Black Friday parte 1

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Come sicuramente avete immaginato non ho pubblicato più nulla in questi giorni perché sono stata impegnatissima a lavoro con questo maledetto Black Friday e quando tornavo a casa ero distrutta. 

Si esatto la definizione esatta per questo evento è MALEDETTO, anzi maledetto chi lo ha inventato! Per chi vuole fare shopping sarà anche una benedizione ma per ogni commessa è una piaga, è il sinonimo di lavoro triplo, casino infernale e mal di testa la sera. 

L'unica cosa positiva di questi ultimi tre giorni durante il quale il negozio dove lavoro ha aderito all'iniziativa è che ho tanto materiale per voi, per questo il capitolo è diviso in più parti. 

Iniziamo col dire che in Italia, secondo me, il Black Friday è davvero una cavolata. In America c'è gente che si prende a botte e che dorme fuori dai negozi per acquistare merce a prodotti stracciati. In Italia ci sono risse per degli sconti che io definirei miseri, o almeno così è nella mia città. 

Venerdì prima di iniziare il mio turno di lavoro ho fatto qualche giro per negozi e ho trovato solo sconti quasi inesistenti o grandi saldi su una quantità di merce misera. Frustrata sono andata a lavoro in anticipo per farmi due chiacchiere con le colleghe prima di iniziare a lavorare. Il mio più grande errore, ho speso mezzo stipendio facendo acquisti nel negozio dove lavoro. 

Comunque torniamo a noi, a prima che questo delirio abbia avuto inizio...

 Giovedì sera ci siamo dovuti mettere ad appendere cartelli in ogni angolo del negozio per far sapere a tutti che anche noi avremmo fatto gli sconti per tutto il weekend. I proprietari del negozio hanno voluto che ci fosse un cartello ogni mezzo metro, era tutto completamente tappezzato. Ovviamente non era umanamente possibile finire prima della chiusura del negozio e quindi già hanno inizio gli straordinari, non pagati cosa pensate? Loro brutti ricconi che ringraziano, il fatto che tu stai li ad appendere degli stupidi cartelli dopo un ora dalla chiusura del negozio mentre loro sono a mangiare, almeno dandoti quello che ti spetta?! Assolutamente no! 
Poi la mattina dopo, alle dieci, quando stai girando per il centro commerciale vedi alcune commesse che iniziano in quel momento a mettere i cartelli, anzi scusate il cartello. Si perché solo tu hai dovuto tappezzare il negozio, peggio di una camera adolescenziale con i poster, alle dieci di sera. Avete idea di come mi sono sentita?

Torniamo alla sera prima quando stai ancora mettendo i cartelli e ti girano le scatoline perché sai già che quella sera il tuo stomaco soffrirà la lontananza dal cibo per più tempo del solito. Due clienti arrivano alle sette e mezza di sera è vanno dalla mia collega a fianco e iniziano a dire che anche loro lavorano in un negozio e che domani non riusciranno a venire perché lavorano tutto il giorno e se gli puoi fare lo sconto visto che tanto ormai visto l'orario non cambierebbe nulla. Brutte stronze allora io vengo lunedì mattina da te all'apertura del tuo negozio e pretendo lo sconto dei giorni scorsi perché lavoravo e non ho avuto tempo e poi visto l'orario che cosa cambia?

To be continued...

La Dura Vita Di Una CassieraTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon