Capitolo 8

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8.

Erano quasi le 15 e Occhi Verdi sarebbe arrivato a momenti.
Avevo sistemato la cucina, camera mia e il soggiorno.
Non sapevo che cavolo fare, non dovevo essere così nervosa.
Perché ero così agitata?
Perché?
Non andava per niente bene!
No.
Decisi di andare in cucina e prendere un bicchiere di acqua.
Bevuto il bicchiere, sentì il campanello suonare.
Riposi il bicchiere nel lavandino, mi guardai allo specchio un'ultima volta e andai ad aprire.
Perché mi sudavano le mani?
Ed eccolo lì... in tutta la sua bellezza!
Con lo zaino su una spalla e un pacchetto di cioccolatini in mano.
"Ehilà!"
Mi disse lui tutto contento.
"Ciao! Grazie non dovevi!"
Dissi io prendendo in mano i cioccolatini, molto imbarazzata.
"Ei, ei frena! Questi sono per tuo fratello."
Affermò lui ridendo.
"Ah... scusa ehm... pensavo... niente lascia perdere..."
Risposi io ancora più imbarazzata.
Figura di merda FATTA!
Brava Giulia!
"Giulia, tranquilla scherzavo li ho portati per te!"
Mi disse mentre rideva di gusto.
Lo uccisi con lo sguardo e gli tirai uno schiaffo sul braccio.
Contemporaneamente emanai un sospiro di sollievo.
Presi i cioccolatini e li misi sul tavolo della cucina.
Poi lo accompagnai in camera mia e presi i libri.
"È bella camera tua!"
Disse lui mentre appoggiava lo zaino vicino alla scrivania e guardava attentamente tutte le mie foto.
Sorrisi.
"A parlato quello che che ha il bagno in camera!"
Lo presi in giro io.
Lui alzò gli occhi al cielo.
Rimase zitto per un momento girando ancora lo sguardo, poi si voltò verso di me.
"Non è quello, è solo che mi piace che l'hai decorata un po' come vuoi tu e che è piena di foto!"
Rispose guardandomi negli occhi.
Effettivamente avevo tappezzato la stanza con foto insieme alle mie amiche.
Distolsi lo sguardo da quei magnifici occhi e mi misi a sedere sulla sedia affianco alla sua.
Dopo una mezz'ora potemmo finalmente incominciare a studiare, per colpa di video 'importantissimi' che dovevo assolutamente vedere.
Mi sembravo un bambino quando rideva o si stupiva per quelle cavolate.
Ma non potevo non ammettere che fosse veramente bellissimo.

Lo studio non fu niente male.
Era intelligente, quindi capiva abbastanza facilmente.
Mi piaceva spiegare e quell'argomento noi lo avevamo già fatto anche se eravamo un anno indietro, perché lui faceva una scuola diversa dalla mia.
L'unica pecca era che mi sentivo leggermente a disagio, dato che da un po' di tempo aveva iniziato a fissarmi.
Ad un certo punto mi chiese che segno fosse un segno in alto a destra.
Non lo vedevo bene perché era piccolo, allora mi avvicinai.
"Dove?" Chiesi.
Allora si avvicinò pure lui al punto e me lo indicò.
"Ah... questo si chiama fase o argomento..." Dissi io inizialmente non accorgendomi di quanto fossimo vicino.
Eravamo appiccicati.
Poi me ne accorsi, e mi zittii immediatamente.
E lui non ci mise molto ad azzerare la distanza rimasta tra noi due.
Si avvicinò e le nostra labbra entrarono in contatto.
Mi baciò, e io per la seconda volta non mi spostai.
Per la seconda volta feci la stupida.
Quando mi morse il labbro inferiore un piccolo gemito mi uscì dalle labbra.
Era un bacio stupendo.
Se possibile ancora più stupendo del primo.
Per la seconda volta non pensai alle conseguenze.
Per la seconda volta assecondai il bacio.
E per la seconda volta mi ripromisi che sarebbe stata l'ultima.

Andreas Pov.

Mi facevano impazzire.
Quelle labbra mi facevano impazzire!
Non avevo saputo resistere, era troppo vicino a me.
Ammetto che un po' la mia domanda era fatta apposta per avvicinarla a me.
Però non pensavo avesse tutto questo potere su di me.
Una scarica mi attraversava la spina dorsale ogni volta che emanava qui piccoli gemiti.
Incominciavo a sentire caldo, molto caldo.
Ero scomodo e la volevo più vicina, volevo sentirla su di me.
La presi e me la misi in braccio.
Lei per fortuna non fece resistenza.
Fece un altro mugolio, il che mi fece solo impazzire di più.
Non pensavo più a nulla.
Mi dimenticai di tutto, anche cose di cui non mi potevo scordare.
Era questo quello che mi preoccupava di più in assoluto.
L'effetto che mi faceva, non mi era mai capitato prima.
Io la tenevo stretta a me e lei mi tirava i capelli leggermente.
Le sue bellissime mani tra i miei capelli mi sembravano le cose più giuste che dovevano esserci tra i miei capelli.
Sarei rimasto lì per ore e sarei andato anche oltre se non fosse stato per il rumore della porta di ingresso che si apriva.
"Giulia! Sei a casa?" Urlò suo fratello dal piano di sotto.
Eh ma che palle!
La voglia di chiudere a chiave la porta tapparle le orecchie e approfondire quel bacio era irrefrenabile.
Suo fratello era anche simpatico ma venire in un altro momento no?!
Pasticcino si staccò immediatamente da me, lasciandomi come vuoto.
Dire che fosse imbarazzata era riduttivo.
Era un pomodoro ed era in confusione.
"Si sono qui..."
Disse cercando di mascherare inutilmente il suo imbarazzo.
"Mi spieghi cosa cavolo hai da ridere?"
Mi sussurrò arrabbiata.
Non mi ero accorto di ridere, ma non mi fermai appena me lo fece notare.
Era buffa.
Quindi ricominciai a ridere mentre mi rimettevo a posto i capelli.
"Sei da sola?"
Chiese suo fratello ormai già quasi dentro la stanza.
"Ah ciao Andreas! È un piacere vederti! Come stai?"
Mi disse gentilmente.
"Ehi! Si tutto bene dai."
Dissi adesso io in imbarazzo.
Avevo paura che potesse capire quello che stava accadendo 2 minuti prima.
Per fortuna uscì poco dopo e ci lasciò nuovamente soli.
Lei fece finta di niente e mi spiegò la fine dell'esercizio iniziato in precedenza.
Finito l'esercizio dovetti proprio andare.
Avevo solo un'ora di tempo.
Pasticcino mi accompagnò alla porta e la salutai con un bacio sulla guancia.
"Grazie mille di tutto!"
Dissi io.
"Niente."
Rispose lei pensierosa, troppo pensierosa.
Mi girai e mi incamminai verso destinazione.
Probabilmente ero veramente impazzito, non c'era altra spiegazione.

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