8. Il vento

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Scrivo ogni mattina a Claudette. Le scrivo sperando che l'immaginazione riesca ad uscire da queste mura, così che le mie parole le possano accarezzare il volto e l'anima.
"Carissima Claudie,
Sono le sei del mattino e Parigi si muove con il vento. Michael è sul letto raggrinzito che gli ho gentilmente preparato ieri sera. Non voglio mentirti, Claudie, ma sono preoccupato. Il buon Dio non ha voluto darci dei figli, non ho nessun erede e adesso farfuglio con un bambino di piccola statura, che domanda della vita ed è curioso del mondo. Sento come se stessi camminando in punta di piedi, in questo mondo che non mi appartiene, che non avevo ancora conosciuto. Trovare Michael è stata la cosa più casuale che mai accaduta nella mia vita, come trovare te. Ma, come tutte le grandi cose che amiamo nella vita, siamo troppo piccoli per abbracciarle in eterno. Il mio amico è venuto per trovare la sua strada e, io, da buon bigliettaio della stazione più bella di Parigi, devo lasciarlo partire. Cosa rimarrà di questo cuore senza qualcuno che lo esplori ogni giorno? Lascerò i miei pensieri a te, amore mio, ai fogli di carta che non leggerai, alle parole che quest'inchiostro lascia senza preoccuparsi del loro peso. Per la prima volta, mi sento leggero come questo vento. Parigi è i miei pensieri, i miei pensieri sono fatti da attimi che io e Michael stiamo costruendo a Parigi. Penserò ancora quando lui non ci sarà più? Dimmi, Claudie, come starò quando Michael avrà trovato la sua famiglia? Forse non dovrei amare gli umani così come amo te, che sei un ricordo, che sei la roccia dove continuamente incido lacrime. Amami tu, Claudette, non abbandonarmi ai miei pensieri, che recidono il mio tempo e sciupano le mie vesti. Condannami alla prigione che è l'amore per Michael, butta via la paura che ho di essere schiacciato da un bambino così piccolo, ma così gigante.
Per sempre tuo,
Will Harper. "

"William?" disse quella voce alla quale ormai mi ero abituato.
"William è oggi! È arrivato il giorno, andremo a Londra!" Urlò entrano in camera.
"Andremo?" Chiesi io guardandolo sbigottito mentre mi affrettavo a ripiegare la lettera che poi avrei messo dentro il cassetto, insieme alle altre lettere che non avrò mai il coraggio di spedire all'indirizzo di Claudette.
"Non verrai con me?" Rispose Michael.
"Io..." non sapevo cosa rispondere. Nel mio piano di aiutare Michael non era prevista una partenza, non era previsto che lo accompagnassi. Posai la lettera dentro il cassetto, accuratamente, dove non si sarebbe logorata con il tempo. Sentivo gli occhi di Michael fissarmi attentamente, come era solito fare. Gli stolti non sanno mai dove guardare, Michael era così intelligente e scaltro da saper parlare con gli occhi.
"Sì, certo che verrò con te".
Mi sorrise.
Non avrei mai lasciato che Michael affrontasse un altro lungo viaggio, verso l'Inghilterra, senza di me. Non sarei stato l'uomo che Claudette voleva che fossi, un padre, un buon uomo.

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⏰ Last updated: Apr 12, 2018 ⏰

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L'eredità di ClaudetteWhere stories live. Discover now