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Busso tre volte prima di avere l'accesso, e quando la sua esile voce si alza lievemente dall'altra stanza, entro.

Sorrido al mio ferito portando una tazza fumante di cioccolata su un vassoio e riponendolo sul suo comodino.

Gli lascio un bacio sulla fronte e lui sorride.

-Grazie, Kacchan-.
Gli scosto i capelli dal viso per poterlo guardare meglio e lui arrossisce, come sempre.
-Ti metto in imbarazzo?- chiedo sorridendo.
È così tenero il mio Deku.
-N... No... Cioè... È che...- si copre il viso con le coperte.
-Come siamo timidi- dico prendendo la tazza di cioccolata calda e porgendogliela -su, bevila. Ti farà stare meglio-.
Lui annuisce e si sporge, aspettando che sia io a dargliela.

Sospiro roteando gli occhi al cielo e, con un cucchiaio, gliela porto alle labbra.

Lui apre la bocca come un piccolo moccioso e la richiude una volta ricevuta la cioccolata.

Sospira di piacere -Buona...-.
Ne sorseggio un po' anch'io, dandogli ragione.

È veramente buona. Soprattutto con il freddo che fa, ha tutto un altro sapore.

-Come stai oggi?- chiedo mentre gli metto un'altro po' di cioccolata in bocca.
Lui manda giù e risponde -Bene. Sono praticamente come nuovo-.
-Meno male... Non ne posso più di sentire Uraraka ronzarmi intorno e chiedermi quando torni o come stai- commento sbuffando al solo pensiero.
Deku ridacchia -Sei sempre così dolce-.
Gli sorrido -Ovvio-.
-Perché non provate ad andare d'accordo voi due?- chiede.
-Scherzi? Già è tanto che non la faccio saltare quando mi parla, figurati se provo anche ad andarci d'accordo!- esclamo disgustato.
Deku sospira togliendomi la tazza dalle mani e bevendola per conto suo.
-Che c'è? Ho detto qualcosa che non va?- chiedo alzando un sopracciglio.
Lui scuote la testa.

Cala il più completo silenzio tra noi due e sento l'aria farsi pesante.
-Sai- Deku osserva la sua cioccolata, sorridendo lievemente -ti ho sognato questa notte- mormora.
Gli rivolgo la mia totale attenzione, incuriosito.
-Io ero senza forze per terra e tu mi venivi in contro stringendomi a te. Seppur fosse solo un sogno... Sono riuscito a percepire calore...- prende una pausa -poi, però... Mi sono svegliato. E tu non c'eri...- sospira alzando lo sguardo -è stato così frustrante. Quasi mi sarei alzato nel cuore della notte per raggiungerti e ricevere quell'abbraccio anche nella realtà- ammette mentre le gote gli si tingono lentemente di rosso.

Credo di essere arrossito anche io, ma non ci faccio molto caso e, prendendogli le mano, gli sorrido.
-Se mi avessi chiamato, ti avrei raggiunto- mormoro.
-Ma... Erano le tre di notte- dice ridacchiando.
-Sai quanto mi frega l'orario?- chiedo facendo spallucce e roteando gli occhi, per poi tornare a guardarlo.
Deku sorride -Comunque puoi stare tranquillo... Mi sono ripreso- mi informa riponendo la tazza sul piccolo comodino accanto al suo letto -non c'è più bisogno che mi dedichi tutte queste attenzioni-.
-E tu pensi che venissi qui a casa tua solo per questo?- chiedo avvicinandomi a lui. Con l'indice gli sollevo delicatamente il viso per poterlo guardare meglio negli occhi -oppure l'ho fatto per poter stare ancora di più al tuo fianco?-.
Deku diventa rosso come un peperoncino. Io amo i peperoncini. Ecco perché lo amo.

Ok, no, Kacchan. Fare paragoni romantici non è il tuo forte.

Deku si sporge e mi bacia delicatamente le labbra.
-Grazie Kacchan. Mi fai sempre tornare il buon umore- mi sorride. Un sorriso sincero e dannatamente adorabile.
Gli scompiglio i capelli, cercando di non farmi vedere in imbarazzo -Non c'è bisogno che mi ringrazi, idiota- lo riprendo scherzosamente.
Lui ridacchia, il che fa sorridere anche me.

Cavolo quanto mi piaci Deku.

It's not only hate ᴮᵃᵏᵘᵈᵉᵏᵘWhere stories live. Discover now