X. Spin the bottle

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Dire che la casa di Niall fosse sottosopra era dire poco. Probabilmente lui e i suoi amici il giorno dopo avrebbero dovuto rimettere tutto a posto tra le lamentele dei quattro.
Ma, in quel momento non poteva pensarci. Erano tutti ubriachi marci, il suo impianto stereo stava implorando pietà per quella musica terribile ad altissimo volume (e probabilmente insieme allo stereo c'erano anche i vicini a pregare che quello scempio finisse).
Era tardi, molta gente era già ritornata a casa e Niall dovette ripromettersi di non invitare più troppa gente, se avesse fatto ancora un'altra festa così. Se i suoi genitori non l'avessero scuoiato vivo.
Ad ogni modo, salutava gente a caso e cercava di rimettere qualsiasi cosa a posto.

Zayn era seduto sul divano, ad ascoltare la musica ma senza sentirla davvero.
Aveva una ragazza accanto, Perrie, che cercava di parlargli inutilmente. Lei gli piaceva, ma non era in vena. Non sapeva nemmeno perché, semplicemente non gli andava.
Guardava i suoi amici ballare insieme, come Harry e Louis che facevano i coglioni nel salotto di Niall ballando come se fossero in un videoclip. Probabilmente erano troppo andati per capire quando fossero ridicolmente belli.
Vedeva Liam invece, che si baciava al muro con qualche ragazza di cui Zayn non sapeva il nome. Faceva male, perché aveva sempre avuto una cotta per Liam, ma sembrava che fosse irrimediabilmente etero. Zayn stava nel mezzo, un po' di qua un po' di là. Tra le due sponde, lui nuotava nel fiume.
Vide Niall correre in giro per la casa cercando di sistemare tutto. Anche lui era mezzo ubriaco, quasi non stava in piedi. Eppure vedeva tutte le cose che non erano al loro posto. Quasi tutte, dato che c'era un rotolo di carta igienica sull'appoggia-abiti e lui non sembrava notarlo.

Liam era troppo ubriaco per capire anche solo chi stesse baciando. Era solo sicuro che avesse i capelli lunghi. Poi aveva un seno abbastanza prosperoso quindi doveva per forza essere una ragazza. Vero? Ma comunque questo individuo non meglio identificato era intrappolato tra il corpo possente e muscoloso di Liam e il muro di casa Horan.
Liam in quel momento riusciva a pensare solo a due cose: la prima era che quando baci una persona e le due bocche si collegano, tecnicamente si forma un tubo che va da un ano all'altro, passando per entrambi gli stomachi ed entrambi gli intestini, per le trachee e le gole; la seconda era che Zayn non aveva nè i capelli lunghi nè le tette.

Harry era nel casino più totale. C'era gente che ballava, gente che saltava, gente che limonava. Lui era uno di quelli che saltavano e ballavano, e, con il suo migliore amico davanti che era così fottutamente bello quella sera, avrebbe voluto essere uno di quelli che limonavano.
Aveva bevuto tanto, tra birre, shottini e drink alcolici vari. Forse era stata colpa di Louis, che aveva tre anni in più di lui e lo "spingeva a fare cose che lui da solo non avrebbe mai fatto", o forse era colpa della mente di Harry che aveva come obiettivo fisso quello di essere figo per il suo migliore amico, che in quel momento lo teneva per un fianco con la sua mano leggera. Profumava di Marlboro light, alcol e quella colonia maschile che a Harry aveva sempre fatto perdere la testa. Stavano ballando, Louis lo guardava sorridente canticchiando la melodia della canzone terribile che suonava dallo stereo di Niall.
Harry era uno di quelli da musica vecchia, quelle canzoni che gridano anni '70 e '80 da ogni nota, tanto da farti venire i brividi. Era per la musica di qualità, quelle band che conosci solo per il passaparola, le canzoni che ascolti e riascolti fino a sapere a memoria tutto il testo, la parte di chitarra, quella di batteria e quella di basso, le melodie strane, quelle canzoni che non passano mai alla radio.
Ma c'era Louis, e con lui ogni musica scompariva, perché la sua voce, la sua risata, il battito del suo cuore, erano in assoluto le canzoni preferite di Harry.
Lo guardava tra le luci, i suoi occhi blu erano scuri, sempre scintillanti. Voleva baciarlo, ma non poteva.
Harry era gay dichiarato, e a diciannove anni poteva dire di esser stato con una ragazza per due settimane (aveva tredici anni e gli ormoni confusi), con un ragazzo più grande, molto più grande (cinque anni e venti centimetri d'altezza in più), per circa due mesi quando aveva 15 anni.
Oltre alle relazioni, aveva avuto in tutto tre grandi cotte, ma con nessuna delle tre era mai scattato qualcosa di più dall'altra parte che portasse il riccio ad una relazione.

|| Loved you first || One shots Larry StylinsonWhere stories live. Discover now