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Il giorno seguente ho delle occhiaie paurose sotto gli occhi e non riesco nemmeno a stare sveglio. Ho i riflessi scarsi e la voglia di dormire su qualsiasi superficie.

Kirishima e Kaminari cercano di interaggire con me in qualche modo, ma mi limito a inviargli occhiatacce per farli stare un po' zitti. Nonostante ciò però continuano a parlare.

Schiocco la lingua contro il palato e porto lo sguardo sui primi banchi, dove Deku è seduto. Sembra abbastanza preso dal suo inutile quadernetto quest'oggi.

"Che razza di nerd...".

Sbuffo e porto lo sguardo sull'orologio della nostra classe. Ancora tre minuti e la campana suona.
Il professore Aizawa è uscito un attimo dalla classe perché l'hanno chiamato e adesso mi ritrovo qui con questi due scocciatori tra i piedi.

Finalmente la campana suona e tutti quanti preparano le loro cose frettolosamente, impazienti di uscire e potersene tornare alle proprie case. Ma stranamente io non ne ho voglia. Sento che qui a scuola ho qualcosa da fare, che mi intrattiene, qualcosa che a casa mi manca.

Quando la classe si è praticamente svuotata, comincio a mettere in ordine la mia roba. Se vado da solo posso muovermi coi miei tempi e in silenzio.

È lo strisciare di una sedia alle mie spalle a farmi sussultare e capire di non essere totalmente solo.

Con la coda dell'occhio controllo cosa sta' succedendo. Todoroki si è avvicinato a Deku. Sembra stiano parlando di qualcosa.

Serro la mascella e mi volto cercando di ignorarli, ma più mi sforzo di pensare ad altro, più le loro voci appaiono simili a fastidiosi ronzii.

Finalmente Todoroki se ne va salutando Deku con un cenno del capo, lasciandomi solo con lui.

Mi metto in fretta lo zaino in spalla e faccio per uscire, ma dopo tre passi fuori dall'aula, le mie gambe si irrigidiscono.

Deglutisco.

"Merda... Che diavolo succede ora...?"

-Tu un cuore non ce l'hai, vero?-

Sento una piccola fitta al cuore. Quella frase... Quell'idiota... Ma come si è permesso?! Ora me la paga!

Torno di corsa nella classe con la mano alzata, in procinto di spedirgli un'esplosione in pieno viso, ma una volta dentro la stanza non trovo nessuno.

Il braccio mi ricade lentamente lungo i fianchi e la mia espressione da arrabbiata diventa delusa.

"Deku... È uscito senza rivolgermi parola...".

Serro i pugni.

"Ha persino salutato quel bastardo diviso a metà! E me no?!".

Do una spinta violenta a un banco.

-Deku...- mormoro a sguardo basso.

It's not only hate ᴮᵃᵏᵘᵈᵉᵏᵘWhere stories live. Discover now