Epilogo. Per sempre

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Oh-Oh... è già finita! T^T

Lo so, lo so avevo detto che postavo ieri, ma ho avuto qualche intoppo, SORRY ^^""

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C'era molto fermento, nonostante le prime luci dell'alba si fossero appena affacciate sulla città. I parigini si erano riversati in strada in cerca di coloro che avevano dimenticato e che d'un tratto erano riapparsi nei loro ricordi e nelle loro vite.

Esultarono e si abbracciarono.

Tutti sapevano cos'era successo e tutti sarebbero stati grati ai paladini di Parigi per aver riportato la normalità nella loro vita ancora una volta.

Erano tutti così sorpresi ed euforici che non si accorsero dell'eroe in nero che vagava per la strada, serio e rigido, con l'idolo di Parigi tra le braccia, pallida e tremante, finché non trovò un vicolo buio e isolato in cui si rifugiò.

L'ultima cosa che Marinette ricordava, era il cielo roseo e il sole che faceva capolino tra i palazzi di Parigi, poi la luce e le ombre avevano iniziato a vorticare mischiandosi tra loro, le gambe avevano smesso di reggerla, mentre la sensazione di cadere nel vuoto la fece piombare nell'ombra.
Le palpebre erano pesanti, non aveva la forza di aprirle, ma sentì Chat Noir parlare, disse qualcosa che la sua mente non riuscì a distinguere, mentre le avvolgeva le braccia intorno alle spalle sostenendola.

Poi fu buio.

Anche nel suo inconscio, lottò per tenere stretta a sé Tikki fino al suo ultimo secondo, prima che qualcuno potesse vederla ritrasformarsi, ma cedette quando, per un breve istante riuscì a socchiudere gli occhi trovando due grandi iridi verdi guardarla dolcemente e le sue labbra muoversi in parole confortanti che l'aiutarono a lasciarsi andare, accoccolandosi contro il suo petto caldo e palpitante.

Molte sensazioni la accompagnarono da quel momento, tutte estremamente piacevoli.

Non avvertì lo scorrere del tempo. Potevano essere passati minuti, come ore o giorni, ma la pace che stava provando era molto confortante così come il calore che l'avvolgeva e che mutò più volte trasmettendole emozioni diverse. Alla forte stretta che le dava tanta protezione, si aggiunse un amorevole calore e dolci carezze che le provocarono un'immensa gioia e a cui seguirono lacrime e commozione.

Fu tutto molto piacevole e poi riaprì gli occhi ritrovandosi in una stanza che conosceva e aveva già visto, una sola volta e per poco tempo, ma la riconobbe, così come riconobbe il grande letto matrimoniale su cui era stesa e l'ampia vetrata da cui si poteva ammirare l'intera Parigi.

C'era un uomo accanto a lei, biondo, affascinante e dagli occhi di un verde lucente che portava il nome di Adrien. Rimase fermo a osservarla, mentre lentamente si destava e si metteva seduta guardandolo con un dolce sorriso.

«sei rimasto qui per tutto il tempo? » gli domandò con un tono pacato e tranquillo, ricevendo in risposta un cenno della testa.

«come ti senti? »

«ora sto bene» sorrise, mentre un leggero rossore le colorava le gote: «ora ho capito. So cosa voglio. So chi voglio. Ho capito cos'è davvero importante» disse trovando un grande conforto nel suo sguardo: «ho sognato tante volte il nostro futuro insieme, ma ora non voglio più farlo. Questo è il presente e io voglio godermelo, fare mio ogni singolo momento che passeremo insieme»

«addio Marinette» sorrise l'uomo che lei aveva immaginato sarebbe diventato Adrien sollevandole la mano per baciarne il dorso

«addio» mormorò la ragazza.

Ho cercato il tuo nomeWhere stories live. Discover now