3. Preparativi

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Il nostro appartamento non era molto distante dall'Università, ma io di solito preferivo prendere sempre l'autobus perché mi scocciavo a camminare.

Il nostro appartamento era al terzo piano, interno 3C. Non era molto grande, ma a noi bastava e poi l'affitto non era molto alto, soprattutto diviso in tre. Appena si entrava c'era il soggiorno, occupato da un divano e due poltrone in pelle che facevano contrasto con il parquet. Di fronte i divani c'era un mobiletto con sopra la TV e davanti c'era un tavolino in legno e al lato una biblioteca occupata da tutti i nostri libri. Al lato del soggiorno c'era la cucina che dava sul balcone, una cucina moderna con un'isola e al centro un tavolo scuro in legno con sei sedie. Dal soggiorno si accedeva direttamente al corridoio: due porte su ogni lato e una in fondo al corridoio. Quest'ultima era uno sgabuzzino. La prima porta a destra era il bagno, la porta dopo era la camera di Stefania. A sinistra, la prima porta era la camera di Maria e quella successiva la mia. La mia camera aveva un letto matrimoniale, due finestre, un grande armadio e una piccola scrivania nell'angolo. Il pavimento era uguale in tutta la casa, mente avevo dipinto le pareti di lilla.

Rientrai a casa che erano le cinque del pomeriggio passate. Le ragazze mi aspettavano sedute sul divano a braccia conserte.

Appena le vidi non potei far a meno di trattenere un sorriso.

"Inizia a parlare" mi incita Mary
Rido, mi tolgo il parka e mi siedo.
"Va bene, va bene. Ora vi racconto tutto!!" esclamai.
Iniziai a raccontare di come sono andata a sbattere contro uno sconosciuto e che poi mi ha offerto un caffè al bar lì vicino. Dico che oggi l'ho rivisto e che mi ha invitato a cena domani sera.

Quando arrivo all'invito esultano, si alzano e iniziano a sbattere le mani e a saltare.

"Dove ti porterà?"
"Hai un vestito adatto?"
Chiesero divertite.
"No, non ho la minima idea né di dove andremo né di cosa indosserò.." risposi.
"Allora qui ci vuole una giornata di shopping!" disse Mary. "Ti aiuto io a scegliere un outfit adeguato. Domani non hai lezione giusto? Bene, nemmeno io. Stefy sei dei nostri anche tu vero? Perfetto. Allora domani colazione al centro commerciale, usciamo di qui alle dieci in punto. Miraccomando cercate di essere puntuali, soprattutto tu Giulia. Ora vado a fare una doccia. Ho un appuntamento con Riccardo"
Senza avere il tempo di alzare un dito erano sparite entrambe dal soggiorno. Così decisi di andare a studiare.

Dovevo prepararmi psicologicamente ad una dura giornata si shopping.
Io odio lo shopping!!

***

Mi svegliai presto perché la notte scorsa non riuscii a chiudere occhio.
Pensavo, pensavo e ripensavo. Non riuscivo a tenere la mente libera.
Solo verso le quattro riuscii finalmente ad addormentarmi. Di conseguenza mi svegliai tardissimo. 9,37. Scatti in piedi come una molla e corsi subito in bagno. Feci una doccia veloce.

Già pensavo alle lamentele di Maria che mi avrebbe fatto se fossi arrivata anche con un solo minuto di ritardo.

Per fortuna i capelli non si erano bagnati. Li avevo legati in una crocchia alta.
Indossai un jeans leggermente strappato con una felpa bianca e le converse. Lasciai i capelli sciolti.
Afferrai al volo la borsa, che non usavo quasi mai perché mi rompeva trascinarmela dietro, e presi il cappotto.

In soggiorno le ragazze mi aspettavano davanti della porta.
"Finalmente, sono le 10:27!"
"Lo so, lo so. Non c'è bisogno di ripetermelo" dissi facendo una smorfia, e ridendo insieme uscimmo di casa.

Appena fuori la porta mi ricordai del cellulare. Corsi dentro, lo presi e le raggiunsi fuori dall'appartamento, meritandomi un'altra occhiata da parte delle ragazze.

Arrivammo al centro commerciale quasi subito. Per prima cosa andammo verso un negozio di abbigliamento. Maria ci trascinò dentro.
Iniziammo a guardare degli abiti da sera, ma non lunghi. Dopo aver girato tutto il negozio uscimmo senza comprare niente. Fu così anche per un altro paio di negozi.

Verso mezzogiorno il mio stomaco iniziava a brontolare, così decidemmo di fermarci nel fast food del centro commerciale. Dopo aver gustato un ottimo panino con cotoletta e insalata e una porzione di patatine continuammo la ricerca. 

Entrammo in un altro negozio. Lì Maria trovò un vestito nero interamente ricoperto di pizzo, molto corto, la schiena era scoperta e incorniciata dal pizzo, aveva le maniche a tre quarti e lo scollo a cuore.
Stefania invece trovò un abito nero, con lo scollo rotondo più profondo sulla schiena, stretto in vita da una sottile striscia luminosa. La gonna era in chiffon, più corta davanti e più lunga dietro.

Erano entrambi molto belli.
Il primo era più scoperto rispetto all'altro, che era più casto.

Li provai entrambi.

Il primo mi stava bene, ma mi sentivo troppo scoperta. Non rispecchiava la mia personalità.
Appena uscii dal camerino con quello addosso le ragazze esultarono.
"Sei sexy" disse Stefy.
"Grazie, ma... Non so, forse non fa per me, mi sento nuda" risposi.
"Va bene, prova l'altro. Ma se nemmeno l'altro ti piace sei un caso perso tesoro mio" disse Mary.

L'altro mi piaceva di più, stava anche meglio. Accarezzava le mie curve e mi rispecchiava in pieno. Sbarazzina ma elegante.

Quando mostrai loro come mi stava, restarono a bocca aperta.
"Sei fantastica!" esclamarono all'unisono.

Decisi di prenderlo, non lo pagai neanche tanto caro.

Quando uscimmo di li entammo in un negozio di scarpe, dove Maria mi costrinse a prendere dei tacchi.
Ne scelsi un paio semplice, molto alti, neri e con il cinturino alla caviglia. Insieme acquistai anche una pochette nera con la tracolla e dei punti luce.

Quando avemmo finito di fare shopping andammo al bar e prendemmo un caffè a testa. Passammo una mezz'ora lì.
Stremata dalle loro lamentele acconsentii a farmi truccare da Maria a farmi acconciare da Stefania.

Dopo esserci riposate per un pò Mary ci trascinò in un negozio di lingerie. "Come più mancare il pezzo forte!" esclamò prima di iniziare a a cercare tra tutto quell'intimo. Esultava ad ogni cosa che trovava che poteva starmi bene, mentre io e Stefania ci guardavamo divertite e fingevamo di non conoscerla.

Dopo infinite ricerche Maria tornò da con in mano un competino nero in pizzo, molto sexy. Mi constrinse a provarlo.
Dovevo darle ragione. Mi stava molto bene.

Ad un tratto la tenda si aprì, rivelando le ragazze impazienti di vedere il risultato.
"Sei assolutamente perfetta" disse Maria.
"Già, e non solo noi apprezziamo" disse facendo cenno col capo verso un uomo. Avrà avuto all'incirca quarant'anni, era accompagnato dalla moglie, credo, anche se sembrava molto più giovane di lui. Richiusi la tenda sbuffando e velocemente mi cambiai.

Alla cassa lo stesso tizio di prima mi fece l'occhiolino, mentre la donna vicino a sé pagava. Lo ignorai e nella loro busta intravidi qualcosa di pizzo rosso.

Uscimmo ridendo.

Guardai l'orologio, erano le cinque e cinquantacinque.
Decidemmo di tornare a casa.

Alle otto uscii da camera mia truccata e pettinata perfettamente.
Dovevo ammetterlo erano riuscite a fare centro.

"Sei assolutamente magn..." il citofono fermò la frase di Stefania. Andai a rispondere e dissi che sarei scesa subito.
Le ragazze sorrisero, le salutai e uscii.

Mentre uscivo sentii urlarmi dietro qualcosa del tipo "se non torni a dormire capiremo" ma non ci feci molto caso. Ora volevo solo passare una serata perfetta.

//spazio autrice
Ciao, sto aggiornando spesso ultimamente. Spero vi piaccia, lasciate un commento. Questo è il capitolo più lungo che ho scritto finora.
Dopo una giornata di shopping con le amiche, Giulia trova finalmente qualcosa per la sera tanto attesa.

Un bacio
RaxxaCrazy

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