Capitolo IV

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«P-perché mi trovo qui... Gilbert?» Chiese confuso e impaurito il povero Romano.

«Perché ti trovi qui!? Il Principe Bonnefoy è scappato dallo scrigno! Come ci è riuscito?!» Disse furioso Gilbert mentre il suo pulcino tornava accanto a lui.

«Ehm... pensavo che avrebbe soffocato se lo avessimo lasciato lì chiuso per cotanto tempo. Così ho socchiuso di poco lo scrigno e...» cercava di giustificarsi il valletto. Ma ormai era troppo tardi. Lo stregone aveva perso la calma e nessuno poteva aspettarsi ciò che sarebbe successo dopo.

«Va bene» rispose Gilbert mentre si massaggiava le tempie. «Ora dobbiamo solo ritrovare quell'insulso principe, infondo dove potrebbe essere andato...? Ah e comunque quel ragazzino si è invaghito di te?» Si disse con un ghigno preoccupato ma allo stesso tempo sicuro di se.

«Sì, non sai quanto ho sudato per sembrare il più dolce e carino possibile.»

«Non ti preoccupare Romano, appena riuscirai a chiedergli di sposarlo, avrai denaro e potere... contaci!»



«Ehm... ma tu sei un principe?» Chiese il ranocchio mentre parlava col giovane Arthur.

«No, no... sono solo un...» non finì la frase perché si accorse che il ranocchio era in procinto di baciargli le labbra. Così con un schiaffo lo scaraventò a terra.

«Ehi! Ma perché lo hai fatto!» Si domandò esterrefatto il Principe.

«Perché mi volevi baciare!?»

«Beh, da piccolo il mio valletto mi raccontava il Principe Ranocchio per farmi addormentare la notte.»

«Okay, va bene. Ma io non sono una principessa! Come ti potrei aiutare?»

«Secondo me fa lo stesso. E poi non ti costa niente darmi un bacino sulle labbra. No?» Chiese in modo flirtante Francis, facendo gli occhi dolci per cercare di far impietosire Arthur. E forse ci riuscì.

«Ah... sei proprio un cretino.» Si mise una mano sulla testa Arthur, come per voler dire che quella rana stava dicendo stupidaggini.

«Ehh. Senti. Se hai bisogno di qualcosa io ti posso dare di tutto! Per un bacio dai!»

«Hai detto di essere un principe, non è vero?» Iniziò ad incuriosirsi il ragazzo.

«Certo che sì.»

«E hai soldi. Vero?»

«A palate!» Ovviamente il Principe stava mentendo. Avendo sperperato tutto il proprio patrimonio. Ma avrebbe persino cercato un lavoro dopo, se ciò lo avrebbe aiutato a ritornare umano. Un bellissimo essere umano.

«Facciamo così... io ti darò il bacio. E in cambio tu mi aiuterai a realizzare il mio sogno!»

«E sarebbe?»

«Aprire una sala tè.» A quel punto Arthur aveva iniziato a crederci. Anche perché dalla finestra aveva notato che il "principe" che stava ballando con l'amico, era scomparso molto stranamente. Liquidando Yao di striscio.

«Aspetta un momento... ci stai credendo veramente?"»

«Infondo darti un bacio non mi costerà nulla. E poi sto parlando con te in questo momento!»

Così pochi secondi dopo, Arthur si chinò verso la disgustosa rana. E poi...
Gli diede un bacio. Un bacio sulle labbra.

Ma qualcosa non andò nel verso giusto. Infatti appena datoglielo, il ragazzo venne accecato da una luce abbagliante che sembrava solo lui potesse vedere, e subito dopo sembrava come si stesse per dissolvere. Francis in quel momento aveva tenuto sempre gli occhi chiusi. Sapendo che dopo poco sarebbe tornato principe.
Ma niente di ciò accadde, visto che aperti gli occhi non vide più nessuno. Sentì solo un rumore, il gracchiare di una rana che non faceva altro che preoccuparlo. Poi dai vestiti caduti a terra sbucò un essere praticamente uguale a lui. Però ancora più bavoso e schifoso.

«Bleah! Qualcosa non ha funzionato!»

Alla fine anche Arthur riaprì gli occhi, temendo per l'affermazione che gli aveva appena fatto Francis. E in effetti si rivide come un anfibio melmoso.

«Oh no! Che cosa mi hai fatto!»

«Non è colpa mia se non è riuscito!»

«Ma cosa ti aspettavi... io-io non sono un principe!»

«Ah no?!» Esclamò tremendamente sorpreso Francis.

«Certo che no! Quello era uno stupido costume di carnevale! Ingenuo! E poi perché mai avrei voluto soldi da te se fossi stato un principe?!»

«Allora non ti aspettare la ricompensa che avresti voluto! Sporco mentitore!»

Ma le due rane stavano parlando troppo ad alta voce. Sentendole appena dopo venne in camera Ivan Braginski insieme a sue due guardie del corpo. Inorriditi dalla voce strana che sentivano provenire da loro due, le guardie iniziarono subito ad acciuffare i ranocchi, ignorando ognuno le vere identità degli anfibi. Comunque non ci riuscirono. Visto che tutti e due i ranocchi scapparono dalla festa.
Ma non finì così. Gilbert si accorse del ranocchio Francis è così decise di mandare Gilbird a cercarlo. Ma fu inutile visto che le rane pur di non essere prese dal pennuto, finirono nel lago Mississippi. Gilbird tornò ad ali vuote dal padrone infuriato da questa vaga sconfitta.

«Inutile ranocchio! Il magnifico Gilbert ti catturerà!» Esclamò lo stregone facendo impaurire e allo stesso tempo imbarazzare i presenti. Romano invece era nascosto dentro la stanza che era stata prenotata per il Principe.

I due ranocchi finirono per le sponde del lago, inutile dire che subito si allarmarono. Specialmente Arthur che, oltre ad odiare la sua si sperava non duratura natura, inorridì alla sensazione di malsano che gli percorreva il minuscolo corpo su cui si era ritrovato non pochi minuti prima.

Invece Francis era più o meno tranquillo. Non gli dispiaceva tanto essere finito solo con quel ranocchio affascinante. Ma era lo stesso offeso perché credeva che quel ragazzo gli avesse mentito apposta.

«Scusami...» cercava di approcciarsi con Arthur il Principe.

«Non. Azzardarti. A parlare!»
Arthur non aveva proprio voglia di iniziare una conversazione col principe. Non lo riteneva alla sua altezza.

Così rimasero per il tragitto che non sapevano dove gli avrebbe portati in silenzio. Non avrebbero azzardato a tornare in città per un po' di tempo. Prima dovevano capire come sfuggire allo stregone.

Il Principe e il Ranocchio ~FrUk~Where stories live. Discover now