Capitolo VI

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Così il trio si incamminò per la laguna.
Non ci misero molto a trovare uno sciame di lucciole che li condussero fino al luogo prestabilito dal coccodrillo.

I due ranocchi e il rettile si avvicinarono alla miriade di piccoli e luminosi insetti. Nessuno di loro si spaventò nel vedere quel grosso e imponente animale che era Alfred. Sembrava quasi una cosa normale per loro vederlo da quelle parti.

«Ah ciao Alfred! Cosa succede?» Chiese la più anziana delle lucciole.

«Ciao! Devo parlare con Feliks. Per caso è da queste parti?» Chiese Alfred.

«Sì è da quella parte a parlare come sempre della sua Lituania. Ma chi sono quei due dietro di te?» Disse lei riferendosi ad Arthur e Francis.

«È proprio di loro che devo parlare!»

Dopo di che il coccodrillo, seguito dalle rane, raggiunse l'amico lucciola che ormai aveva smesso di parlare con gli altri.
«Da quanto tempo Alfred! Di cosa hai bisogno?» A quanto pare Feliks era tra le lucciole più spensierate e comunicative della foresta.
Feliks era amico di tutti, chiunque lo adorava per il suo carisma... e a volte per la sua malizia.

«Amico mio... ho bisogno di aiuto per questi due bellissimi ranocchi.» Disse indicandoli.

«Certo dimmi pure.» Rispose semplicemente. Non aveva mai visto quei due esseri in vita sua. Era parecchio curioso di sapere chi fossero.

«Riguarda Gilbert...!» Esclamò Alfred parecchio ad alta voce. Tutte le lucciole sbiancarono e smisero di conversare al sentire quel nome.

«Cosa?!?» Prese un respiro profondo la lucciola Feliks:«Pensavo che non sarebbe più tornato nella laguna del Mississippi!»

«Infatti Feliks. Questi due ranocchi non sono... dei veri... anfibi, ecco.»

«Va bene, fatemi capire una cosa voi due. Come siete stati importunati dallo stregone?»

«Ecco, il signor principe è stato ingannato coi soldi, e io sono stato ingannato da quest'ultimo per lo stesso motivo.» Rispose aspramente Arthur, tenendo il broncio come sempre ovviamente.

Lo sciame di insetti si mise sguaiatamente a ridere dei ranocchi. Una risata più forte e sfrenata dell'altra.

«Ma com'è possibile che sia così divertente tutto ciò?» Chiese indispettito Francis, stanco di ricevere risa ad ogni spiegazioni riguardante la maledizione.

«Non è questo Francis. È Gilbert che ci fa ridere. Non riesce proprio a dimenticare Donna Beta! Ahah!» Disse Alfred appena ripreso.

«Ma chi è questa Donna Beta?» Domandò Arthur.

«Non sapete veramente chi è lei?» Disse Feliks. «È solo la maga voodoo più potente del posto. E vive qui vicino.
Anche Gilbert proviene da queste parti. Ma è stato cacciato per via della sua malvagità e isolato da Donna Beta per l'eternità.»

«Quindi è da lei che dobbiamo andare per risolvere il nostro problema?» Chiese Arthur, più speranzoso che mai.

«Certo! Peccato che da quando Gilbert è stato cacciato è diventata più crudele e perfida di tempo addietro. Pensa che una volta, quando gli ho fatto visita... mi ha dato una padella in testa senza alcun motivo!» Esclamò Feliks reclamando quel ricordo.

Così tutte le lucciole presenti e il resto del gruppo si incamminarono verso la casa di questa fantomatica donna.

Intanto nel cuore di NewOrleans un Gilbert sempre più disperato camminava a destra e a manca nel il suo piccolo appartamento.
Dietro di lui, seduto inerme su una poltrona si trovava il valletto Romano, sempre più spaventato dalle grinfie dello stregone. Senza il sangue del principe Bonnefoy, Romano non avrebbe più potuto interpretare le festi del suo padrone, e così sarebbe risultato inutile a Gilbert che se ne voleva liberare definitivamente.

«C'è... c'è un modo per ritrovarlo?» Chiese il valletto sempre più impaurito.

«Se c'è!? Ahah! certo che c'è!» A quel punto a Gilbert venne un idea a detta sua geniale.

«Miei Gilbird, rapite il Principe ranocchio e riuscirò a ripagare il debito!» Così liberò lo stormo di pulcini gialli affamati di potere.

Il Principe e il Ranocchio ~FrUk~حيث تعيش القصص. اكتشف الآن