•La verità•

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Minhee's pov

Arrivammo in aeroporto con facilità, per fortuna a quell'ora poche persone partivano in prima classe. Era tutto gigantesco nell'ala vip del velivolo e io mi sentivo una formichina a confronto: "Vuoi sederti vicino al finestrino?" chiese Hyungmin mostrandomi dove ci saremmo dovuti sedere.
Annuii e mi sedetti, aspettando poi che lui facesse lo stesso.
Il viaggio durò circa tre ore e mezza, a causa di qualche perturbazione imprevista, ma riuscimmo lo stesso a passare il tempo chiacchierando, guardando film e facendo un'ottima colazione. Ero davvero emozionata, era da molto che non tornavo nel luogo preferito della mia infanzia. Atterrammo senza problemi e prendemmo un taxi che ci portò fino all'entrata dell'hotel che distava solo mezzo chilometro dal parco divertimenti. L'edificio sembrava una grande villa gialla dalle tegole rosso fuoco, e il cancello alto più di tre metri era davvero impressionante e dava al tutto un tocco più magico. Entrammo nella hall e salutammo la segretaria: "Buongiorno signorina, ho prenotato una stanza a nome Lee" disse Hyungmin porgendole i nostri documenti.
Il mio cuore si fermò per un attimo.

Una sola stanza?

