Capitolo 6

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Capitolo 6.

Merlin osservò Arthur leggere che non si era accorto del nome dell'autore, un punto a suo favore o avrebbe dovuto spiegargli il perché di quel piccolo particolare, immerso com'era in quelle constatazioni ritornò con la mente al giorno in cui Arthur lo aveva lasciato per partecipare allo scontro finale.

Merlin uscito dalle stanze del Re corse fino alle stanze di Gaius, l'uomo vedendolo così agitato non ebbe il tempo di fare o dire niente che il ragazzo era corso nella sua stanza deciso a scrivere un libro che portasse alla mente del nuovo Arthur il suo passato. Il ragazzo lanciò un incantesimo su un enorme colonna di fogli di pergamena in modo che man mano che la piuma scriveva le pagine si spostassero di lato iniziando a creare il libro in questione. Uscito dalla sua stanza si trovò davanti Gaius che lo osservava preoccupato: «Merlin, perché non sei con Arthur?» chiese lui. Il giovane mago agitato con ancora le lacrime che gli bagnavano il volto rispose al vecchio cerusico: «Adesso lo raggiungo, Gaius non entrate nella mia stanza sto facendo una cosa che vi farò vedere appena tornerò...» l'uomo annuì e osservò il ragazzo correre via velocemente, ma niente di quello che fece riuscì a farlo arrivare in tempo per salvare la vita del suo amato Arthur. Lo aveva stretto tra le braccia urlando il suo disappunto e dolore, ma poco dopo tornò a Camelot, con i cavalieri sopravvissuti per il funerale del re. Dopo il funerale di Arthur rimase per giorni chiuso nella sua stanza lavorando ancora su quel libro e solo al suo compimento uscì da essa mostrando il suo lavoro a Gaius.

I suoi pensieri furono interrotti da Arthur che gli parlò trattenendosi dal ridere:

«Merlin, sai che questo Arthur era proprio un idiota. Si oserebbe dire che fosse un asino borioso...» Merlin sorrise leggermente divertito: «Non era poi male, se lo si conosceva...» certo che il nuovo Arthur era un genio: «Sembra quasi che tu lo conoscessi» quelle parole sorpresero Merlin, stava dicendo troppo doveva stare più attento, Arthur doveva arrivare da solo alla risposta: «Posso capirlo. Anche Merlin quando si è presentato a lui ha fatto un po' l'idiota...» quello scambio di parole si fermò li, Arthur aveva ripreso a leggere il libro cosa che a Merlin fece molto piacere. Alcuni minuti dopo il ragazzo biondo rialzò lo sguardo dal libro sbottando: «No, dai non è possibile che Merlin abbia salvato un idiota tale» era davvero sconvolto. Merlin colto di sorpresa lo osservò per un attimo:

«Cosa?» Arthur disse seriamente guardandolo: «Vieni, leggi qui» picchiettò il dito sulle pagine del libro interessate.

Merlin si avvicinò a lui e lesse le righe incriminate, si ricordava bene i suoi primi giorni a Camelot e il suo salvataggio che lo portò a servire Arthur, così scrollando le spalle disse: «Forse a Merlin, in realtà piaceva il principe, anche se era un asino borioso, ed è per quello che l'ha salvato»

«No, non credo. Merlin, mi sembra intelligente. In fin dei conti ha mostrato al principe che stava sbagliando...» ribadì Arthur dando voce a quei pensieri che gli ronzavano in testa, il ragazzo dai capelli corvini non si sbilanciò più di tanto: «Forse...»

«Come forse? Dai Merlin si vede lontano un miglio che Arthur era un idiota» disse sbalordito il giovane Pendragon, Merlin gli sorrise e indicandogli il libro disse: «Leggi il libro prima e poi giudica Arthur» sorrise divertito da tutto quel discorso, il nuovo Arthur era del tutto diverso dal suo principe e sperava che quel libro sortisse il suo effetto riportandogli alla mente vecchi ricordi.


«Va bene...» il ragazzo seguì il consiglio del compagno di stanza e riprese a leggere. Merlin intanto terminò di sistemare le cose che si era portato da casa, ogni tanto sentiva gli occhi di Arthur che gli sfioravano il corpo e lui ne rimase piacevolmente sorpreso.

Il mio destino sei tuWhere stories live. Discover now