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H A R R Y

  "Cosa stai facendo?" domandai a Scarlett, la quale stava riempiendo una piccola valigia con alcune sue cose.

  "Sto solo mettendo in valigia alcune cose importanti, in caso questo posto venga raso al suolo" mormorò mettendo in valigia il suo quaderno ed alcune foto incorniciate. "C'è qualcosa che vorresti mettere qui dentro?"

  "Umm il mio intero armadio?"

Lei ridacchiò posando un capo d'abbigliamento ed avvicinandosi a me. Le sue mani morbide mi incorniciarono il viso e le sue labbra toccarono le mie in un bacio delicato. Con le mani le cinsi i fianchi e la avvicinai a me. Ci staccammo per prendere aria e ci guardammo profondamente negli occhi, entrambi cercammo di decifrare le reciproche emozioni.

  "Stai bene?" mi domandò piano, era chiaramente preoccupata. Annuii appena.

  "Sto cercando di essere positivo" le dissi facendola sorridere prima di annuire.

Oggi stavamo cercando discretamente di scoprire le spie, dovevamo tenere un profilo basso in quanto se ci fossimo fatti scoprire le spie l'avrebbero molto probabilmente riportato a Viola, e non potevamo correre un tale rischio. Niall e Zia avevano trovato le piante della struttura ed avevano incaricato una squadra di cercare le bombe. Poiché ero entrato a far parte dell'Organizzazione quando avevo tre anni ero uno delle persone che avrebbe cercato gli esplosivi, ma nonostante ne conoscessi ogni angolo non ero stato in grado di trovarli.

Avevo trascorso la mattinata a cercare le bombe mentre Jade era rimasta con Scarlett ricoprendo il ruolo di 'guardia del corpo' in caso l'Omega avesse deciso di tenderci un'imboscata. Niente era prevedibile, niente era certo, e mi rendeva frustrato all'inverosimile. Le parole non erano in grado di descrivere esattamente ciò che provavo, era difficile da decifrare, e notavo che anche Scarlett risultava frustrata a volte. Ma lei era paziente e comprensiva, e lo apprezzavo. Ero solo preoccupato, preoccupato per lei e per tutti gli altri.

Scarlett era quasi morta rischiando la vita per me durante la sua prima missione, ed era praticamene caduta da un burrone sopravvivendo. E se le fosse successo qualcosa e questa volta non fosse sopravvissuta? Mi si strinse il cuore al pensiero e scossi il capo per allontanare la triste congettura. La raggiunsi mentre sistemava le cose in valigia e l'abbracciai da dietro stringendola a me.

  "Ti amo Scarlett" mormorai al suo orecchio nascondendo il volto nella sua nuca e posando un bacio sulla sua pelle. "Always"

  "Anche io ti amo Harry" sussurrò accarezzandomi il volto prima di girarsi su sé stessa ed accogliermi in un caldo abbraccio. "Always".

Le sue parole erano come musica per le mie orecchie, musica che non sentivo da sette mesi. Essere in grado di udirle ancora portò un sorriso sul mio volto e la strinsi ulteriormente e me. Non desideravo nient'altro che portarla via con me in questo momento. Volevo che scappassimo dal caos in un posto lontano a sua scelta. Ma non potevamo. Scarlett non avrebbe mai lasciato i suoi amici in queste condizioni. Al vecchio me non sarebbe importato, ma ora mi interessava dei membri dell'Organizzazione e volevo aiutarli a risolvere il problema.

  "Allora" sospirai guardandola. "Dove metterai la valigia?"

  "Liam si è offerto di tenerla al suo appartamento. Inoltre se scoppiassero le bombe potremmo stare da lui, è stato gentile da parte sua" mi disse. "Presto ci andrò con Jade—"

  "Vengo con voi" dissi immediatamente, e lei si accigliò.

  "Non hai quel meeting con le Valchirie fra poco?" domandò facendomi rattristire annuendo.

  "Si ma—"

  "Vuoi venire con me" finì la frase. "Per controllarmi"

  "Si" annuii facendola sospirare appena prima di annuire, sorprendentemente. Pensavo avrebbe protestato, dicendo che sarebbe stata in grado di occuparsi da sola di sé stessa.

Run & Hide |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora