LA MIA PRIMA VOLTA

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Entrò con tutta la forza che aveva, incomincio a tremare, non riesco a calmarmi.
Il signor guinzaglio si avvicina al mio viso e senza accorciarsi mi accarezza le guance ed il collo. Io inconsciamente appoggio la testa alla sua gamba. Tutti stanno tastando i loro membri, c'è chi ha già cominciato a muovere meccanicamente la mano. L'uomo di sinistra si abbassa ancora di più, si sdraia e si posiziona sotto i miei seni terminando l'azione dicendo "che bel vedere". Io tremo ancora.
Il signor Gordon continua a spingere, io attendo la fine, spero di svenire e di ritrovarmi a letto da sola.
Gordon si accorge dell'uomo sotto di me e con la mano mi spinge sulla schiena, tra le due scapole, verso il basso. Io di assumere quella posizione, non ne voglio sapere. Gordon mi strattona con il guinzaglio verso il basso facendomi cadere.
Ovviamente il mio seno finisce direttamente in bocca all'uomo che prova a metterlo tutto in bocca. Ci riesce, non è così grande il mio seno. Ora succhia forte tutto il seno. Con l'altra mano mi schiaffeggia l'altro, ma fa piano e questo a Gordon non piace...infatti si rivolge all'uomo dicendogli di aspettare e mi sferra un ceffone secco nel seno che rimbalza come una palla contro un muro. Dal dolore stringo i fianchi. Sento la soddisfazione di Gordon e sento la mia confusione. Sento il mio respiro aumentare di velocità, mi fanno male i polmoni, vedo tutto più scuro, dei puntini neri ovunque e poi il vuoto...non ricordo più nulla.
Mi sono ritrovata nel letto della camera degli ospiti. Mi rassicuro dicendo così...che quella camera è appunto degli ospiti, che non è mia ma infondo, dentro di me lo so che sarà mia ancora per non so quanto tempo.
Noto che ho lividi ovunque sulle gambe, sulla pancia e non oso immaginare sulla schiena.
Mi appoggio sui gomiti ma come cambio posizione sento dolore, meglio dire bruciore, proprio lì...ebbene, la mia prima volta è stata con quel cane di Gordon, si è preso la mia verginità.
Lo odio. Come sempre...ma ora di più.
Voglio morire...me lo ripeto come se fosse un mantra. Effettivamente questo è il mio momento di debolezza. Quando sono sola e non ho nessuno da combattere contro cui lottare.
Mi distraggo osservando la camera.
Il occhio cade sugli elementi decorativi disegnati con un pennello su tutt'e quattro le pareti.
Quelle sono state fatte a mano. Magari Gordon prima di diventare un mostro pervertito, era un buon marito, magari era felice. Dico marito perché sul comodino della sua camera è situata una cornice biamca con all'interno una foto che ritrae insieme a lui una donna che avrà più o meno la stessa età di Gordon ritratto in quella foto...erano felici.
Magari lei è morta e ora cerca di trovare conforto facendo del male ad altre persone, come i serial killer che ammazzano la gente perché magari qualcuno aveva ucciso loro figlia...non so...
Fatto sta non è giustificato di nulla !
Mi riporto in posizione supina lasciando scivolare i gomiti lungo i fianchi.
Osservo il soffitto, e cerco di non pensare...ma è inevitabile.

Io sottomessa, lui padrone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora