8.Punti di confine

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Ci volle un po' per raggiungere il luogo in cui avrebbe trovato il Maestro Fu di cui gli aveva parlato Marinette.

Aveva ragione, aveva già incontrato quel vecchietto, il primo giorno di scuola. Quella camicia rossa in stile hawaiano non passava certo inosservata.
Rimase sulla porta per alcuni minuti, interdetto sul da farsi. Era stato lui a dargli l'anello di Chat Noir, ma non lo conosceva, non era sicuro di potersi fidare e affidargli uno dei tesori più preziosi di suo padre o trovare un altro modo. Si domandò se ci fosse davvero un altro modo, erano passati tre giorni dalla scomparsa di Marinette e le loro amnesie erano sempre più grandi, non aveva più molto tempo.

«posso aiutarti? »gli domandò l'anziano orientale inginocchiato su un morbido cuscino. Sentiva parecchie emozioni contrastanti nel ragazzo e provò a rompere il ghiaccio ponendogli quella semplice domanda.
«sì...» mormorò Adrien, sforzandosi di tenere bene a mente il motivo che l'aveva condotto lì e ciò di cui aveva bisogno. «ho bisogno dei miraculous! L'anello del gatto nero e gli orecchini della coccinella! » esclamò tutto d'un fiato.

Un silenzio glaciale calò nella stanza, l'anziano maestro si stupì di una tale affermazione e Adrien si morse la lingua per essere stato così avventato e forse un po' prepotente nella sua richiesta. Ladybug gli aveva parlato degli effetti del potere combinato dei loro miraculous, del pericolo e temette di essere frainteso.


«ehm... cioè io... volevo dire che...»
Si fermò. Prese un profondo respiro e provò a rimettere insieme le idee.

Da dove cominciare? Come poteva convincerlo ad aiutarlo? Non sembrava sapere chi fosse, come tutti, doveva essere sotto il potere dell'akuma.
Strinse forte la tracolla, indeciso sul da farsi , dopo di che estrasse il libro: «le ho portato questo» disse velocemente tendendolo verso di lui.

L'anziano maestro rimase senza parole alla vista del libro. Quel biondino aveva avuto decisamente tutta la sua attenzione e anche il suo kwami che faticò a restare nascosto alla vista del volume creduto perso.

«dove l'hai trovato? » volle sapere, ma a quella domanda Adrien non rispose. Non sapeva se poteva dirgli la verità, non ancora almeno.

Fu comprese la sua esitazione e riavere il volume tra le mani gli fu sufficiente per il momento. Gli occhi di quel ragazzo gridavano aiuto.
«siediti ragazzo» lo invitò cordialmente, capendo che non aveva cattive intenzioni.
Era rigido e impacciato, qualcosa di grave lo preoccupava e l'aveva spinto fin da lui a chiedere i miraculous; aspettò pazientemente che Adrien si sedesse prima di offrirgli una tazza di thè che l'avrebbe aiutato a calmare i nervi e riordinare le idee.
«Maestro Fu, ho bisogno del suo aiuto» disse con fermezza, dopo aver mandato giù il primo sorso di quella bevanda scura e calda, guardando l'uomo negli occhi.
«racconta» disse con altrettanta risolutezza sostenendo il suo sguardo, leggendo in lui un animo nobile e di sani principi: «perché vuoi i miraculous e in particolare quei due»
Sarebbe stato difficile spiegare come stavano le cose, ma non poteva fare altrimenti e l'anziano sembrava ben disposto ad ascoltarlo e aiutarlo.

«mi chiamo Adrien Agreste e... e sono stato scelto da lei per portare l'anello del gatto nero con il potere della distruzione» disse, consapevole che con quelle prime parole avrebbe confuso l'uomo che sembrava non conoscerlo, ma che allo stesso tempo non batté ciglio, sicuro di un continuo: «tre giorni fa io e la ragazza a cui lei ha affidato gli orecchini di Ladybug abbiamo affrontato una delle akuma di Papillon, il super cattivo che da mesi devasta Parigi al solo scopo di impadronirsi dei nostri miraculous» proseguì. Tremava al solo ricordo di quel giorno, delle discussioni con Marinette, i sentimenti contrastanti che li avevano distratti da una battaglia così importante che era costata molto a entrambi. Con un po' di coraggio e la consapevolezza di non poter modificare quel passato, proseguì nel suo racconto: «la vittima di Papillon aveva il potere di cancellare le persone, da questo mondo e... e dalla memoria delle persone» sospirò Adrien. Il quadro cominciava a completarsi abbastanza bene nella mente del maestro Fu che già aveva intuito il seguito. «Ladybug ed io eravamo... noi...avevamo appena scoperto le nostre reciproche identità... è successo per caso, è stato un incidente, lei era caduta e io avevo provato a soccorrerla, credevo di avere ancora tempo...».

Ho cercato il tuo nomeWhere stories live. Discover now