XXXVI

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JIMIN POV
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era passato un mese, un fottutissimo mese, ed Eden continuava ad evitarmi come la peste.

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EDEN POV
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È passato un mese, un fottutissimo mese, ed io non ho avuto il coraggio di guardarlo negli occhi.

Mi sentivo uno schifo, ma cosa dovevo fare, andare da lui e dirgli che lo amavo? Forse, ma il fatto è che ero confusa, non capivo cosa volevo, e non sapevo come affrontare quella situazione.

Quel pomeriggio decisi di andare su omegle, avevo bisogno di una distrazione, e non c'era niente di meglio che quello.

sconosciuto: ciao!

eden: ciao!

sconosciuto: m o f?

Eden: f tu?

Sconosciuto: m.

Eden: quanti anni hai?

Sconosciuto: 17 tu?

Eden: anche io <3

Sconosciuto: senti posso parlarti di una cosa?

Eden: si certo.

Sconosciuto: ho passato la mia vita a preoccuparmi di ciò che gli altri pensavano di me, qualsiasi cosa facevo mi sentivo come se la stesso facendo male, mi sentivo uno sbaglio. Poi conobbi lei, una ragazza indipendente e solitaria, aveva una sola amica, ho avuto anche una storia con questa sua amica e sono successi un po di casini e lei, questa ragazza, ha iniziato ad odiarmi. Mi teneva a distanza e mi guardava male, all' inizio non diedi molto peso alla cosa, ma poi iniziai a guardarla di nascosto, a stare attento quando parlava in classe, mi piaceva vederla litigare con gli spaghetti alla mensa scolastica. Insomma senza accorgermene mi presi una cotta per lei, nonostante non avessimo mai parlato, ma quel suo essere così sicura, determinata ma al contempo delicata e fragile mi fece perdere la testa. Però non avevo speranze con lei, mi odiava. Un giorno poi iniziammo a scriverci su omegle e poi su imessage, lei mi ha voluto dire il mio nome, mentre io non glielo dissi perché sapevo che avrebbe smesso di parlarmi. Da allora provai a fargli capire che io non fossi così tanto male e cattivo e funzionava, aveva iniziato ad avvicinarsi di più a me, eravamo diventati una sorta di amici anche nella realtà, finalmente potevo ammirare le sue bellissime labbra da vicino, essere il motivo del suo sorriso, potevo vederle le guance arrossarsi e toccare i suoi setosi capelli corvini. Era tutto perfetto, fino a quando non scoprì che la persona con cui scriveva ero io. Non reagì male, mi chiese di rimanere amici, ma come potevamo essere amici se l'amavo a tal punto che quando era vicino a me mi dimenticavo di respirare? Una sera ci baciammo e come uno stupido le dissi che l'amavo, non gli spiegai neanche perché, ero ubriaco e lei lo sapeva, forse è per quello, forse si è sentita presa in giro o forse semplicemente per quanto sia cercato di cambiare per lei non è stato abbastanza... sono distrutto, non mi rivolge neanche più uno sguardo.

Eden: credo di conoscere la storia.

Sconosciuto: sei tu?

Eden: ti ho evitato perché non sapevo bene cosa fare una volta che ti avrei guardato negli occhi, ma ora, ora posso assicurarti Park jimin che quello che provo per te è non è qualcosa che ho mai provato prima, ma non è così che te lo voglio dire, ho bisogno di guardarti, di poter vedere le tue guance velate di rosso, i tuoi occhi lucidi, e di poterti abbracciare, ti aspetto al parco, alla panchina difronte allo stagno delle papere.








AMATEMI.

Omegle || Park JiminWhere stories live. Discover now