È giunta l'ora.

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"Mamma, mamma! Non te ne andare!"
Disse la bambina: lucidi di lacrime gli azzurri occhi, disperazione in volto e triste lo sguardo.
La madre fece uno stanco sorriso, gli scuri capelli le accarezzò, le mani deboli tremarono un attimo poi il suo sguardo si rilassò.
"Amore, tesoro, non piangere: è giunta l'ora. Ti ricordi dell'uomo vestito di nero?
Ti ricordi che ti dicevo che non era cattivo?
Ti ricordi che un giorno sarei andata con lui?"
La bimba annuì, stringendo tra le piccole mani il candido grembiule della madre.
"Oh, mamma! Non può aspettare, solo un po'? Lui ti avrà per sempre, io no!"
Le palpebre della donna fremettero; le mani si scostarono dalla bambina e andarono a coprire gli stessi lucidi e azzurri occhi della madre.
"Tesoro, quello che lui vuole se lo prende: non è buono, non è cattivo, ma è prepotente. Non ascolta ragioni, non sente suppliche, ama far soffrire e ascoltare i pianti della gente."
"Come puoi allora dire che non è cattivo un uomo così?" sussurrò la bimba sempre più disperata.
"Lui è quanto di più giusto c'è al mondo. Senza di lui, la vita non ha prezzo, la compagnia non esiste, la libertà non si gusta."
"Ma perché, perché proprio te?"
"Perché i miei capelli erano troppo lucenti, i miei polmoni troppi ingordi d'aria, i miei occhi troppo felici." nonostante il dolore ogniqualvolta tirava un respiro, la madre sorrise di nuovo, cercando di essere rassicurante.
"Adesso, tesoro, non farmi soffrire ancora di più: chiudi gli occhi e pensa a me."
La bambina ubbidì.
Mentre lei sognava alla madre in vita, ella fece un gesto.
Un uomo vestito di scuro si staccò dalle ombre, avanzando un timido passo verso le due.
"Quello che hai detto lo pensi davvero, Anïa?"
"Sì, M. Lo penso."
M annuì, face alzare Anïa e le prese la mano.
In quel mentre si sentì tirare il mantello.
"Signore, la mia mamma è tanto buona. Perché me la porta via?"
M abbassò lo sguardo: la dolce bambina lo fissava, gli occhi lucidi eppure decisi e curiosi.
"Perché, piccola bambina, era troppo avida di vita."
"Come si chiama, oscuro signore?"
M abbassò il cappuccio, in volto un tenero sorriso. La bimba sgranò terrorizzata gli occhi, intravedendo sotto l'angelico volto, il sorriso da scheletro.
"Io sono la Morte, bimba. E per tua madre era giunta l'ora."

Sad? Mi girava così.
Non so perché, mi andava OuO
XOXO
Annabeth Woods

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