Capitolo 1

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Capitolo 1.

Merlin chiuse gli occhi cerulei, respirando profondamente.

Erano trascorsi secoli dalla morte di Arthur, di Mordred e Morgana, ma lui

continuava a domandarsi, quando e se quel borioso asino reale, sarebbe tornato da lui.

Riaprendo gli occhi, si ritrovò davanti alla facciata del liceo, accanto a Ginevra.

Ginevra... anche lei, conosciuta secoli prima. Era la donna di Arthur.

«Andiamo? Le lezioni stanno per iniziare...» gli disse lei sorridendo, a sua volta ricambiò il sorriso: «Andiamo»

E mentre varcava la soglia dell'edificio, pensò: Sarebbe tornata anche Morgana?

Sarebbero tornati i cavalieri? O forse, doveva rassegnarsi a vivere ancora senza di loro?

Non immaginava che quel giorno le sue domande avrebbero trovato risposta.

Mentre si dirigeva in aula, un profumo familiare lo fece voltare in ogni direzione, ne cercava disperatamente la fonte, senza trovarla.

Solo una volta l'aveva sentito. Ed era stato, quando aveva salvato Arthur la prima volta.

Sapeva di non doversi illudere in un suo ritorno, ma quel piccolo barlume di speranza era sempre acceso in lui.

Sospirò triste. Per un attimo si era illuso, ma l'esito negativo gli aveva lasciato solo l'amaro in bocca.

Ginevra al suo fianco era preoccupata, mentre lo guardava. Merlin era sempre stato molto strano, ma in quel momento lo sembrava ancor di più.

Era come se il ragazzo, portasse dentro di sé un segreto. Quel qualcosa che, notava nel suo sguardo, lo faceva soffrire tanto da ridurlo in quello stato.

Più volte glielo aveva chiesto, ma lui era sempre stato abile nel deviare il discorso.

Una volta entrati in aula, ed accomodatosi ai loro posti, Merlin posò svogliato la mano sotto la guancia, attendendo l'arrivo del professore, che giorni prima aveva annunciato l'arrivo di due nuovi studenti.

Quando l'uomo entrò in aula seguito dai due ragazzi, Merlin sussultò spalancando gli occhi per la sorpresa. L'uomo subito si avvicinò alla cattedra posandoci sopra il registro e disse: «Buon giorno ragazzi, come vi avevo accennato alcuni giorni fa, ecco i due nuovi studenti. Loro sono: Arthur e Morgana Pendragon»

Merlin si portò una mano a coprire gli occhi, sentiva lo strano e inatteso bisogno di piangere, una morsa di ferro gli stringeva il cuore, finalmente il suo principe era tornato. Quel giorno non aveva potuto dirgli la verità, forse adesso poteva farlo. Il professore si rivolse ai due ragazzi al suo fianco: «Arthur vada a sedersi vicino a Merlin. Lei, Morgana prenda posto al fianco di Ginevra» indicò loro i posti vuoti accanto ai due ragazzi in questione.

Quando Arthur si accomodò vicino a Merlin lo osservò perplesso: «Merlin? Che razza di nome sarebbe?» disse lui: «Idiota di un asino...» borbottò sottovoce Merlin in risposta a quella domanda tanto stupida, da fargli tornare alla mente il primo giorno che aveva passato a Camelot.

La lezione iniziò tranquillamente e per tutto il tempo i due ragazzi si osservarono di sottecchi cercando di studiarsi a vicenda.

Morgana, accanto a Ginevra, osservava il fratello. Capì che rimuginava su qualcosa, e certo non le erano sfuggite le occhiate verso il ragazzo moro. 

Il mio destino sei tuWhere stories live. Discover now