16. Casini

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È passata una settimana dalla laurea. Abbiamo la casa tutta per noi, i miei genitori sono ripartiti subito dopo la laurea, stessa cosa per Susanna. Abbiamo trascorso il weekend in campagna. Io lavoro nello studio di Pasquale. Visto che ancora non sono una professionista seguo casi semplici o faccio da assistente a lui. Frequento ancora l'Università. Due mattine a settimana, sono l'assistente del professore di legge. Dice che i giovani si impegnano di più a studiare se vedono che qualcuno che l'ha fatta gli da un metodo di studio. Nel fondo del mio cuore insegnare è una cosa che mi è sempre piaciuta. Da piccola giocavo sempre a fare la maestra. È un lavoro che mi piace, e poi sono ben retribuita. 
Ancora non lo sa nessuno che ci sposiamo. Vogliamo aspettare il divorzio.

Oggi è martedì. Torno dall'Università. Pasquale mi raggiunge per pranzo.
Suonano alla porta. Se ho imparato qualcosa da quando sono qui è che quando aspetto Pasquale per pranzo e suonano alla porta non promette niente di buono.
Però... Che devo fare? Devo aprire per forza.
Apro e una donna mi si presenta davanti. Sorride. Un sorriso da idiota oserei dire. È alta e ha i capelli lunghi, neri e lisci. Indossa un vestito nero con le spalline sottili e molto corto, che le mette in evidenza le curve, e un paio di sandali con un tacco altissime. È molto abbronzata.
Già non mi piace!

Appena mi vede si alza gli occhiali da sole e mi scruta con gli occhi scuri.
"Tu devi essere la colf, sto cercando l'avvocato sai dirmi quando tornerà?" dice scandendo bene l'ultima frase.
Capisco che indosso un jeans, le scarpe da ginnastica e una maglietta semplice rosa e ho i capelli legati in una crocchia disordinata, ma da qui a paragonarmi alla colf ci vuole un bel coraggio.
"Non sono la colf" dico inespressiva.
"Ah, scusami cara. Non lo sapevo. Posso entrare?"
Mi sposto di lato per farla entrare.
"È cambiato tutto qui dentro" dice guardandosi intorno. "E questo?" dice indicando l'enorme quadro con la nostra foto.
Alzo un sopracciglio e la guardo.
"Bene" dice, poi si dirige in cucina e io la seguo. "Posso avere un bicchiere di vino?" chiede.
Non siamo mica al bar che ordini quello che vuoi, avrei voluto rispondere. Ma io annuisco perché sono gentile. Si, ma gentile fino ad un certo punto. Puntualizza il mio subconscio.

Apro l'armadio e cerco la bottiglia.
"Prova nel mobile in alto" dice.
Per sua sfortuna lo trovo. E mi gusto il suo viso deluso quando poggio il vino sull'isola.
Ma chi è questa donna e cosa sa su questa casa?
Forse ho  una vaga idea di chi possa essere. Spero tanto di sbagliarmi.

"Oh, che sciocca. Non mi sono ancora presentata. Piacere, sono Sandra" dice posando il bicchiere.
"Giulia" dico semplicemente.
Non ho proprio voglia di conversare con questa Sandra. Ma poi chi cazzo è?
"Ciao Giulia" dice con un falso tono di amicizia.
Cerco di ricambiare il suo sorriso.
"Tu sei la nuova fidanzata di Pasquale?" chiede levandosi finalmente quel falso sorriso di bocca. Preferisco essere guardata male che con falsità.
Annuisco.
"Allora immagino che ti avrà parlato di me. Sono la sua ex moglie, anche se ancora non ex"
Annuisco di nuovo.
"Ti starai chiedendo perché sono qui. Be' sono qui per il divorzio, ovviamente. Sono stanca di questo via vai con avvocati. Sono venuta personalmente dal Brasile per concludere questa farsa. Perché, diciamoci la verità, il nostro matrimonio era una farsa. L'ho sposato solo per i soldi e subito dopo l'ho tradito"
Lo ha detto con tanta nonchalance e come se avesse fatto una cosa da niente. Fa quasi impressione.
La porta si apre ed entra Pasquale. Appena vede l'altra donna accanto a me sbianca.
"Ciao" fa lei cinguettando.
Lui non la degna di uno sguardo. Viene diritto da me, mi prende per le spalle e mi porta nell'altra stanza.
"Non so cosa ti abbia detto, ma non darle ascolto. È una pazza. Perché è venuta qui?" mi dice.
"Sta' tranquillo. Ha detto che è venuta qui personalmente dal Brasile per concludere questa farsa"
Pasquale sorride della mia scarsa imitazione. "Ricordati che ti amo. Ora vado a concludere questa farsa che è già finita da tempo"

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