Arrossii involontariamente e lui se ne accorse. Mi prese la mano e sorrise: "Ti va bene?" chiese gentile.
Deglutii a fatica. "C-certo, assolutamente".
La ragazza ci diede un paio di chiavi a forma di Topolino e ci indicò il corridoio per trovare la stanza.
Portammo le valigie su al secondo piano e cercammo la stanza numero 207. Era tutto bellissimo e l'arredamento della stanza faceva sembrare di essere in un piccolo castello. Mollai le valigie a terra e mi buttai sul letto matrimoniale, lo stesso in cui avremmo dormito quella notte.
"È un materasso ad'acqua!" esclamai emozionata.
Hyungmin sorrise e mi prese per le braccia, tirandomi su: "Coraggio pigrona, ci aspetta una settimana di divertimento".
Sistemammo i vestiti, richiudemmo tutto con cura e uscimmo dall'hotel mano nella mano. Era una sensazione davvero bella sentire che qualcuno mi apprezzava e voleva passare del tempo da solo con me. Mi faceva sentire importante.
Un taxi ci condusse direttamente nel centro del parco divertimenti, uscendo poi da una strada laterale. Pagammo i biglietti e finalmente iniziammo a girovagare divertiti per ogni attrazione.
Per primo facemmo le tazze volanti. Per fortuna avevamo digerito la colazione già due ore prima altrimenti sarebbe stata la fine. Poi facemmo gli scivoli ad acqua, dotati di camerini per indossare il costume. Mi ero portata via un grazioso costume intero nero, mentre Hyungmin aveva indossato un costume rosso: "Sei davvero carina" commentò lui non appena mi vide.
Arrossii e gli diedi uno schiaffetto sul braccio vedendo come tutti ci guardavano.
"Ci stanno guardando tutti, smettila!"
Rise e mi cinse i fianchi. Ci sedemmo su un enorme salvagente giallo e aspettammo che la giostra partisse.
Fu un'esperienza grandiosa. La foto che ci fecero fu una delle migliori che avessi mai avuto.
Pranzammo seduti nella zona ristorante del parco. Vicino a noi c'era una cabina per le foto, così non ci pensai un secondo di più e dopo aver finito di mandare giù il boccone spinsi dentro Hyungmin. In una foto avevamo fatto gli scemi, l'altra era venuta un po' male, ma era comunque bella dato che ci guardavamo sorridendo e nell'ultima c'ero io che gli davo un bacio sulla guancia: "In questa sei davvero carino" mi azzardai a dire indicando la terza foto.
Anche se non lo vidi, potei capire che era arrossito notando che aveva distolto lo sguardo da me. Mi aveva promesso che in quella settimana avremmo fatto tutto quello che volevo io. Non poteva esserci soddisfazione migliore che avere un ragazzo splendido come lui.
Nel pomeriggio decidemmo di fare le montagne russe. Non appena scesi dalla giostra credetti di aver perso la voce da quanto avevo urlato. Hyungmin non faceva altro che ridere e per farsi perdonare di avermi fatto prendere un infarto salendo su quella giostra infernale andammo in uno stand che vendeva pupazzetti: c'era un enorme panda di peluche in palio, ma servivano ben venti colpi esatti per vincerlo: "Posso farcela" dissi prendendo il fucile a pallini.
Hyungmin mi fermò prima che potessi sparare il primo colpo: "Faccio io" ribatté prendendo la mira. Corrucciai la fronte e incrociai le braccia: "Guarda che posso farlo anche da sola".
Scosse la testa e sparò il primo pallino che centrò uno dei bersagli: "Sì ma se lo faccio io è assolutamente sicuro che vinciamo".
Purtroppo non aveva ragione. Prese solo quindici punti su venti. Io non mi arresi e gli rubai i soldi dalla tasca, porgendoli al giostraio: "Un altro giro per favore" chiesi prendendo un fucile.
Lo impugnai concentrata e mirai al primo bersaglio, centrandolo. Andai avanti fino a che non arrivai a trenta punti.
Hyungmin mi guardò scioccato mentre prendevo in braccio tutta fiera il mio panda: "Ma come-"
"È stata fortuna" commentai sorridendo innocentemente.
Proseguimmo il nostro giro comprando qualche gadget e facendo un altro paio di giostre, fino a quando non arrivarono le nove di sera.
Il parco stava per chiudere e gli ultimi turisti si stavano affrettando verso l'uscita. Io però nonostante fossi stanca morta, avevo ancora voglia di divertirmi.
Mentre passeggiavamo lungo una delle strade sterrate del parco divertimenti notai che la giostra dei tronchi acquatici era ancora aperta: "Hyungmin" dissi richiamandolo dai suoi pensieri.
Indicai la giostra e sorrisi: "Non l'abbiamo ancora fatta".
Lui mi guardò scettico: "Ormai è tardi e chiuderanno tra qualche minuto. Domani facciamo le altre giostre, te lo prometto".
Feci spallucce: "Allora ci vado da sola".
Lo lasciai lì insieme al mio peluche gigante e corsi verso la ringhiera di protezione. Subito sentii dei passi e Hyungmin mi fu accanto prima ancora che saltassi: "Ma che fai?!" esclamò sorpreso: "Non vorrai mica che lasciamo Bambù qui da solo no?" disse alludendo al peluche.
Saltai su uno dei tronchi senza che nessuno dello staff mi vedesse, mentre ridevo come una pazza. Stare con Hyungmin mi faceva sentire in grado di poter fare qualsiasi cosa: "Potete venire entrambi, no?" dissi ridendo.
Premetti il tasto sul legno finto di plastica e il tronco cominciò a muoversi velocemente verso la discesa. Rimasi in piedi come su una tavola da surf, alzando le braccia.
Dietro di me Hyungmin mi inseguiva in groppa ad un altro tronco.
Cercai di accelerare ma lui fu più svelto e mi raggiunse, prendendomi e poggiandomi sopra al suo surf di fortuna: "Adesso è più divertente" disse lui prendendo velocità.
Sorrisi e urlai di gioia non appena scendemmo a tutta velocità verso l'enorme lago dove finivano tutti i tronchi. Anche Bambù sembrava si stesse divertendo, con le braccine paffute di peluche che sventolavano in alto. Purtroppo però non avevamo fatto i conti con la fisica e il divertimento durò solo una manciata di minuti.
La giostra prese troppa velocità e il tronco andò a sbattere contro la balaustra di salvataggio che bloccava i tronchi, catapultandoci automaticamente in acqua.
L'impatto fu violento, sentii la pressione dell'acqua calarmi sopra come una coperta pesate. Per fortuna le ventole non erano accese o saremmo finiti triturati dal sistema di scarico.
Nuotai più veloce che potei in superficie, prendendo grandi boccate d'aria non appena tornai all'aria aperta e fresca della sera.
Mi guardai attorno e cominciai a ridere, in fondo era stato divertente e per fortuna eravamo salvi. Bambù galleggiava vicino a me bagnato fradicio. Lo presi e cercai Hyungmin, vedendolo uscire fuori subito dopo di me. L'acqua gli arrivava alle clavicole e la maglietta che indossava si era incollata al suo corpo, cosa altamente provocante, ma cercai di nascondere il rossore sulle guance.
Lo guardai in viso e feci per parlare, ma le mie risate si spensero non appena incrociai lo sguardo con un'altra persona e non lui.

La mascherina non c'è più pensai spalancando la bocca incredula

Al suo posto c'erano delle labbra rosee e carnose che sorridevano, mostrando una fila di denti bianchi che ricordavano tanto quelli di un coniglietto. Non si era accorto di quello che era appena successo. Evidentemente l'impatto con la superficie dell'acqua doveva avergli tolto la mascherina.
Avevo già visto quel viso, al lavoro.
Improvvisamente capii e indietreggiai nell'acqua come se mi avesse appena spinto.
Tutto quel mistero, la voce bassa e ovattata, quell'improvviso silenzio che ci aveva tenuti lontani per settimane, quello strano comportamento non appena gli avevo rivelato che ero un membro di Army, il fatto che nessuno a scuola lo conoscesse... Era sempre stato lui...
A fatica riuscii a pronunciare il suo nome. C'era odio e stupore nella mia voce: "Jungkook".

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|Black Mask|↭|Jeon Jungkook|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora