V-incatenami

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10 Giugno 2017

Ormai dopo scuola Taehyung va da Jeongguk quasi ogni giorno e questo metodo funziona alla perfezione. Lui può vedere Jeongguk e suo padre non può vedere lui.
I primi giorni, travolto dal suo netto cambiamento di sentimenti e atteggiamento nei confronti Jeongguk, ben motivato, ma comunque strano, era stato esitante e si chiedeva se non si stesse imponendo troppo a casa dei Jeon.
Aveva detto a Jeongguk solo l'ultima delle sue preoccupazioni, naturalmente, e lui l'aveva totalmente zittito.

"Ti voglio qui" aveva detto "non ti stai imponendo su niente a parte sui miei brutti voti."

Il che era vero—no, Jeongguk non era improvvisamente diventato un genio (eccetto scienze ambientali, ma quello non era stato istantaneo, aveva solo avuto bisogno di una piccola spinta) ma i sui voto erano passati da pessimi a normali.

Yeseul era stata più che grata, come se fosse successo grazie a Taehyung (che è ciò che anche Jeongguk pensa).
L'unica cosa fatta da Taehyung era stato suggerire di passare qualche ora al giorno a studiare.

Lo fanno ancora.

Ora Taehyung si sente a suo agio con i Jeon in un modo che non hai fatto con suo padre.

Ovviamente Yeseul sa che che c'è qualcosa che non va con Taehyung—lui non sa quanto Jeongguk le ha detto, ma lei è comunque gentile e non chiede domande scomode.

Il padre di Jeongguk non è a casa quanto Yeseul, il che la dice lunga perché spesso la madre di Jeongguk è fuori per motivi di lavoro.
Il signor Jeon, o Jiyong, come Yeseul ha insistito che Taehyung lo chiamasse, è stato a casa solo una volta in presenza di Taehyung. Era stato altrettanto amorevole.

Un'altra cosa che Taehyung ha notato, perché è sempre stato un osservatore, silenzioso e nascosto nell'ombra, è il modo in cui i genitori di Jeongguk guardano loro figlio. La maggior parte delle volte lo fanno come se lo amassero. Ma a volte con occhi tristi, come se avessero perso qualcosa. Perso loro figlio, forse, ma Taehyung non può immaginare il perché.

La campanella dell'uscita di scuola suona e Taehyung raccatta i suoi libri. Mentre li sta sistemando nel suo armadietto, Jeongguk arriva scorrazzando da lui nella sua giacca da football, i suoi capelli sono attaccati alla sua fronte dal sudore ed i suoi occhi sono radiosi.

"Il Coach vuole farci restare dopo scuola per allenarci quindi arriverò a casa un po' tardi." Dice, dispiaciuto.

Dice casa, come se fosse anche di Taehyung.

"Ma ti alleni già tre volte a settimana" Taehyung si sorprende quando la sua voce suona un po' amara, come un lamento.

"Lo so, ma sta per esserci una partita" dice giocando con l'orlo della maglietta e rivelando qualche centimetro della sua pelle dorata. Taehyung tiene risolutamente gli occhi in alto. "Preferirei non doverlo fare."

"Ok, ci si vede" dice Taehyung con un timido sorriso e ricevendone un'altro come risposta.
Sorridere in presenza di Jeongguk è diventato più facile.

Osserva gli amici di Jeongguk che si avvicinano, rumorosi ed esuberanti, e trasale. Jeongguk da solo va bene, ma è ancora diffidente di Jeongguk con i suoi amici. Gli ricorda troppo di prima, di quando era la loro vittima.

Taehyung devia verso il parco dove si siede sull'altalena, spingendosi e mettendosi gli auricolari. Chiude gli occhi; la dolce musica e il cigolio dell'altalena lo rilassano.
All'improvviso, la musica è interrotta dallo squillo stridulo della sua suoneria. Si ferma, allarmato, e risponde alla chiamata di un numero sconosciuto.

"Pronto?"

"Sto parlando con Kim Taehyung?" Dice una donna scandendo bene le sillabe.

"S-Si, perché?" Ha un brutto presentimento.

Maybe I'm fine with being by myself [ita]Where stories live. Discover now