Capitolo 20 Allyson

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Ruotiamo attorno ad un Universo sconosciuto,

alla ricerca della galassia della nostra vita.

Kam, Jenna e Cristal sono seduti nella mia camera da letto e mi fissano come se da un momento all'altro dovesse spuntarmi una seconda testa. Kam era fuori dal portone di casa ad aspettarmi quando sono fuggita dalla confraternita di Dam. Ho camminato senza pensare, accompagnata dal sole di una mattina qualunque di febbraio. Non riuscivo a mettere insieme i pezzi di tutto quello che era successo; osservavo le persone andare avanti con la loro vita, mentre qualcuno aveva deciso di mettere in pausa la mia. La sua bocca mi aveva marchiata in maniera indelebile, doveva essere un momento solo nostro, ma forse di nostro non è mai esistito niente se non la stessa illusione che qualcosa potesse esserci.

Kam mi ha guardata, occhi negli occhi, e ho capito che sapeva già tutto. Vedevo il timore velare il suo sguardo. Siamo entrati senza proferire parola e dopo quaranta minuti esatti sono arrivati i rinforzi. Forse io stessa non riesco ancora a metabolizzare quanto sia assurda e crudele tutta questa situazione che mi ha completamente svuotata. Dopo le poche lacrime che sono sgorgate di fronte a Dam, non sono riuscita a buttarne fuori delle altre. Vorrei disperarmi, urlare, piangere e spaccare qualcosa ma non riesco. Sono seduta sullo stesso letto di quando ero una bambina con lo sguardo che vaga alla ricerca del nulla.

«Hai bisogno di qualcosa?», chiede Cristal avvicinandosi a me, poggia la testa sulla mia spalla.

«Sì, vorrei non averlo mai conosciuto», sibilo a denti stretti.

Ed è così, vorrei non essere entrata nei tuoi occhi che mi hanno legata a te senza che me ne rendessi conto.

Vorrei che la tua voce non si fosse annidata nella mia testa.

Vorrei non amarti, perché sarebbe più facile, ma non lo è, perché ti amo, e fa male, fa un male cane, Sanders.

Non mi rendo nemmeno conto di averlo detto ad alta voce.

Gli occhi di Jenna si sgranano.

«Allyson...», prova a dire e io sorrido debolmente.

«Sentiamo, che scuse troverete ora per giustificarlo?».

Ho sempre cercato di trovare risposte a domande impossibili. Guardavo con occhi diversi dagli altri la sua vita che gli sfuggiva di mano, giorno dopo giorno, perché io ero lì, pronta a farmi inghiottire e schiacciare ancora una volta, solo per un amore malato come il nostro.

«Non lo giustifico. Però se ci pensi bene, era un coglione, più di quanto lo sia ora», sussurra e le sue parole provano inutilmente ad aggrapparsi a me, ma scivolano via velocemente, perché so che ora non ci sono scuse, ora da questo uragano non ci possiamo riparare, perché ci spazzerà via in un soffio. Cristal solleva la testa dalla mia spalla e mi osserva di sottecchi. «Tutto questo, Ally, fa parte della sua vita passata», aggiunge.

«Non direi che sia così passata, se aspettasse un...», trattengo il fiato, ogni sillaba graffia la gola mentre la pronuncio, «un figlio da Joselyn».

Quante volte si può cadere in frantumi? Ho perso il conto ormai. Ho imparato che Damon sa farti toccare il cielo con un dito, per poi strapparti da quell'angolo felice che ti eri creata e spingerti fino in fondo all'inferno. Le fiamme ti avvolgono, bruciando tutto ciò in cui credevi e quando ti volti vedi solo cumuli di cenere di ciò che era la tua vita.

«Questo ancora non lo puoi sapere», esclama Kam alzandosi in piedi per raggiungermi sul letto. «Quando mi ha chiamato stavo per andare dritto da lui a prenderlo a pugni, ma sai perché non l'ho fatto?», scuoto la testa in segno di diniego, stringendo forte le gambe al petto. «Piangeva come un bambino. Allyson, non ho mai sentito nessuno piangere in quel modo», il cuore manca un battito, un altro che è finito fra le sue mani. Kam cerca il mio sguardo.

Un Amore Proibito 2 - Vite LontaneWhere stories live. Discover now