Vai e riprenditi la libertà

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L' alba del grande giorno era sorta. Eleonora non era riuscita a chiudere occhio in tutta la notte. Era entusiasta e allo stesso tempo impaurita. Non sapeva cosa aspettarsi dal futuro ma quel ragazzo Ernest le aveva regalato una scintilla di speranza. Ad un certo punto la porta della camera si aprì e il cuore inizio' a batterle forte : era Ernest.
Lo vide entrare in punta di piedi con in mano un coltellino da montagna. Si avvicinò delicatamente a lei facendole segno di rimanere in silenzio e iniziò a tagliare le corde che la tenevano prigioniera.
Finito con Eleonora passò a Mattia.
Una volta liberati indicò loro di seguirlo.
Scesero lentamente le scale fino a raggiungere la porta d'ingresso, l' aprirono, fecero un respiro profondo e iniziarono a correre il più veloce possibile.
Era appena iniziata la corsa verso la libertà e la paura era diventata adrenalina.
Tutti insieme attraversarono il cortile di ghiaia, seguito da un meraviglioso prato verde.
Al termine di questo dovevano percorrere un breve tratto di bosco per giungere al Lago di Fanaco dove ad attenderli c'era Giuseppe,un pescatore il quale aveva il compito di condurli fino all'altra sponda.
Purtroppo mentre stavano attraversando il cortile vennero scoperti da Alessandro che si era affacciato alla finestra per prendere un po' d' aria. Alla vista dell' amata che si allontanava sempre più da lui venne colto dalla rabbia. Il suo viso si coloro' di rosso fuoco.
Alessandro non perse tempo.
Prese i pantaloni e la maglia dalla sedia, si infilo' gli scarponi frettolosamente e si lanciò nell' inseguimento. Sembrava un pazzo scatenato. Una volta salito in auto premette l' accellelatore e arrivò con il mezzo fino all' inizio del bosco. Parcheggio' lì e si inoltro' tra gli alberi. Nel tragitto inciampo' anche su alcune radici ma nonostante tutto giunse al pontile sul lago dove in lontananza vide Ernest che salutava Eleonora e Mattia :
<< Coraggio Ernest muoviti a salire, Alessandro ci raggiungerà da un momento all' altro..>>
<< Mi piacerebbe venire con voi ma il mio posto è qui..Devo farvi guadagnare tempo altrimenti Alessandro vi catturera' di nuovo.Tieni questi soldi e il mio cellulare così appena ci sarà campo potrai contattare la polizia..>>
<< Vieni con noi Ernest! Se rimarrai qui ti ucciderà!!>>
<< Io non ho paura di niente! Neppure della morte! Ma adesso vai. Buona fortuna mia dolce donzella. Addio. Ricordati di me.>>
<< Addio Ernest>>
La piccola imbarcazione partì..
Nel frattempo arrivò Alessandro.
Appena vide Ernest gli disse:
<< Tu, traditore che non sei altro!!!>>
E si gettò contro di lui. Iniziò a prenderlo a pugni e calci. La sua furia non trovava pace. Ernest era a terra incapace di reagire, dolente con il viso sanguinante e qualche costola rotta. Ad un certo punto Alessandro sollevo' dal suolo una grossa pietra e gliela scaglio' violentemente sulla testa fracassandogli il cranio.
Quando si rese conto che l' amico era morto, prendendolo per i piedi lo trascino' fino ad una barca a motore rossa e blu che si trovava lì vicino. Lo carico' a bordo, mise in moto la barca e quando si trovò al centro del lago gettò il corpo nell' acqua.
Poi proseguì verso la riva.
Ma dove era Eleonora? L' avrebbe trovata? Mancavano poche ore alla partenza verso l' Africa e tra poco sarebbero arrivati gli sbirri.
Era disperato. Prese il cellulare che aveva in tasca e chiamo' Bakari, lo scafista.
<< Bakari abbiamo un problema..Ernest mi ha tradito. Eleonora è fuggita.>>
<< Dove sei? >>
<< Al porto >>
<< Aspettami non ti muovere e non fare pazzie..Sto arrivando..>>

L' Ossessione - Il Bibliotecario PazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora