VI. Lie to me

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Premetto che non mi sono informata particolarmente su internet per questo capitolo, quindi se alcune cose non hanno senso in fatto scientifico o medico scusatemi, ma non ne so niente, semplicemente ho avuto ispirazione e mi andava di scrivere questa cosa. Perdonatemi eventuali errori.

Era a casa da solo, mentre aspettava che Louis tornasse da chissà quale incontro di lavoro. Era in ritardo. Che diavolo stava succedendo? Circa mezz'ora prima gli aveva detto che stava partendo e che ci avrebbe messo si e no dieci minuti!
Così quando sul suo cellulare apparve la chiamata del fidanzato non si trattenne dal rispondere.
<Lou! Ma dove sei?!>
E non gli rispose Lou. No. Gli rispose un carabiniere.

Louis era stato coinvolto in un incidente. Era ancora vivo, si, ma era in stato d'incoscienza. Harry era seduto vicino al suo lettino dell'ospedale, con la mano fredda del liscio tra le sue.
Non smetteva di guardarlo, voleva esser lì quando si sarebbe svegliato. E piangeva, come se potesse aiutare. Pensava che prima o poi avrebbe finito le lacrime, eppure sembrava averne così tante...
Insieme a lui c'erano Liam, Niall e i suoi genitori.
Lottie aspettava di fuori, non pensava di poter vedere suo fratello inerme in una camera d'ospedale.
Tutti li guardavano. Johanna, la madre, continuava a piangere, stringendosi al marito.

<Harry sono due ore che sei incollato a quella sedia, santo cielo. Andiamo a prenderci qualcosa> disse quasi come un'ordine Liam.
Ma il riccio scosse la testa,  disegnando piccoli cuori sul polso del ragazzo.
<Te lo porto io allora. The?>
Harry annuì, chiudendo gli occhi. Liam uscì dalla stanza, senza proferir parola.
Guardò la flebo che ritmicamente gocciolava, seguì il liquido per il suo tragitto per poi incanalarsi nell'aggeggino che Louis aveva infilato nell'altra mano. Gli passò una mano tra i capelli, sistemandoglieli.
<Harry, andrà tutto bene. Non ha subito danni letali, si sveglierà> cercò di rassicurarlo Niall.
Annuì, ma non ci credeva davvero. Ci sperava, ma non era mai stato ottimista.
<Jay, ricordi quando tu eri in ospedale? Avevi fatto mettere un quadernino dove chi veniva a visitarti poteva scriverci quel che voleva dirti, perché tu non riuscivi ad ascoltare. Potremmo farlo anche per Louis, forse sarebbe... carino> propose Niall.

Il padre di Louis annuì, sorridendo malinconico e anche Johanna lo fece, passandosi poi una mano sul viso per asciugarsi gli occhi.

La mano di Harry si strinse attorno a quella del fidanzato. Tutti erano andati a casa, lui voleva rimanere lì. Così, sulla sedia scomoda che si ritrovava, aveva trovato una posizione meno scomoda delle altre.
<Ce la faremo insieme, hai capito?> gli mormorò portandogli una mano tra i capelli annodati.
<Ti amo, ti amerò sempre, non importa quanto io debba aspettare. Per te sarò sempre qui>

In molti visitarono Louis, gli lasciarono fiori, bigliettini, e scrivevano qualcosina sul quadernetto a volte. Harry si rifiutò di scriverci qualcosa, gli sembrava stupido. Ma dopo qualche giorno si trovò a farlo anche lui, poiché non parlava più con nessuno.

"Ehi Lou,
Come stai? Io malissimo. È passato poco, fa tanto male non averti più a casa, anche se ormai non ci vado più. Non mi piace la nostra casa senza di te. Perché poi diventa solo mia. Niall cerca sempre di farci ridere, è difficile ma a volte ci riesce. Tua mamma resta spesso qui con me, ci deprimiamo a vicenda. Non capiscono perché tu non ti svegli, hai sbattuto la testa però... e hai qualche ammaccatura qua e là.
Perché diavolo non apri quegli occhioni blu che ti ritrovi? Sei così pallido, mi manca il mio Lou. Mi manchi, tanto.
Torni?"

"Niall oggi si è portato il cibo di Nando's in ospedale. Ci ha fatto ridere. Mi manchi"

"Oggi siamo stati da soli, io e te. Forse più io che te. Amo guardarti dormire, ma adesso no. Ho bisogno dei tuoi occhi Louis. Non riescono a capire perché non ti svegli. Sei in coma da tanto tempo. Tipo... due settimane
Per favore svegliati.
Tutti noi abbiamo bisogno di te.
Ma io ne ho bisogno un po' di più."

|| Loved you first || One shots Larry StylinsonWhere stories live. Discover now