HO PAURA

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Mi risveglio sul letto a pancia in giù, credo di essere da sola..
Sento un dolore allucinante alla schiena.
Mentre mi chiedo continuamente "perché me?"
Sento dei passi. Non sono sola. C'è quello stronzo di Chris Gordon, chissà cos' altro vorrà farmi.... di tanto divertente.
Si avvicina al letto. Si siede.
Passa le dita sulle ferite, io ovviamente mi dimeno. Dopo ciò che mi ha fatto...
 ricevo una forte sculacciata. Decido di stare ferma, è il mio unico modo per sopravvivere da questo pezzo di M....
Torna ad accarezzarmi la schiena. Mugulo.
Ormai sono abituata ad avere il nastro sulla bocca, che mi sembra di averlo anche quando in realtà non lo ho..
IO< perché mi fai tutto questo? Cosa ti ho fatto di male per meritarmelo ?>
CHRIS< sei bella e sei mia>
IO< non sono la tua puttanella !>
CHRIS<meraviglioso, allora ti avrò con la forza, non ho problemi, sarai la mia sottomessa o...puttanella, definisciti come vuoi.
Sappi che non porto rispetto, quello che voglio lo prendo.... Non ti aspettare che se mi scongiuri di non fare qualcosa con gli occhi dolci, te lo concederei. Non esiste.
Arrenditi e soffrirai di meno. Ti frusterò di meno>
IO<E se io imponessi resistenza fino allo sfinimento? Cosa faresti? Mi uccideresti?>
CHRIS<No ma ti lascerei soffrire le pene dell'inferno sul pavimento contro il muro. Stai tranquilla, se opporrai resistenza, te ne pentirai amaramente.>

Finito di dire questo si avvicina ancora di più e si mette a cavalcioni su di me, mi accarezza ancora le ferite. Sento il suo membro muoversi, strusciare sul mio fondo schiena. Stringe le gambe attorno ai miei fianchi.
CHRIS< a volte succede che ho la luna buona e ti potrei anche coccolare, scherzare e parlare  normalmente con te. Insomma, quasi mai>
Non lo vedo ma sento che ha il suo solito ghigno.
In tutto ciò, io sono in biancheria intima.
Non esita a slacciarmi il reggiseno, me lo sfila.
Ora mette tutto il peso su di me, so il motivo per cui lo fa ed è proprio per questo che cerco di muovermi, il più possibile. Le sue mani raggiungono i miei seni. Ha le mani gelide, non perché fossi eccitata( proprio per niente), ma per il freddo, mi fa venire i brividi e perciò ho i capezzoli turgidi. Continuo a muovermi, non voglio. Con uno scatto mi stringe forte i capezzoli facendomi mancare il respiro e facendomi sussultare. Continua a stringerli. Forte. Ma ovviamente non gliela do vinta. Non piango. Non voglio piangere. Non voglio mostrarmi piccola e indifesa davanti a lui. Mai.
Ma lui continua a srizzarli perciò quello che vuole, sono le lacrime sulle mie guance.
Per un po' resisto. Ma quando incomincia a tirarmerli in direzioni diverse, io lo seguo. È anche questo quello che vuole.
Tutto ad un tratto, finalmente, molla la presa facendomi riprendere. Sento che è arrabbiato. So anche il motivo della sua ira...non ho pianto. Non ho pianto come una piccola bambina indifesa inerme tra le sue braccia cullata dai suoi pensieri perversi.
Mi tira un pugno forte sul fianco destro. Forte come i pugni che si tirano in un bar di fronte a un tavolo da biliardo alle 3 di notte quando un tipo cerca rissa e la trova.
Questo mi vuole uccidere.
Non riesco a respirare. Se ne accorge. Gioisce. Gioisce  come una donna quando si toglie i trampoli dopo aver ballato in discoteca .
Vaffanculo.
Questo mi vuole far impazzire.
In uno scatto fulmineo di un ghepardo che fa un agguato mortale alla sua preda preferita, mi sfila gli slip.
Dentro di me immagino tutti i suoi pensieri perversi. Cerco di pensare al peggio così sarei stata pronta a qualsiasi cosa.
Ma sinceramente, a dirla tutta....non so bene che cosa mi aspetti dietro quello sguardo di pietra. Non lo vorrei dire. Ma... ho paura.

Io sottomessa, lui padrone Where stories live. Discover now