EVENING

30

🌼🌼🌼🌼Narratore Esterno🌼🌼🌼🌼

Heaven e gli altri sono dentro alla Dion's mentre aspettano che Harry arrivi. Lei, non riesce a smettere di torturarsi le unghie. Dorian le ha slegato le mani per non far capire nulla ad Harry.

Per Heaven, i minuti non passano mai, il tempo che passa è diventato una tortura troppo pesante da sopportare. Un macigno al cuore ed un'incudine sopra al suo stomaco. In questo momento sta sperando con tutta sè stessa che Harry non varchi mai la porta d'entrata, e mentre lei sta vivendo con il terrore, Harry arriva davanti alla Dion's. La sua felicità non può essere spiegata a parole. Heaven le è mancata tanto anche se si erano visti quella mattina. Non vede l'ora di abbracciarla e baciarla, oramai, hanno risolto la situazione e sono vicini al loro piccolo angolo di paradiso.

  🌼🌼🌼🌼H E A V E N🌼🌼🌼🌼

Mi trovo al centro dell'ufficio di mio padre. Sto sudando freddo e spero che Harry non si presenti.
Faccio una cosa che non ho mai fatto.
Prego.
Prego per me.
Prego per lui.
Prego per noi.
Perché?
Perché quando ho finalmente raggiunto la felicità qualcuno deve togliermela?
Perché proprio quando ho incontrato Harry dopo tanto tempo?
Perché?

Quando lo vedo entrare e venire verso di me, vorrei gridare ma la voce mi si blocca in gola.

«Heaven! Stai bene?» mi domanda subito avvicinandosi a me, mentre io indietreggio.

«Harry vattene! È una trappola!» urlo a squarciagola con tutta la forza che ho.

Ma è troppo tardi perché qualcuno mi afferra da dietro e mi sbatte sul pavimento in marmo immobilizzandomi.

«Ti avevamo detto di chiudere quella cazzo di bocca!» ringhia Adam sferrandomi un pugno in faccia.

Sento il sapore metallico del sangue in bocca, probabilmente mi ha spaccato il labbro. Ma non mi importa. Cerco di guardare verso Harry ma questo bestione non me lo permette ed è allora che vado nel panico. Calde lacrime iniziano a scendere dai miei occhi mentre mentalmente prego che stia bene. Cerco di ribellarmi ad Adam, di dimenarmi, ma non ci riesco. Lui è molto più forte di me, proprio mentre sto per arrendermi ecco che qualcuno scaraventa Adam dall'altra parte e mi solleva.

«Sapevo avresti avuto bisogno del mio aiuto. Lexie è con tua madre. Dov'è Harry?» mi domanda velocemente Logan.

«Non lo so, penso che mio padre lo abbia portato in un altro ufficio» gli rispondo nel panico pensando al peggio.

«Lexie ha già chiamato la polizia. A momenti saranno qui» mi dice cercando di rassicurarmi.

Ma dentro di me qualcosa non va, lo sento forte e chiaro come non mai.

Mi libero dalla presa di Logan e inizio a correre per tutta la Dion's.
Le sirene della polizia sono ormai qui fuori ed io continuo a correre in cerca di Harry.

Vedo mio padre e zio Freddy scortati da quattro agenti, entrambi hanno le manette ai polsi e sorrido.
Ma il sorriso soddisfatto che mio padre fa appena mi vede, non è niente di buono.

«Dov'è?» chiedo allarmata ad un agente che sta parlando insieme a mia madre.

«Dov'è chi?» aggrotta la fronte l'agente.

«C'era un ragazzo qua dentro! Harrison Stone è il suo nome. Alto, tatuato, capelli ricci. Dovete trovarlo vi prego!» urlo disperata mentre il mio corpo inizia a tremare.

Decido di andare a controllare anche al piano terra nel caso possa essere lì, ma appena attraverso il corridoio, davanti ad uno degli uffici vedo due agenti insieme a Logan e Lexie.
I due, appena si accorgono di me li vedo sbiancare. Logan mi guarda ed i suoi occhi sono arrossati, mentre la mascella è rigida.

Lexie corre verso di me e mi abbraccia forte.

«Ti prego. Sii forte» mi sussurra con voce rotta.

«Lexie cosa sta succedendo?» le domando allarmata.

«Si tratta di Harry...» mormora Logan abbassando la testa.

Rimango a guardare entrambi e vedo che stanno piangendo.

Non può essere. Mi dico.
Continuo a ripetermelo.
Ma non è abbastanza.

Li scanso ed entro nella stanza.
Quando vedo un lenzuolo bianco a terra mi arriva un forte conato di vomito che per fortuna riesco a respingere.

«Non si può avvicinare!» mi urla uno degli agenti.

Ma io me ne infischio.
Alzo il lenzuolo e lo vedo.

La pelle è ancora calda.
Il suo volto sporco di sangue.
Un taglio sul sopracciglio.
Le sue labbra chiuse.

Mi accascio sul pavimento accanto a lui stringendolo a me e inizio a piangere e ad urlare in preda alla disperazione.

Non è possibile.
Non è possibile!
Mi ripeto.

«Ti prego Harry. Non puoi morire! Avevi detto che non mi avresti mai lasciata da sola! Ti prego, ti prego! Dobbiamo fare ancora tante cose insieme io e te non mi lasciare. Ti prego non lasciarmi Harry, io ti amo! Non te l'ho mai detto ma TI AMO non puoi, non puoi lasciarmi così! Me l'hai promesso!» urlo continuando a piangere.

Lo stesso agente di prima mi afferra e mi solleva di peso, mentre io continuo a tenere Harry. Non può lasciarmi.

«Fate qualcosa cazzo!» urlo dimenandomi dalla presa dell'agente.

«Se ne occuperanno i volontari del soccorso, non puoi stare qui!»

***

Lexie, Logan, mia madre ed io siamo fuori dalla Dion's. Gli agenti hanno interrogato ognuno di noi e Logan è stato in grado di consegnare tutte le prove, grazie ad Harry.

Avvolta in una coperta datami dai volontari del soccorso, sono seduta in disparte da tutta questa gente che in questo momento sembra non centrare nulla con me, mentre guardo il cielo con la sua incessante pioggia che scende sopra alla mia città e la mia mente ritorna ad un mese fa, New York, quando lui mi ha baciata. Quella stessa notte pioveva.

"Te lo ricordi anche tu, amore mio?"
Penso. E continuo a piangere pensando che mai finirò le lacrime.

Dime, tengo unas preguntas ¿dónde fue bajo la lluvia que te di ese primer beso?

I suoi occhi, quelli che tanto ho amato si sono chiusi per sempre.
Non potrò rivederli mai più.
Questa è l'unica cosa che ricordo.
La cosa che mi farà per sempre male.
Abbiamo vinto la nostra battaglia, ma la sconfitta di questa notte brucerà eternamente dentro di me.

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Ci tengo a precisare che questa è la fine della PRIMA PARTE.
Al capitolo successivo inizierà la seconda! ❤