•Chu e la signora Jeong•

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Minhee's pov

Sento che oggi sarà proprio una bella giornata!

Questo era ciò a cui stavo pensando prima di beccarmi una valigetta dritta in faccia da uno sconosciuto.
Sì, avete capito bene, una valigetta.
Stavo uscendo di casa quando vidi il piccolo Chu venire preso a calci da un uomo in giacca e cravatta, alquanto brutto se posso dire la mia: "Levati dal marciapiede orribile bestiaccia!" stava urlando.
Neanche se fossi stata in punto di morte avrei lasciato Chu nelle mani di quel tizio, così corsi in suo aiuto, gridando dietro all'uomo: "Ma non si vergogna?! È un povero gatto lo lasci stare!"
Quello si girò a guardarmi con sguardo furente e senza tanti giri di parole mi tirò la sua ventiquattr'ore dritta dritta sulla guancia, facendomi cadere a terra.
Il motivo per cui l'ha fatto? Non l'ho ancora capito, ma sinceramente non mi va di saperlo: "Le solite ragazzine fastidiose" commentò sprezzante.

Ragazzina?! Sarò anche alta un metro e una brioche, ma davvero non si vede che ho vent'anni?! pensai stizzita

Mentre parlava l'uomo aveva fatto uno strano ghigno in mia direzione, poi si era girato e aveva proseguito per la sua strada, non prima però di aver assestato un ultimo calcio a Chu che miagolò di dolore: "Chu!" esclamai precipitandomi verso di lui.
Presi in braccio il micino di appena sette mesi e controllai che non lo avesse ferito gravemente:
"Piccolino che ci facevi qui fuori? Quel cretino deve averti fatto malissimo!"
Gli accarezzai la testa mentre attraversavo la strada per riportarlo a casa sua.

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Minhee's pov

Jeong Hyun-Jae, soprannominata "La signora Jeong", è la mia vicina di casa ed è la padrona di Chu. È la classica madre trentenne dolce e disponibile con tutti, con una massa di capelli ricci castani sempre raccolti in uno chignon disordinato. Vive proprio di fianco a me, in una casetta uguale a tutte quelle del quartiere. Ha perso il marito circa due anni fa in un incidente ed ora è costretta a lavorare giorno e notte per mantenere lei e suo figlio di quattro anni, Kim. Nonostante questo è sempre molto affettuosa con me e per ricambiare le sue gentilezze faccio spesso da babysitter a Kim quando lei sta fuori a lavorare e soprattutto, quando l'università mi lascia un po' di giorni liberi dallo studio.

Comunque, stavo dicendo:
Presi Chu e lo portai a casa: "Grazie al cielo Chu stai bene! Quell'uomo ti ha fatto di nuovo del male?" la signora Jeong lo prese in braccio con le lacrime agli occhi: "Sarebbe meglio portarlo da un veterinario, non vorrei mai che quel disgraziato gli avesse rotto una costola" spiegai gentilmente.
Messo giù Chu, lei mi prese le mani riconoscente: "Non so come sdebitarmi Minhee, sei un angelo! Spero tanto che quel pazzo non torni mai più. Sai, odia terribilmente Chu e non so il perché. Passa di qui ogni tanto e appena lo vede è come se si infervorasse tutto d'un colpo e lo picchia" spiegò tristemente. Faceva tenerezza quando parlava in quel modo: "Si figuri signora, non ho fatto niente di speciale" risposi leggermente in imbarazzo.
Le sorrisi e mi abbassai verso il gattino: "E la prossima volta, tu tira fuori gli artigli e fagli vedere chi è il vero Chu".
Gli feci l'occhiolino e come se mi avesse capito strusciò il suo musetto sulla mia guancia e se ne tornò in casa muovendo la coda di qua e di là: "Oggi vai all'università?" mi chiese gentile la signora: "Sì, ho il corso di giapponese." Lei annuì compiaciuta: "Allora buona giornata tesoro".
Le feci un timido inchino e la salutai: "Grazie mille signora Jeong, anche a lei e al piccolo Kim".
Scesi i gradini dell'entrata mentre mi salutava con la mano: "Grazie Minhee, ci vediamo presto".
Chiusi il cancelletto di casa sua e tornai sui miei passi, massaggiandomi la guancia ancora arrossata per colpa della valigetta.

Prenderò del ghiaccio in infermeria  pensai attraversando la strada

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|Black Mask|↭|Jeon Jungkook|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora