The Dinner

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Alla fine Ziva non era tornata a casa sua, era rimasta con il suo Tony. Ogni giorno che passava però sia lei che lui volevano dichiararsi e farsi vedere veramente come una coppia.

Tony stava facendo colazione, mentre Ziva si faceva la doccia...
E cominciò a pensare tra se e se... Come faccio a dirle che la amo, e se poi rovino la nostra amicizia, non potrei sopportarlo, però non sarei un vero DiNozzo se non le dicessi ciò che provo per lei. La ho già persa una volta, non voglio riprovare quelle sensazioni, e se poi lei non ricambia? Come farò ad andare al lavoro, con lei, tutti i giorni, e lei sa del mio amore per lei. La mia vita sarebbe finita. Però se non le dico nulla lei potrebbe conoscere un altro, fidanzarsi con un altro, sposare un altro, fare dei figli con un altro. Non me lo potrei mai perdonare. Devo correre il rischio, non posso sempre tenermi tutto dentro. Devo dirle tutto. Ho deciso. La inviterò a cena. Questo weekend. Spero solo che non ci sia un caso da risolvere...

Ziva invece era ancora sotto la doccia, stava pensando anche lei a come dire ciò che provava a Tony.... Come glielo dico, lui è Tony DiNozzo, non è una persona normale, lui è Tony, e se poi si mette a ridere perché pensa che stia scherzando. Come ci starei. Però non posso continuare così. Sono tornata qui per stare con lui, l'uomo che amo e che ho sempre amato. Non pensavo fosse così complicato dire a qualcuno che lo ami, quanto vorrei essere la vecchia Ziva, la Ziva che dice tutto ciò che le passa per la testa senza problemi...
Poi si sentí chiamare da Tony <Ninja, dobbiamo andare alla base, c'è stato un omicidio>
<Arrivo> disse lei uscendo dalla doccia

Quando arrivarono sulla scena del crimine con Gibbs, McGee, Ducky e Palmer, Tony prese Ziva in disparte
<Ninja, mi chiedevo se ti andasse di venire a cena con me questo fine settimana?>
<Tony, ma noi ceniamo insieme tutti i giorni... > disse lei facendo finta di non capire... Ma in realtà aveva capito benissimo che la stava invitando ad uscire e non stava più nella pelle, se fosse stata sola si sarebbe messa a saltare come una ragazzina
<Io dicevo al ristorante>
<Ma certo Tony, anche se non so se ce la faremo... Il caso, lo sai anche tu che se non lo risolviamo ci tocca di stare qui anche Sabato e Domenica>
<DINOZZO, DAVID VOLETE ANCHE DEL TÈ CON I PASTICCINI?> urlò Gibbs
<Arriviamo capo> disse Tony impaurito, facendo sorridere Ziva.
Dopo qualche ora tornarono alla base per cominciare a capire a che cosa stavano andando contro...
Nessuno dei due però riusciva a pensare ad altro che al loro appuntamento... Ne Tony ne Ziva erano concentrati, e Gibbs se ne accorse <DiNozzo, David, con me, subito> e li condusse nel corridoio delle sale per gli interrogatori.
<Mi dite che cosa vi prende> disse Gibbs squadrando i due agenti
<Nulla Gibbs davvero... > disse Ziva, senza molti risultati
<E solo che siamo un po' stanchi, sai tutti i casi, notti in ufficio... > fece Tony
<Non inventare scuse DiNozzo, pensate che non mi sia accorto di come vi comportate l'uno con l'altra... Tenete la vita privata fuori dal lavoro... Siete una bella coppia>
<Ma no capo, che cosa hai capito, noi non siamo mai stati una coppia>
<Sarà > disse andando alle scrivanie e lasciandoli li imbarazzati, in realtà Gibbs lo sapeva benissimo che non stavano insieme avevo voluto solo affrettare i tempi di una cosa inevitabile. Aveva anche messo da parte la regola numero 12 per la sua piccola Ziva e Tony, loro se la meritano un po' di felicità e non sarò io ad impedirlo, si ripeteva spesso Jethro.
Intanto i due agenti erano rimasti li a guardarsi come due stoccafissi, l'imbarazzo si sentiva fino alle scrivanie, tanto era forte...
<Che cosa voleva dire Gibbs? > chiese Ziva per rompere il ghiaccio
<Non lo so tu che dici>
<Io dico che è meglio tornare al lavoro >
Così tornarono di là e si misero al lavoro, decisi a risolvere il caso prima del fine settimana.

Finalmente, dopo ore e ore di lavoro riuscirono ad arrestare l'assassino e interrogarlo.
<Tutti a casa, prima che cambi idea, domani, ho chiesto a Vance, avete il giorno libero, buon weekend a tutti> disse Gibbs prima di dirigersi alla ascensore
<Grazie Gibbs> risposero Ziva Tony e McGee prima che si chiudesse le porte.
<Be ragazzi, vado anche io, ci vediamo Lunedì, ciao a tutti> disse Tim andandosene.
<Siamo rimasti solo noi> disse Tony ancora seduto alla scrivania mentre guardava Ziva sistemare le sue cose prima di andare a casa. Tony si alzò e piano piano si avvicinò alla ragazza di spalle e le disse vicino all orecchio
<Ho pensato che potremmo andare a cena fuori domani sera>
<Tony... Vuoi fami venire un infarto!> disse lei girandosi e trovandosi ad un centimetro da Tony
<Certo che no Occhioni Belli, non lo vorrei mai> fece lui facendola sorridere... Tony pensò, ma quando è bella quando sorride, come ho fatto a resistere all impulso di baciarla per tutti questi anni?...
<Andiamo? >
<Hai suoi ordini principessa> le rispose lui guadagnandosi una spinta da parte della ragazza.

Si diressero verso l'ascensore e andarono al parcheggio, ormai vuoto dell NCIS.
Si sedettero in macchina e partirono verso casa di Tony.

Spazio autrice
Ok è da tipo un secolo che non aggiorno la storia, il motivo è principalmente la scuola, ma anche perché sto scrivendo un altro libro su NCIS, non ho ancora pubblicato nulla perché prima devo capire se ha senso. Quindi mi dispiace per l'attesa, mi farò perdonare.
Mi dispiace dirlo ma ormai la storia volge al termine, ne scriverò altre, non vi preoccupate. Mi spiace per gli errori, un bacione
frency_potter
Ps guardate il video

Our Life||Tiva||Where stories live. Discover now