Capitolo 2

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Capitolo 2.

Quando le lezioni terminarono annunciando la ricreazione, Morgana munita di coraggio si avvicinò a Merlin.

Prendendolo sotto braccio, lo portò fuori dall'aula sorprendendo così il ragazzo ignaro su cosa volesse la ragazza nuova.

Merlin, era curioso. Come mai la ragazza, era andata proprio da lui? Con tutti gli altri ragazzi della classe? O poteva unirsi alle ragazze. Qualcosa in comune, in un argomento l'avrebbero trovato. No?

Così, in silenzio , l'osservò mentre mangiavano tranquillamente seduti tra le radici di una quercia sempreverde. Poco dopo lei prese la parola: «So benissimo, che parlarne con uno sconosciuto è un po' strano e forse mi prenderai per matta. Io so chi sei, Merlin...»

Il cuore del ragazzo saltò un battito, non era possibile che Morgana avesse ricordi del passato... del loro passato.

«Scusami? Non ti seguo, cosa intendi dire?» domandò leggermente preoccupato cercando però di non darlo troppo a vedere: «Io ti ho sognato diverse volte, ho dei flash sulla vita della Morgana nemica di Re Arthur. Tu assomigli tanto al servo che gli era fedele e hai anche il suo stesso nome...» disse lei guardando il cielo. Merlin colto alla sprovvista da quella rivelazione si limitò a scrollare le spalle: «Forse è solo una coincidenza...» cercò di cambiare il discorso, non poteva di certo dirle che era proprio lui quel servo: «No, non lo è Merlin. Ho visto come guardi mio fratello. I tuoi occhi sono pieni di tristezza e amore...» a quelle parole tanto esplicite Merlin arrossì, non era mai stato bravo a nascondere quello che i suoi occhi dicevano per lui.

«Io...» adesso cosa poteva dirle, era vero che Arthur gli piaceva e gli mancava.

Loro erano due facce della stessa medaglia. Più volte Kilgharrah, e sua madre stessa, gliel'avevano detto. La ragazza vedendolo assorto nei suoi pensieri posò una mano sul suo braccio: «Merlin, tu mi credi, vero?» un lieve sorriso comparve il volto del ragazzo: «Sì. Morgana, ti credo. Stai solo avendo ricordi di una vita passata, le anime gemelle si ritrovano in questo modo...» Morgana gli sorrise, e nonostante anche lui avesse ricambiato, notò che la tristezza nei suoi occhi non era andata via.

Doveva prendere in mano la situazione, aiutare Arthur ad aprire gli occhi e Merlin a confessargli i suoi sentimenti: «Sai Merlin, credo che tu possa avere ottime possibilità con Arthur. Da come ti guardava, prima a lezione, posso dirti che hai attirato la sua attenzione come una calamita»

Il fratello non lo avrebbe mai ammesso apertamente, ma a lui piacevano i ragazzi come Merlin, anche se fingeva di voler preferire solo le ragazze.

Perplesso Merlin le chiese: «Ne sei sicura Morgana?» la ragazza sorrise: «Sì. Cosa ti ha detto quando si è seduto al tuo fianco?» osservò il ragazzo arrossire imbarazzato.

«Mi ha detto: Merlin?Che razza di nome sarebbe?» la ragazza sorrise a quelle parole, trattenendosi dal ridere per l'idiozia del fratello: «E tu?»

«Mi sono limitato a dire: idiota di un asino...» scrollò le spalle come se per lui dire almeno una volta al giorno ad Arthur che era un "asino idiota" fosse la più normale delle cose.

La ragazza scoppiò a ridere e lui la osservò perplesso solo per un attimo, prima di ridere complice con lei.

Stavano ancora ridendo, quando suonò la campanella per riprendere le lezioni.

Morgana, poco prima di rientrare si voltò verso il ragazzo. Notando, che nonostante il momento di ilarità, c'era ancora tristezza sul suo volto. Si accorse di una lacrima solitaria, sul volto di Merlin, e con dolcezza la cancello con una carezza: «Questa volta andrà tutto bene...»

Per la prima volta un sorriso sereno comparve sul volto del ragazzo, riflettendosi anche nei suoi occhi cosa che non le sfuggì, mentre si dirigevano in classe per seguire le altre lezioni.

Il mio destino sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora