Capitolo 8

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Capitolo 8.

Arthur quella notte continuò a leggere il libro per un po', ogni tanto guardava Merlin che dormiva sereno.

Quando si addormentò il giovane Pendragon si trovò davanti al sé stesso, il giovane Re di Camelot, per un attimo solo ne rimase sorpreso e fece per parlare, ma il Re lo bloccò.

Si svegliò mezz'ora dopo alzandosi di scatto e mettendosi seduto subito con lo sguardo cercò Merlin, il sogno lo aveva sconvolto tantissimo, le parole del Re gli risuonavano in testa insistenti.

«Arthur Pendragon, sai bene chi sono, non dovrei nemmeno presentarmi. Io sono il Re di Camelot... Arthur Pendragon» disse lui con voce solenne. Il ragazzo biondo rispose: «Noi non siamo la stessa persona...»

Il sovrano lo osservò per un attimo scuotendo leggermente la testa: «Lo siamo invece, come Merlin è lo stesso che ha scritto il libro che stai leggendo. Lo ha scritto solo per noi, per farci ricordare e soprattutto per parlarci del suo cuore» le parole del sovrano era piene di un sentimento che il giovane Pendragon non capiva eppure gli sembravano così vere e sensate: «Non può essere vero...»

«Lo è invece... torna da lui e guardalo bene Arthur. Non feriamolo ancora una volta. Adesso siamo liberi di amarlo...»

Quelle parole non potevano essere più vere ammise con sé stesso il giovane Pendragon, mentre osservava le lacrime scendere dagli occhi di Merlin che ancora dormiva. Colpito da quella tristezza, si alzò dal letto e asciugò gli occhi del ragazzo: «Merlin...» gli accarezzò i capelli e a quel tocco Merlin si calmo, riprendendo a dormire serenamente.

Arthur rimase per un po' ad osservare Merlin dormire, ma poi stanco e assonnato tornò a letto e si lasciò scivolare nell'incoscienza.

La mattina dopo Arthur non sentì il suono della sveglia, ma Merlin si e alzatosi dal letto si avvicinò al ragazzo ancora assonnato e spense l'oggetto che aveva il suono più irritante che avesse mai sentito: «Arthur, svegliati!» disse lui. Non ottenendo risposta allora optò per una altra frase. Si avvicinò alla finestra e spalancò la tenda lasciando entrare il sole: «Principe Arthur, svegliatevi e sorgete il sole è già alto» disse lui divertito, non immaginava che quella frase potesse funzionare, ma Arthur si mise seduto di scatto e guardò il ragazzo sorpreso: «Merlin, cos'hai detto?» chiese il giovane Pendragon.

«Ho solo detto di svegliarti o faremmo tardi per le lezioni» disse lui con aria innocente.

Dopo essersi vestito Merlin aspettò che anche Arthur fosse pronto e insieme andarono in sala mensa per mangiare qualcosa.

Il mio destino sei tuWhere stories live. Discover now