III. Birthday

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Louis era felice, era il suo 26 compleanno, se ne stava tornando tranquillamente a casa, leggendo vari tweet delle fan dedicati a lui. Sorrise.
Estrasse le chiavi dalla tasca della giacca e le infilò nella serratura, canticchiando una qualsiasi canzoncina appena ascoltata in macchina.
Entrò in casa, sospirando, realizzando di dover accendere il riscaldamento. Non riuscì nemmeno a completare lo sviluppo del pensiero che, mentre si levava la giacca, una ventina di persone sbucò fuori dal retro dei mobili.
Inutile dire che si prese un infarto, appena prima di guardare in faccia tutti i presenti. Era una festa a sorpresa, perché lui non c'era?

Tutti all'unisono urlarono "Auguri!!" al festeggiato, che si limitò a sorridere ai presenti, che l'uno dopo l'altro si affrettarono ad abbracciarlo facendogli gli auguri.

<Ehi Liam, sei stato tu ad organizzare tutto?> chiese Louis all'amico, che però negò, puntando il dito contro Niall, che alzò le mani con fare innocente. <Ehi, è il tuo compleanno, e tu ti rifiutavi di festeggiare. Non potevo non fare niente!>. Risero tutti e tre, prima che Liam si diresse verso l'impianto stereo, per far suonare qualche canzone.

Louis fissò il biondo, che si guardava intorno soddisfatto. <Come avete fatto ad entrare in casa?> gli domandò.
Niall prese delle chiavi - le chiavi di casa di Louis - dalla tasca. <Avevi detto che per ogni emergenza casa tua c'era e... questa era un'emergenza!> sorrise.
Louis guardò gli invitati parlottare tra loro, divertirsi, ridere, conoscersi...
<Era da tanto che non ci vedevamo dopo... la pausa> mormorò Louis. Nella sua voce si poteva avvertire un pizzico di tristezza, forse nostalgia. L'amico annuì, guardandolo. <Tutto okay, Tommo?>.
Il festeggiato avrebbe voluto dire dire che sì, va tutto bene, ma non gli andava di mentire, non a Niall.
Così scosse la testa, facendo vagare lo sguardo ancora una volta sui presenti. <Harry?> chiese leggermente deluso. <Oh, arriva tra qualche minuto, aveva un impegno, ma ce la farà a venire>.
Louis annuì, ci sperava davvero.

I minuti passano, il ventiseienne sta dialogando animatamente con sua sorella Lottie a proposito dell'uscita ancora indeterminata dell'album. <Senti, sto ancora scrivendo le canzoni, non posso farci niente, ma ti giuro che uscirà presto okay?>
Lottie sbuffa, fissandolo severa.
<Lou, possiamo parlare di te?>
Non capì subito il senso della domanda, e mise su una faccia piuttosto confusa, che la sorella intese.

<Di come stai. In questi tempi non fai altro che fare idiozie. Ti ubriachi, non sei mai a casa, non dormi più. Louis, che sta accendendo? Sei sempre stanco e irascibile e sono tua sorella, voglio sapere che hai>

Louis non era pronto ad ammettere tutto quello, nonostante ogni parola di Charlotte trasudasse verità. Già, Louis era davvero ridotto male in quel periodo.

<Niente Lottie, sto bene. Ho solo voglia di divertirmi>

<Divertirti? L'altro giorno quando sono venuta a trovarti avevi gli occhi rossi dal pianto! È successo qualcosa e io lo so. C'entra Harry forse?>

Boom, obbiettivo colpito. Louis venne investito in pieno da quelle parole. <No, Lottie. Adesso devo andare, ciao> affermò lui liquidandola.

Fece per voltarsi, quando lei lo prese per un polso. <Non c'è. Non è qui, alla tua festa. È per questo?>
Lottie non aveva mai visto uno sguardo così penetrante e severo da parte di suo fratello. <Stai zitta, ho detto che devo andare>.
La ragazza scosse la testa, delusa, forse un po' anche arrabbiata con Louis che l'aveva trattata così male, e con Harry, che non s'era degnato di presentarsi.

<Niall, è passata mezz'ora, dov'è Harry?!>
Il biondo era preparato a tutto, ovviamente anche ad un Louis arrabbiato, poiché aveva calcolato tutto. <Ha avuto un piccolo contrattempo, non riuscirà ad essere qui prima di un quarto d'ora, ma si presenterà, te lo giuro su Nando's>.
Louis sbuffò, prima di guardarsi intorno. <Cazzo Niall, capisco che io e lui ci siamo un po' allontanati, ma è il mio fidanzato, e se non vuole presentarsi per quello si deve presentare almeno da migliore amico, perché lui per me è anche quello. Capisci? Lo sa che per me è un periodo di merda, lui è la mia unica salvezza, non può andarsene così!>
Il biondo lo guardò fermo. <Fidati di me. E di Harry>.

|| Loved you first || One shots Larry StylinsonWhere stories live. Discover now