Yu-Gi-Oh! - Il Destino di un Duellante

Capitolo 1 - Un nuovo giorno

Il sole iniziava a passare attraverso le tende della camera. Mano a mano che la luce si faceva strada nel buio della stanza, ecco che si iniziavano a intravedere i vari oggetti che la riempivano. Sulle mensole, in un rigoroso ordine, erano riposti i vari libri di testo utilizzati durante le lezioni, tenuti in modo impeccabile, tanto da sembrare ancora nuovi. Sulla sedia era adagiata l'uniforme accademica, composta da una camicia bianca, un paio di pantaloni neri, una cravatta rossa ed una giacca di colore azzurro con finiture bianche. Sulla scrivania erano sparse delle carte di Duel Monsters, vicino alle quali si trovava un block notes pieno di appunti, frecce e schemi, probabilmente utilizzato per appuntare le Deck List e le combo migliori. Nell'angolo della scrivania si trovava il Duel Disk, spento e in ricarica, oggetto che in quell'ambiente era indispensabile. Sul lato opposto della stanza, vicino alla finestra, vi era un piccolo armadio che conteneva alcune divise di scorta e degli abiti usati con tutta probabilità nei rari momenti in cui non si aveva l'obbligo di indossare la divisa. Su un comodino poco lontano, ad un tratto, una sveglia iniziò a suonare con feroce insistenza.

Richard si girò nel letto e tentò di coprirsi le orecchie con il cuscino, ma la sveglia che aveva comprato qualche tempo prima aveva un suono alto e fastidioso e così, tra una sbuffata e l'altra, si decise ad alzarsi per metterla in stand by. Era seduto sul lato del letto e si sfregava gli occhi con le mani tentando di farli aprire, poi fece un grosso sbadiglio e si stirò. Finalmente decise di abbandonare il suo letto e si mise in piedi, andando ad aprire la finestra e permettendo al sole di scaldargli il viso.

L'Accademia del Duellante sorgeva su una delle isole più belle dell'oceano occidentale. Era una grande formazione vulcanica, dove si estendevano a perdita d'occhio prati, foreste, spiagge, un lago e persino un fiume. Nella zona più a nord sorgeva il vulcano, fortunatamente inattivo, mentre a sud si estendeva il porto, dal quale partivano ed arrivavano le navi e le imbarcazioni che trasportavano viveri, provviste e persone in visita. In posizione pressappoco centrale, sopra un altopiano, sorgevano gli edifici dell'Accademia, i quali comprendevano le aule, la palestra, la mensa, la sala riunioni e i due dormitori: maschile e femminile.

Inizialmente esistevano tre dormitori, ognuno caratterizzato da un colore diverso: lo Slifer Rosso per i duellanti di rango basso, il Ra Giallo per i duellanti di rango intermedio ed infine l'Obelisk Blu per i duellanti di rango più alto, tuttavia nel corso degli anni si era deciso di semplificare le cose e si era passati ad una semplice diversificazione tra ragazzi e ragazze.

Richard diede uno sguardo all'orologio e notò come, ancora una volta, fosse in ritardo per la lezione che sarebbe iniziata di lì a poco. Si infilò rapidamente sotto la doccia, si asciugò in fretta e furia e dopo poco era già pronto con la divisa indossata. Infilò il Duel Disk al braccio, vi inserì il Deck ed uscì dalla stanza che lo ospitava.

Percorse a passo spedito gli eleganti corridoi del dormitorio e scese le scale che lo portavano all'ingresso della costruzione. Dopodiché corse in direzione delle aule per le lezioni.

Per raggiungerle, occorreva passare attraverso una piccola foresta. Quest'ultima era famosa per essere il luogo di ritrovo delle varie coppiette che si erano formate e il Preside, probabilmente spinto da qualche suo ricordo adolescenziale, aveva permesso che nella foresta venissero messe panchine e lampioni, proprio per aumentarne il lato romantico.

Tuttavia Richard la attraversava quasi tutti i giorni di corsa, visto che per lui era solo una strada di passaggio. Arrivato davanti al viale che portava all'ingresso delle aule, accelerò ulteriormente il passo finchè finalmente non raggiunse il portone principale. Salì di corsa le scale e si precipitò all'interno dell'aula, dove la lezione non era ancora iniziata per sua fortuna. Scese le scale dell'aula e si mise nel suo solito posto.