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Un mese dopo

Dalla notte di quel sogno era dura dormire. Ogni notte rivivevo quel sogno e stava lentamente iniziando a logorare la mia sanità mentale. Le prime volte furono sopportabili, ma dopo un mese consecutivo stavo iniziando a comprendere cosa intendesse quando lei diceva baby come home. Quelle parole mi riportarono in un momento in cui stavo per andarmene per una missione e lei si comportò diversamente, mi aveva stretto più a lungo come se fosse stata preoccupata che me ne sarei andato senza far più ritorno, ecco perché aveva detto 'baby come home'.

Mi confondeva il fatto che avessi questo sogno tutte le notti. Stava deteriorando il mio sonno ed ogni giorno mostravo segni di insonnia. Avevo bisogno di aiuto ma non riuscivo a rivolgermi a nessuno. Tutto questo tempo Jade ci era stata per me a sostenermi durante questo periodo orribile, ma io come il coglione che sono l'avevo allontanata in malo modo. Non riuscivo nemmeno a scusarmi con lei, forse perché parte di me pensava di riuscire ad andare avanti da solo senza l'aiuto di nessuno. L'altra parte era ovviamente in disaccordo. Sedevo da solo davanti ad un piatto di insalata intonso cercando di capire come cazzo risolvere il mio problema.

I miei occhi osservarono lentamente la mensa affollata e notai che la maggior parte delle persone mi rivolgeva occhiate di compassione, probabilmente in risposta alla mia disperazione evidente. In lontananza notai Louis, Dexter, Spencer e Jade accalcati tra di loro. Normalmente starebbero sorridendo e ridendo dalle lacrime grazie alle battute infantili di Louis. Ma ora sembravano seri.

Lo sguardo di Spencer fu nel mio per un secondo e si incupì quando mi guardò. Deglutii ansiosamente, ero a disagio. Presto qualcuno si mise in mezzo al mio campo visivo. Vicky.

  "Posso sedermi qui?" domando gentilmente guardandomi con i suoi grandi occhi azzurri.

La guardai in silenzio prima di riportare lo sguardo sul mio piatto senza dire una parola, ed iniziai a mangiare. Lei prese il mio silenzio per un si invece che un no e si mise a sedere.

  "Non sei venuto al meeting oggi" esordì Vicky facendomi grugnire. Era così chiacchierona.

  "Ottima osservazione" commentai secco infilzando la mia insalata prima di infilarmene un po' in bocca.

Lei inarcò le sopracciglia alle mie parole.

  "La Black Arrow si sta disintegrando dopo ciò che è accaduto a Rogoland. Sono stati eliminati dai nostri dopo che le Valchirie hanno eseguito quella missione giorni fa, alla quale tu non hai ovviamente preso parte-"

  "E me lo stai dicendo perché?" domandai improvvisamente alzando lo sguardo per guardarla negli occhi. Lei si immobilizzò deglutendo sonoramente prima di rispondere.

  "H-ho solo pensato che volessi un aggiornamento" esitò serrando le labbra.

  "Si? Beh ti sembra che me ne fotta qualcosa di cosa sta succedendo alla Black Arrow?" inarcai un sopracciglio con fare interrogativo.

  "No" rispose subito prima di stringere lo sguardo alle mie parole. "Non devi essere così maleducato, stavo solo cercando di fare conversazione"

  "Allora va a fare conversazione altrove" la guardai male finendo la mia insalata prima di prendere la bottiglia d'acqua ed aprirla.

  "Umm d'accordo allora" si accigliò confusa dal perché fossi così freddo. Prese quindi il suo vassoio e si alzò in piedi, ma quando stava per andarsene disse "Se si tratta del fatto che Scarlett sarebbe stata a disagio se io e te avessimo parlato-"

  "Non proferire una fottuta parola su di lei. Non si tratta nemmeno di quello. Francamente non mi importa di ciò che hai da dire in generale, voglio solo stare da solo, è troppo da chiedere?" sbottai improvvisamente alzandomi in piedi. La mia reazione ottenne l'attenzione collettiva.

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