3.Promessa

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«Marinette! »

Tikki l'aveva avvertito, il cuore della ragazza aveva cominciato a battere molto più forte, tremava. Sapeva da giorni chi fosse davvero Chat Noir, allora perché vedere quella maschera sul suo viso la scioccò a quel modo?

«Marinette, devi farlo! » la incitò Chat Noir, inconsapevole di star peggiorando solo le cose. Più lo guardava più i suoi occhi diventavano lucidi, possibile che non riuscisse a darsi un contegno? Erano in pericolo e l'unica cosa a cui riusciva a pensare era che dietro il gatto nero si nascondeva il suo primo amore.

Marinette non era in grado di reagire in quel momento e Oubli li aveva trovati di nuovo. Non si domandò perché Adrien non fosse lì, le bastò la ragazza che prese di nuovo di mira.

«non te lo lascerò fare! » gridò l'eroe in nero respingendo la freccia con il suo bastone: « Smemorina, perché non te la prendi con qualcuno di più interessante» la distrasse cominciando a saltare per il corridoio buio, nascondendosi nell'oscurità per riapparire a sorpresa. La stava irritando, proprio come voleva, dando modo a Marinette di nascondersi.

«Marinette, che ti prende? » pigolò Tikki accostandosi al viso della ragazza, pallida e tremante.

«non ce la faccio Tikki, non posso... » singhiozzò stringendosi le mani sulle tempie, sconvolta: «lui è Chat Noir e io...»
«e tu sei Ladybug! L'eroina di Parigi! » gridò la kwami, pronta a sgridarla a dovere: «sei stata scelta per un motivo! Non puoi tirarti indietro! Tu sei Ladybug, non puoi scappare! »
Aveva ragione, in cuor suo Marinette lo sapeva, ma ogni volta che cercava il coraggio per trasformarsi un brivido la faceva trasalire impedendole di agire.

Per Chat Noir le cose non erano semplici, Oubli era un'avversaria temibile e molto forte. Evitare le frecce sarebbe stato facile se quella maledetta spirale avesse smesso di ruotare e disorientarlo. Oltretutto quella ragazzina picchiava duro, non si risparmiava certo in calci e pugni.

«brava, continua così Oubli, mettilo alle strette, Ladybug non tarderà ad arrivare e una volta che avrò i loro miraculous, tu potrai avere la tua vendetta! » le promise Papillon, giostrandola come un burattino.

Chat Noir saltava da una parte all'altra dell'attrazione evitando e respingendo quelle frecce malefiche. Non aveva ancora capito dove si trovasse l'akuma, ma era certo che senza Ladybug sarebbe stato dimenticato molto presto dal resto del mondo.

«ehm... Ladybug se sei da queste parti e mi senti, avrei bisogno di un piccolo aiutino» disse a voce particolarmente alta mentre deviava una ad una le frecce dell'oblio.
«ti senti abbandonato, gattino? Scommetto che Ladybug se l'è data a gambe dimenticandosi di te! » lo punzecchiò Oubli.
«mai! » tuonò Chat Noir lanciandosi all'attacco, colpito nel vivo da quelle parole e non solo: « Ladybug non scapperebbe mai! Lei è la protettrice di Parigi e sono sicuro che sta arrivando. Io mi fido di lei! »

Nonostante tutto quello che avevano passato in quei giorni, lui ancora riponeva la sua fiducia nell'eroina in rosso e ciò colpì profondamente la ragazza nascosta nell'oscurità.

«Marinette lo so che sei confusa e spaventata, ma se non intervieni subito perderai l'occasione di sapere la verità » tornò a spronarla Tikki, facendo breccia nella sua mente.

«fiducia inutile Chat Noir! » scoppiò a ridere la malvagia Oubli che l'aveva inseguito fin fuori dalla casa degli orrori balzando da una giostra all'altra finché non riuscì a intrappolarlo in un angolo, pronta a colpirlo e impossessarsi del suo miraculous: « preparati a sparire! »

La freccia era stata scoccata, il supereroe aveva perso il suo bastone e non sarebbe stato in grado di schivarla in tempo.
Il colpo di uno yo-yo magico, però, lo salvò all'ultimo minuto.

Ho cercato il tuo nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora