21) È un libro chiuso.

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L'amore non si vede in luogo e non si cerca con gli occhi del corpo.Non si odono le sue parole e quando viene a te non si odono i suoi passi.

Pov. Clara

"Lasciala dormire."
Sussurro appena in tempo ad Alex, in procinto di svegliare la mia amica Monica.
Scusa hai detto amica?
Tempo fa, avrei pensato la stessa cosa, non si può essere amici di una persona fredda, scostante, disincantata e maledettamente diffidente.
In pratica l'opposto di me.
Ma nell'ultimo periodo ho avuto modo di ricredermi, avvicinandomi a lei per grado, quasi in punta di piedi, scoprendo una ragazza diversa da quella che tutti conoscono.
Credo che qualcuno l'abbia ferita in passato.
È perennemente arrabbiata con il mondo, non si fida di nessuno e ha paura di mostrare i suoi reali sentimenti.
Anche se cerca in tutti i modi di mostrarsi sicura e indifferente, sono convinta che dentro soffra moltissimo.
Ne ho avuto la conferma la sera che siamo andate a cena con il capo e il signor Blank, sembrava triste e sofferente mentre parlavamo delle rispettive famiglie.
Si è limitata ad annuire tutto il tempo, ma l'ho capito che era altrove con la testa.
Infatti ha accettato volentieri di venire a ballare insieme, anche se ha voluto far finta di rifletterci.
Credo fermamente che sia come un libro chiuso.
Aspetta solo di essere sfogliato, letto con attenzione, soffermandoti sui piccoli dettagli che sembrano insignificanti, ma che rivelano realtà celate, e pagina dopo pagina scoprirai quanto sia meraviglioso e ricco di emozioni.
La osservo mentre dorme appoggiata al petto di Alex, i capelli sciolti ricadono sulle spalle, il viso rilassato, sembra serena.
È rannicchiata in posizione fetale,le braccia cingono le sue spalle, come a proteggersi.
Sembra fragile.
Mi avvicino a Alex con cautela, che alza un sopracciglio sorpreso dalla mia richiesta.
" Credo fosse esausta, l'altra sera non ha fatto altro che gridare nel sonno.."
Il suo sguardo si addolcisce e mi guarda comprensivo, poi saluta Luca che gli strizza l'occhio.
Lancio loro un'ultima occhiata, prima di uscire e non posso non provare tenerezza, sarebbero una bella coppia, se lei non fosse così ostinata a negare l'evidenza, ma tempo al tempo.
Luca stringe la mia mano nella sua.
"Andiamo dolcezza?"
Sorrido felice del suo gesto e insieme usciamo.

******

Alex

Cristo, non so quanto resisterò ancora!
Averla addosso non aiuta di certo!
Sembra un angelo travestito da diavolo!
Osservo la strana posizione che ha assunto e sembra quasi una bambina impaurita, è rannicchiata, si stringe tra le braccia, come a mettere uno scudo tra lei e gli altri.
Indugio sulle labbra, rosee, carnose, leggermente socchiuse e riappare il ricordo di quella sera..
È venuta verso di me come una furia, fermandosi a pochi millimetri dal viso, tutta arrabbiata e sicura di sé, dandomi l'occasione che aspettavo.
Sentivo che lo voleva anche lei, percepivo il suo cuore battere forte e il suo sguardo infuocarsi.
Mi sono buttato!
E sembrava stessimo facendo l'amore con le labbra!
Non capivo più nulla, ero travolto dalla passione e desideravo farla mia.
Desideravo toccarla e assaporare la sua pelle, quando come in un brutto sogno, si è staccata bruscamente e mi ha mollato un ceffone.
Vi rendete conto?
Mi ha lasciato di stucco.
Sinceramente non la capisco.
Anche se poi ha detto che fosse stato un errore, non le ho creduto.
Cristo! Io l'ho sentito il desiderio che provava!
Era pura passione!
Quella passione che ti travolge, che ti sconvolge e non puoi fare altro che assecondarla.
Oddio devo smetterla!
Volto il viso verso le sue spalle nude e il profumo della sua pelle mi destabilizza.
Scendo e mi soffermo sulle gambe, troppo scoperte, dalla gonna rialzata a causa della posizione assunta.
Sono lisce, toniche , perfette!
Lei è perfetta!
Un viso angelico e un corpo da urlo che farebbe arrapare e mandare in tilt perfino un omosessuale!
Ok basta devo smetterla!
Sto farneticando!
Ripenso a quando Luca le ha fatto quella battuta, per convincerla a unirsi a noi, è rimasta di sasso.
Anzi ci sono rimasto io, vedendo la sua espressione smarrita, sembrava sconvolta.
Aveva gli occhi lucidi e credo si stesse trattenendo dal piangere.
Il petto si alzava e abbassava in modo frenetico e mordeva le labbra, tutti segni che possono significare una cosa sola.
Si stava trattenendo con tutte le sue forze dallo scoppiare, ma non capisco da cosa e per cosa.
Sì, Luca ha fatto una battutaccia, ma stava solo scherzando e lei è stata l'unica a reagire male.
Non ho potuto non preoccuparmi e mi sono avvicinato puntando i miei occhi nei suoi, così complessi e misteriosi.
Per un breve momento li ho visti annegare nel turbamento e nel dolore, poi però li ha chiusi negandomi di indagare.
Senza pensarci  le ho accarezzato la guancia, come a darle conforto, come a trasmetterle sicurezza.
Quando poi ha riaperto gli occhi, il suo sguardo è cambiato, era così intenso e sembrava incerta, finché si è allontanata ed è tornata ad essere la donna controllata, tutta d'un pezzo che vuol far credere.
Dovrei stare alla larga da ragazze come lei..
Sono pericolose e io ho già dato, ma ogni volta che mi riprometto di lasciarla perdere, accade qualcosa che me lo impedisce.
Ogni volta che cerco di intrufolarmi nei suoi occhi, lei fugge.
Da come si comporta nei miei confronti, sembra non mi sopporti, eppure ora è qua, appoggiata al mio petto.
Che cazzo di casino!
La osservo ancora e come un magnete vengo attratto dalla sue labbra.
Ho l'impellente bisogno di assaporarle.
Solo un ultima volta.
Piego la testa, accorciando le distanze.
Percepisco il suo respiro infrangersi sul mio viso, le nostre labbra sfiorarsi.
Chiudo gli occhi, bramoso di possederle.
È un attimo.
Sobbalzo nell'udire la suoneria del telefono e nella frazione di un secondo mi ritrovo a terra, trascinando Monica con me.
Apre gli occhi assonnata e ci osserva stupita, un istante dopo la sua risata riempie le pareti, contagiando anche me.
L'atmosfera spensierata viene spezzata, quando si rende conto che il suono fastidioso proviene del suo cellulare, lo afferra e risponde senza nemmeno controllare.
Il sorriso gli muore all'istante, sostituito da disgusto e collera.
Seguono istanti di silenzio.
Finché resto interdetto dal tono riluttante e gelido della sua voce.
" Non chiamare mai più".

Si alza in piedi di scatto, cerca la borsa e continua a guardarsi intorno, forse in cerca della sua amica.
"Clara e Luca sono andati in discoteca" spiego.
Sospira.
"Potresti accompagnarmi a casa?"
Chiede in un sussurro, dandomi le spalle.
Sembra a disagio, mi è parsa quasi una supplica più che una richiesta.
"Certo" affermo.

Non toccarmi l'anima Where stories live. Discover now