4)Tutte a me!☑️

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"Fate come gli alberi: cambiate le foglie e conservate le radici. Quindi, cambiate le vostre idee, ma conservate i vostri principi."
Cit.

Ho passato una nottataccia!
Mi sono rigirata nel letto un'infinità di volte e quando finalmente sono riuscita ad addormentarmi, ho continuato a vedere la faccia delusa di Alex.
Non so spiegarmelo, ma una piccolissima parte di me si sentiva in colpa per averlo trattato male.
Non posso lasciare uscire certe emozioni!
Ho impiegato anni per costruirmi questa facciata e non ho intenzione di mandare tutto al diavolo per un uomo.
Esasperata, ho deciso di fare due passi, ignorando le raccomandazioni del medico, per prendere una boccata d'aria e tenere impegnata la mente.
Sono rotolata giù dal letto e con la gamba sana ho strisciato sul pavimento fino alla porta, fortunatamente aperta.
Una volta fuori dalla stanza, mi sono aggrappata ai corrimano per alzarmi e con grande fatica sono arrivata all'ascensore.
Giunta al piano terra ho proseguito verso l'uscita saltellando sulla gamba sinistra, felice di uscire dall'edificio, ma purtroppo il pavimento era bagnato e sono finita a terra, peggiorando la frattura.

"Signorina Levis, mi spiace dirle che la sua condizione si è aggravata... quindi dovrà stare a riposo per almeno quindici giorni" m'informa il medico.
Cosa?
Possibile che capitino tutte a me?
Tutta colpa di quell'idiota che ha pensato di lavare il pavimento alle cinque del mattino!
Non poteva farlo a un orario decente, dico io??
Scusa... parli sul serio?
Quel pover uomo stava facendo il suo lavoro!
Per di più l'hai anche spaventato urlandogli contro!

Vabbè, se l'è cercata!

"Non voglio restare un giorno di più in ospedale!" preciso al medico.
"Infatti, oggi la dimetto" chiarisce e sembra sollevato.
Lo guardo confusa.
"Una volta a casa, però, dovrà stare a riposo per almeno quindici giorni" mi ripete e poi esce in fretta.
Cazzo, e ora?
Come faccio a tornare a casa?
Non posso guidare e per di più la mia adorata moto è ancora al parcheggio del ristorante!
Chiamerò un taxi e un carro attrezzi per la motocicletta.
Sì, farò così.
Mi infilo i vestiti che avevo quando sono entrata, notando la gamba destra dei jeans tagliata.
Meglio così, altrimenti non sarei riuscita a metterli con questa steccatura!
Prendo la mia roba e infilo tutto nello zaino.
Apro il cassetto e controllo di non aver scordato nulla, quando vedo un sacchetto.
Me n'ero scordata!
Lo apro e vedo un cornetto e un biglietto.
"Chiamami se dovessi aver bisogno, Alex" con allegato un numero di cellulare.
Lo accartoccio e lo getto nel cestino.
Non ci penso proprio!
Non ho bisogno di nessuno!
E tantomeno di un uomo!
Scaccio via questi pensieri e afferro il telefono per chiamare un tassì.

"Cioè mi sta dicendo che in questa zona non ci sono vetture disponibili?" chiedo sconcertata alla ragazza del call center.
Mi ripete per la terza volta che la stazione di tassì più vicina dista dieci chilometri.
Sconfitta riaggancio.
E ora come cazzo torno a casa?
Mi guardo intorno in cerca di una soluzione e il mio sguardo cade sul sacchetto nel cestino.
Accidenti no!
Credo proprio di sì...
Sto andando contro ogni mio principio, contro ogni mia regola e contro il mio dannato orgoglio.
Mi tocca chiamare Alex e chiedergli aiuto!
Ed è una cosa che odio!
Ma se voglio uscire da qui, non ho alternative!

Non toccarmi l'anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora