4. A qualunque costo

2.3K 135 60
                                    


La sveglia suonò facendo sussultare Adrien che spalancò gli occhi ritrovandosi in camera sua, sotto le coperte. Era già mattina, eppure non ricordava di essere andato a letto, anzi non ricordava nemmeno come fosse tornato a casa la sera precedente.

«Plagg, cos'è successo ieri sera? » domandò, cercando con lo sguardo il kwami, ma non ebbe risposta. «Plagg! »

Di solito rispondeva, anche se con frasi improbabili come: non ci sono. Dormo. Sono impegnato.
Doveva essersi nascosto da qualche parte a rimpinzarsi di puzzolente camembert.

Non aveva tempo da perdere, doveva prepararsi e andare a scuola, con l'aiuto dei suoi amici avrebbe riportato indietro Marinette, in un modo o nell'altro, anche a costo di svelare le loro identità segrete. Ancora non sapeva come, ma la sua lady sarebbe tornata e avrebbero concluso quel discorso che avevano lasciato a metà. Se lui si ricordava di lei, allora c'erano ottime probabilità che anche gli altri la ricordassero.

Si preparò e vestì molto in fretta tornando a cercare Plagg una volta pronto. Era strano che ancora non si fosse fatto vivo, almeno per elemosinare del cibo.

Lo chiamò a lungo e quando capì che le parole erano inutili, andò a cercare la scorta segreta di formaggio che usava in emergenze come quella per farlo uscire allo scoperto. Non c'era. La scatola era sparita e purtroppo non fu l'unica cosa. Abituato ad averlo sempre al dito, non si era accorto, fino a quel momento, di non avere più l'anello. Sperò vivamente vi averlo perso nel letto, ma così non fu. Il suo miraculous era sparito.

I ricordi del giorno precedente cominciavano a farsi confusi. Più ci pensava e più la nebbia nella sua mente si faceva fitta. Era andato al luna park con Nino e lì avevano incontrato Alya e Marinette. Avevano fatto un giro sulla ruota panoramica insieme e poi avevano discusso, i suoi ricordi si confondevano dopo la sgridata a Ladybug, anche se ricordava bene la ragazza frapporsi tra lui e la freccia e le sue parole, in particolare le ultime.

Non dimenticarmi.

Non l'avrebbe mai fatto, era determinato a ricordarla, anzi avrebbe fatto molto di più.

«buongiorno Adrien» lo salutò Nathalie, mentre scendeva per fare colazione, incrociando il suo sguardo sulla porta.
«buongiorno Nathalie» rispose cordialmente andando a sedersi al suo posto. Osservò la tavola per un po', finché la domanda che lo tormentava fin dal suo risveglio non si fece ancora più prorompente e, a costo di sembrare impazzito, gliela pose.
«Nathalie, a che ora sono rientrato ieri? »

«alla solita ora» gli rispose, un po' perplessa: «credo fossero circa le sei»

Era difficile credere che fosse rientrato davvero così presto, era certo che il sole stesse tramontando nel momento in cui Ladybug svanì sotto i suoi occhi.
Stava succedendo qualcosa di strano, qualcosa che andava ben oltre il semplice potere dell'akuma.

Marinette era scomparsa e temeva di scoprire a che livello quel potere ormai svanito avrebbe agito sulle persone e come se non bastasse, anche Plagg e il miraculous erano svaniti. Che fosse stato Papillon a prenderlo? Abbattuto dalla scomparsa della ragazza e ormai prossimo alla trasformazione sarebbe stato un gioco da ragazzi.

Arrivato a scuola, Nino lo accolse come al solito, allegro e sorridente e insieme entrarono prendendo posto al loro banco. Gli sembrò strano che ancora non gli avesse fatto domande su Marinette, ma presto sarebbe arrivata Alya e allora avrebbe dovuto dire loro cos'era successo.
Si sforzava di ricordare, di tenere bene a mente ogni singola cosa accaduta il giorno prima, ogni minimo dettaglio di Marinette, non poteva permettersi di dimenticare nulla.

Un paio di braccia sottili lo avvolsero da dietro stringendolo forte. Per un momento il suo cuore perse un battito, che fosse lei? Che fosse stato tutto sogno e che lei fosse seduta proprio dietro di lui? Allentò quella presa voltandosi di scatto, con la speranza dipinta sul viso.

Ho cercato il tuo nomeWhere stories live. Discover now