''Can't help falling in love with you''

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Amarti è stato così arduo.
Lo è stato anche incontrarti ogni notte, lo è stato anche cercare di credere alle tue promesse sussurrate che tanto sapevan di bugie.
È stato così arduo credere in un noi quando entrambi eravamo promessi a due donne diverse.
La notte in cui mi rivelasti, con voce tremante di dover prender come sposa Bae Joohyun credetti che una forza misteriosa ma davvero stravolgente mi avesse colpito in pieno.
Ciò che provavo andava oltre il dolore ma non faceva quasi più male, mi toccava, mi sfiorava dolcemente, ma non mi trafiggeva.

La notte in cui invece io ti rivelai, con voce tremante di dover sposare Hirai Momo, alcune lacrime abbandonarono i tuoi occhi e tracciarono un lungo percorso lungo le tue gote arrossate e paffute.
Io le baciai, entrambe, e ripetutamente.
Quella sera ti chiesi, di scappare via con me, nonostante amassi Firenze, nonostante amassi la mia casa, la mia famiglia, la mia scrittura, la mia stanza e la mia biblioteca.
Ma ti rivelai quanto amavo ancor di più te e pur di star insieme, sarei stato disposto ad abbandonar tutto.

Dopo aver visto il tuo angelico viso la prima volta, ho cominciato a percepire nuovi colori nella quotidianità e ho cominciato a passar più tempo all'aperto portando nel mio taschino.

Mio padre ne fu molto sorpreso, riusciva a vedermi più spensierato e ne era, inizialmente così orgoglioso.
Speró nei primi momenti, che ció fosse dovuto alla donna che avrei dovuto sposare, che vederla giornalmente mi avesse permesso di scoprire un nuovo mondo fuori dalla mia stanza. Rammaricato peró, dovette fare i conti con un problema ben più grande: questa mia fonte di felicità non era una lei, bensì un lui.

Ci provó, sai? Cercó in tutti modi di spiegare questo mio affetto come un'innocente amicizia,  o un amore fraterno, il primo legame vero al di fuori del cerchio familiare, e perció doveva essere più che ragionevole la mia quasi ossesione e attaccamento a te, Park Jimin.

Ma quando ti rintanavi in casa mia, e il tuo sguardo mi logorava, l'uomo di casa doveva far i conti con il rossore sulle mie gote, il sorriso persistente sulle mie labbra, e la luce nei miei occhi.
E così capì, che io non potevo fare a meno di amarti.

Non me ne fece una colpa, dopotutto, ero cresciuto in modo sbagliato, chiuso in casa, con una concezione astratta di cosa fosse l'amore, la vita di coppia, passando le giornate a leggere e scrivere. Piuttosto, preferì incolpare sè stesso, per aver cresciuto un figlio sbagliato. Non mi proferì mai, in un momento di intimitá, di esser preoccupato della nostra relazione, ma al contrario, corse ai ripari.

Cercó di velocizzare, quindi, le già fulminee procedure per il matrimonio con Momo, sperando che, il contatto con la giovane donna, potesse farmi cambiar pensiero.
E così come mi aveva invogliato a lasciar casa e divertirmi all'aperto, queste permissioni si ridussero notevolmente, e infine, prima per una scusa, poi per un'altra, anche tu, smettesti di venir a casa mia, se non di nascosto.

Devo ammettere che lei, era davvero una bella  ragazza, dai tratti giovanili e rassicuranti, occhi chiari e chioma scura.
Solo, non era te, Park Jimin.

È un amore sbagliato il nostro, e non è di certo il primo in questa storia, ma mai ho osato anche per un solo secondo, rimuginare e pentirmi di noi e di ció che è stato, siamo e saremo.

Un giorno più avanti un grande uomo domandó al mio orecchio con modesta curiositá: <Oh, voi Min Yoongi, messere dai buoni costumi e notevole coraggio, permetterete me, di chieder voi, se ne è valsa la pena?>

Ed io, quasi interdetto, risposi, col volto chino: <Ah, mio signore, tanti sbagli ho commesso nella mia miserabile vita, ma amare quel giovane non è stato uno di questi> mi fermai pochi secondi sospirando <e se vuol conoscere la verità, sí, ne è valsa veramente la pena>

LA DIVINA COMMEDIA || YoonminWhere stories live. Discover now