Mi Manca

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《Omicidio vicino all' Università, è stato ucciso uno studente. Muovetevi》disse Gibbs mentre si dirigeva verso l'ascensore per andare al parcheggio《 McGee, DiNozzo, muovetevi》
《Scusa capo》disse Timothy《Tony, allora!》
《Scusa capo, arrivo subito, scendete che arrivo》rispose Tony, ma non aveva nessuna intenzione di prendere quell' ascensore, non senza lei, non senza Ziva. Così aspettò che le porte si chiudessero e poi prese il suo zaino e scese le scale.
Per fortuna in macchina, non guidò Tony perché se no sarebbero andati a sbattere contro qualcosa. Era il vero primo caso senza Ziva, e quindi tutti erano un po strani.
Tony però era davvero sulle nuvole. Stava ancora pensando a tutte le missioni fatte con Ziva, solo loro due, erano andati dappertutto: America, Europa... si erano divertiti, amati e "odiati". Poi a Tony tornò in mente il viaggio a Parigi, Ziva adorava Parigi, si ricordò quando fecero l'incidente... poi la macchina si fermò, erano arrivati. Ma nella testa di Tony c'era solo Ziva

Gli mancava tanto quella ragazza israeliana che tutti i giorni provava a dire detti ma diceva delle frasi che non stavano ne in cielo ne in terra. E che quando la correggevi se la prendeva e ti tirava i pizzicotti. Gli mancavano i suoi capelli neri come il petrolio che profumavano sempre di profumi diversi, gli mancavano i suoi occhi dolci, ma allo stesso tempo pericolosi, gli mancava la sua voce dolce, ma spietata, gli mancava il suo profumo dolce come lei se sapevi prenderla per il verso giusto.
Gli mancava lei!
《DINOZZO!!!STAI CONTANDO LE PECORE? O HAI INTENZIONE DI FARE QUALCOSA》gli urlò Gibbs
《Mi dispiace capo, ma non ce la faccio》
《COSA VUOL DIRE NON C'È LA FACCIO DINOZZO?》
《Capo è più forte di me non ci riesco, puniscimi, ma senza di lei non riesco》era da più di un mese che Tony si teneva tutto dentro, stava per scoppiare
《SENZA DI LEI CHI DINOZZO? MUOVITI, NON C'È TEMPO DA PERDERE. UNA PERSONA È STATA UCCISA E SPETTA A ME, TE E MCGEE DI TROVARE L'ASSASSINO! HAI DUE POSSIBILITÀ: O TI MUOVI E FAI IL TUO LAVORO O MI LASCI PISTOLA E DISTINTIVO E CI VEDIAMO FORSE DOMANI》
Allora Tony si tolse pistola e distintivo e li rimise in macchina, si girò e se ne andò, lasciando a bocca aperta Gibbs e McGee.
A Tony però non importava, importava solo di quella donna che viveva ad un sacco di chilometri di distanza da lui. Tornò a piedi all NCIS, andò in ufficio, prese tutte le cose di Ziva dal suo cassetto e poi tornò a casa sua con la sua macchina. Prima però di andare a casa sua passò vicino a casa di Ziva. Le mancava da morire, non voleva più tanto stare in quell' edificio (l'edificio del NCIS) dove tutto ciò che guardava gli ricordava Ziva.
Si fermò con la macchina di fronte alla casa dell' israeliana. C'erano troppi ricordi nella sua mente, l'unico modo per farli andare via era piangere. Così una lacrima rigò la guancia dell impassibile agente speciale Antony DiNozzo.
Rimase davanti alla casa di Ziva per un po poi quando finalmente si calmò tornò a casa sua. Prima ancora di entrare una voce disse
《DiNozzo... posso entrare?》
《Capo pensavo che mi odiassi adesso, mi dispiace, non volevo lasciarvi li così ma senza di lei io non ce la faccio, so che sembro stupido, ma... io la amavo capo, la amavo tanto》
《Lo so Tony, lo so, non ti devi giustificare, Ziva manca a tutti》e detto ciò seguì Tony dentro casa
《Vuoi una birra Gibbs?》
《Grazie Tony》disse prendendo la birra che gli stava porgendo DiNozzo
《Veramente mi dispiace per oggi, non volevo ma ... è piu forte di me》
《Tony se ti può far sentire meglio anche lei ti amava, si vedeva benissimo》
Tony e Gibbs passarono la serata bevendo birra e parlando di cose varie.

Intanto in Israele Ziva stava passando una serata in casa da sola. Era riuscita a portarsi dietro il film Mission Impossible da Washington, le ricordava quando Tony faceva Dell citazioni tratte da quel film per mettersi in mostra. Lo stava guardando nella piccola televisione in salotto. Da sola. Come sempre a Tel Aviv. Non c'erano i suoi amici a Tel Aviv erano tutti a Washington. Lontani chilometri e chilometri da lei.
In questi giorni di assoluta solitudine aveva riflettuto molto ed era giunta alla conclusione che senza i suoi amici, non riusciva ad andare avanti, le mancavano troppo.
E non riusciva a vivere così lontana da Tony.
Era tornata a Tel Aviv solo per riordinare la idee, ma aveva scoperto che nelle sue idee, nella sua mente c'erano Tony, Gibbs, Abby e McGee.
Il suo futuro era a Washington con gli altri.
Con questi pensieri felici, ma allo stesso tempo tristi, sia Tony che Ziva si addormentarono pensando l'uno all'altra.

Spazio autrice
Ecco il secondo capitolo, pronto per voi, mi raccomando, continuate a votare la storia e seguitemi, scrivete anche se la storia vi piace.
Scusate per gli errori
Ciao
frency_potter

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