ANCORA SCUSE-26

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Busso alla porta della mia vecchia casa e mi viene ad aprire una rossa mezza svestita, con indosso solo la camicia di Andrea.

-Chi sei?-mi chiede guardandomi o meglio squadrandomi dalla testa ai piedi.

Io non parlo, mi giro verso Biondo che sta dietro di me. Mi guarda con uno sguardo e mi sorride per darmi conforto. Mi mette una mano sulla spalla e io mi rigiro.

-Sono la cugina di Andrea, dovrei parlargli.- dico con molta fatica dal trattenermi a girare i tacchi  lasciare quel coglione e questa zoccola qui.

-Amore c'è una che dice di essere tua cugina e ti vuole parlare,la faccio entrare?- urla lei rimanendo sulla porta a guardarmi male.

-Si Cami entra sono in doccia.- si sente Andrea che urla dal bagno e la cagnetta si sposta per farmi,anzi farci passare.

-Venite di qua nel salotto, seguitemi-ci dice con aria da superba come se lei stesse tutti i giorni qui.

-So benissimo dove sta il salotto. Abitavo qui fino a un mese fa- le rispondo e lei continua a guardarmi male.

Mi siedo sul divano e Biondo si mette vicino a me, mentre lei si siede sulla poltrona di fianco a me. Inizia a guardare il ragazzo al mio fianco quasi come lo volesse mangiare. Si legga le labbra come avesse un herpes fastidioso al labbro, si morde le labbra e continua a fissarlo.

-Ti dispiace evitare di guardare il mio ragazzo quasi come volessi mangiarlo? Sia sono qui! le dico incazzata ma con un'aria da superiore. Non so neanche perchè ho fatto quello che ho fatto, non so perchè ho detto di essere fidanzata con Biondo e non so soprattutto perchè mi ha dato fastidio il fatto che lei ci provasse con lui. Forse perchè sono agitata, lei è qui che fa l acagna e mi sta innervosendo. E poi perchè voglio bene a Simone e non voglio vederlo insieme ad una ragzza facile come lei. Merita molto di meglio.

-Allora avevo ragione. Stai con lui adesso?-dice Andrea uscendo dal bagno con un accappatoio intorno al corpo. Io mi irrigidisco e il ragazzo al mio fianco mi mette una mano sulla mia per calmarmi e risponde la mio posto.

-Si. Piacere Simone.-dice presentandosi, porgendogli l'altra mano che aveva libera.

-Andrea- risponde lui stringendogli la mano.

-Oh io sono Chanel-dice la cagnetta intromettendosi nel discorso.

-Nessuno ha interpellato te. Ci vediamo domani, okay?- le dice mio cugino e per un attimo mi è dispiaciuto per lei, ma poi sono tornata in me.

-Allora cosa devi dirmi.- dico scocciata guardandolo.

-Ti dico la verità e sarò molto conciso. Mi dispiace per il mio comportamento. Non mi sono interessato a te dopo che te ne sei andata, non ti ho ne chiamata ne cercata e sono stato uno stronzo. Ma credo che il tuo comportamento sia stato esagerato, cioè alla fine io non ti ho detto niente di che e tu ti sei incazzata a tal punto da andare fuori da casa e non tornare per chissa quanto tempo- dice senza fermarsi un attimo con tutta la tranquillità del mondo. Io butto fuori u respiro più profondo che posso e poi do il meglio di me.

-Forse dovresti fare un controllo perchè se credi di non aver detto niente di che hai un problema serio, cioè il tuo cervello non è collegato bene con le altre parti del corpo e non c'è da scherzare.-dico e lui ride.

-Perchè cosa avrei detto che ti ha ferita così tanto?-chiede. Ma è stupido forte allora. Anche più di quanto pensassi.

-Allora mi hai fatto sentire come quella a cui non interessa niente di collaborare a casa, di lavorare a cazzo e di stare sempre ad uscire con i miei amici quando sai benissimo che non è vero. Sai benissimo che a quando sto qui con te lavoro dalla mattina alla sera,nonostante dovrei studiare per prendere un diploma magari. Mi pare che quando mi hanno licenziata per poter pagare le cose di cui te ne freghi avrei lasciato la danza e sai benissimo che la danza per me equivale alla vita. Poi metti in mezzo i miei quando sai quello che ho passato perchè eri presente anche tu. Sai tutto della mia vita e ti sei comportato come fossi per te una ragazza appena conosciuta. Con una parola hai rovinato tutto il nostro rapporto e sai quanto io tengo a te, ma mi hai dimostrato che quello che dici sempre " che non ci si può mai fidare di nessuno" è vero. E io non mi posso fidare neanche di te perchè sei esattamente come tutti gli altri.- dico e poi aggiungo l'ultima cosa.

-E se per te questo non è niente allora abbiamo finito qui.- aspetto una sua risposta che sembra non arrivare, poi improvvisamente se ne esce.

-Mi dispiace- dice senza guardarmi.

-E credi che mi basti un semplice "mi dispiace" per perdonarti? Forse prima era così ma adesso non più. Sai in questo mese sono successe tantissime cose e tu non ti sei preoccupato neanche se fossi viva o no.-sbotto.

-Cosa è successo?- chiede facendo il finto interessato.

-Come se ti interessasse veramente. Comunque ho partecipato ad un film come ballerina e sono entrata ad amici.-gli dico tranquilla.

-Veramente?- mi guarda felice e non so capire se la sa felicità sia reale o no.

-Si quindi tranquillo per un po di tempo non ci vedremo perchè sarò li e spero di restarci a lungo- continuo.

-Comunque adesso dobbiamo andare, ci sentiremo prima o poi.- lo saluto e poi me ne vado insieme a quello che ho fatto passare per il mio ragazzo, anzi lo devo anche ringraziare per tutto quello che ha fatto oggi per me.

Saliamo in macchina e rimango all'inizio zitta, poi inizio a parlare.

-Grazie e scusami per tutto.-gli dico

-Non ti devi ne scusare, ne mi devi ringraziare. Vorrei solo prima o poi capire un po la tua storia- mi dice e gliene sono grata per non aver preteso subito spiegazioni.

-Te lo prometto. Dobbiamo passare il resto dei mesi che verranno insieme quindi il tempo non mancherà di certo- gli dico e lui mi sorride come faccio io con lui.

-Comunque scusa se ti ho usato come fidanzato e grazie per avermi retto il gioco- gli sorrido ancora e lui ferma la macchina, segno che siamo arrivati all'hotel.

-Figurati. E' stato un piacere.- mi dice e poi scende dalla macchina.


RICORDATI DI AMARE ||Biondo||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora