nuovamente.
Come per implorarlo di smettere appoggio il viso sulla sua gamba. Mi accarezza la testa.
Si riaddormenta così. Mi riaddormento anche io.
Sento tirare leggermente il guinzaglio, mi scosto, capendo l'intenzione di Gordon di alzarsi.
Si alza. Mi aspettavo che mi togliesse il guinzaglio invece no. Ha intenzione di portarmi a spasso, in casa, così.
Questo davvero se lo scorda !!! Ogni volta che strattona, io non mi muovo di una virgola. Okay, ora è incazzato di brutto...
Con una velocità inumana sfila la cintola di cuoio. D'istinto mi tiro indietro, ma lui attorciglia il guinzaglio nella sua mano fino a raggiungere l'attacco del collare. Mi manca il respiro.
Primo colpo, secondo colpo, terzo colpo, quarto, quinto, 30 colpi, sui fianchi, sul grembo, sulla schiena, sui seni, fondoschiena, cosce, senza un ordine. Per terminare una ginocchiata secca sulle coste del fianco destro. Non riesco a respirare, mi manca l'aria.
Mi accascio. Non ho le forze...ma lui mi tira in alto. Quando si accorge che non riesco a correggermi, mi tira un calcio nel solito punto della ginocchiata, nel mentre molla la presa al guinzaglio e con il calcio mi svola di un metro. Resto immobile, inerme sul pavimento....come al solito....
Basta....così mi ucciderà. Per il resto della mattinata feci ciò che lui richiedeva.
Abbiamo ora finito di mangiare, lo vedo compiaciuto, si alza e si sprofonda nella portona. Mi chiama
G- puttanella...-

Vado da lui. Appena entro nel soggiorno mi fa il cenno con l'indice rivolto verso il basso di gattonare. Mi inginocchio.
Lo raggiungo.
Mi accarezza sulla schiena fino a raggiungere il culo.
Me lo palpa con forza.
Passa poi il dito sul fianco, quello ancora "nuovo".
Mi prende i seni , incomincia a stringlerli.
G- d'ora in poi non potrai parlare.
Spogliati.-
Cerco di non pensare.
Mentre mi spoglio sento le guance prendere fuoco. La vista diventa sfocata.
Sono completamente nuda, esposta a quello sguardo maligno malintenzionato. Di fronte a quell'uomo con il ghigno tatuato sul viso.
Lo odio.
Si avvicina. Non arretro, non ne ho voglia di ricevere altre frustate.

Cammina dietro di me.
Mi spinge e cado sulla poltrona.
Mi mette a 90.
Mi accarezza il culo, con due dita fino a raggiungere l'entrata.
Entra.
G- rilassati, così ti faccio male.-
Dio cristo! Secondo te è facile rilassarmi!! A partire dal fatto che non voglio essere toccata da te !!
Ci provai davvero, ci provai...
No non è vero....

Mi fa male, davvero male...
È un dolore che ti squarcia da dentro.
Ora spinge velocemente, tre colpi forti e si ferma
Esce velocemente lasciandomi vuota e sola.
Sento che si riveste, ed esce sbattendo la porta

Io sottomessa, lui padrone Where stories live. Discover now