Dove nessuno immagina

353 12 0
                                    

Giorno della fuga.
Alessandro aveva organizzato tutto alla perfezione. Avrebbe fatto credere all' ispettore McCartney di recarsi a Monchau, un paesino sperduto nella bellissima Germania.
La sua vera meta però era un' altra : l' Africa.
Lì avrebbe iniziato una nuova vita.
Avrebbe aperto un' industria tessile.
Nei paesi economicamente deboli il costo della manodopera e di gestione dell' impresa è basso. I contatti giusti glieli aveva forniti un' amico nigeriano Ernest che collaborava con gli scafisti.
Alessandro aveva già pronti i documenti falsi per lui ed Eleonora.
Doveva solamente raggiungere il porto di Sicilia dove gli scafisti lo avrebbero caricato a bordo di un motoscafo e portato nelle coste africane.
In primo luogo Alessandro doveva prendere il treno ed arrivare a Napoli. Una volta qui avrebbe preso un traghetto che lo portava diritto in Sicilia dove avrebbe passato la notte e il giorno dopo alle ore 23 sarebbe partito per l' Africa.
La mattina presto Alessandro preparò la colazione ad Eleonora e nel cappuccino le mise 6 gocce di tranquillante che la fecero subito addormentare. In seguito prese le valige , carico' in auto Eleonora e Mattia ( il figlio dell' ispettore) e si diressero verso la stazione.
Dopo aver parcheggiato la jeep Alessandro fece smontare i due passeggeri.
Eleonora era ancora sotto l' effetto del tranquillante.
Per trasportarla il bibliotecario la fece sedere su una sedia a rotelle che aveva rubato il giorno prima da una casa di riposo. Mattia invece dormiva beato tra le braccia della ragazza.
Alessandro, fingendo che Eleonora era disabile, era riuscito a farsi riservare una cuccetta nel treno privata, lontano dagli occhi indiscreti della gente.
Mentre erano nella cabina ad un certo punto passò il controllore.
<< Biglietti e documenti grazie >>
<< Ecco tenga..>>
Il controllore osservo' la donna e il bambino. Avevano dei volti così familiari. Era sicuro di conoscerli.
<< Siete da qui? >> chiese per indagare.
<< No siamo solo di passaggio >>
In quel preciso istante nella mente del controllore apparvero delle immagini viste al telegiornale. Quel signore che aveva davanti era uno spietato assassino e quei dolci esseri che stavano dormendo le sue vittime.
Il controllore doveva mantenere la calma e far finta di nulla in modo tale da recarsi alla sala controllo e chiamare la polizia.
Purtroppo non era per niente un abile attore e Alessandro capì che aveva intuito qualcosa. Quando il controllore si girò e varco' la porta, Alessandro lo prese per la giacca, lo sbatte violentemente contro la parete. Il controllore perse l' equilibrio e cadde su un ginocchio.
Fu allora che Alessandro gli mise le mani intorno al collo lo strinse così forte da ucciderlo.
Il corpo lo nascose sotto il sedile per tutto il viaggio.
Appena arrivato a Napoli si affretto'  a prendere gli effetti personali e i due ostaggi, scese dal treno e si avviò verso il parcheggio dove lo aspettava Ernest.
Dopo 1 ora si stavano imbarcando sul traghetto per la Sicilia...

L' Ossessione - Il Bibliotecario PazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora