Certa gente deve andarsene a fanculo!

265 12 26
                                    

Chiara e Ginevra stavano al parco con la loro prole, Futura e Davide giocavano tra scivoli e il rettangolo di sabbia circondati dagli altri bambini, divertendosi molto nonostante gli occhi vigili delle loro mamme.  

A un certo punto un bambino si avvicinò a Davide  incominciando a giocare con lui. Ginevra lo guardò attenta e felice, suo figlio cresceva felice e spensierato. L'estasi però le durò poco. Il bambino venne preso in braccio dalla madre, allontanandolo da Davide e ammonendo il figliolo con testuali parole:

  "Non voglio che giochi con quel bambino, la mamma è così strana...". 

Quelle parole arrivarono al cuore di Ginevra come una fucilata. Che voleva dire con strana? Chiara, che aveva ben inteso quel parlare, la guardò un attimo e resasi conto che l'avevano ferita cercò di distrarla:

"Che ne dici se li portiamo a prendere un gelato?". 

Ginevra, per tutta risposta, prese in braccio Davide:

"No, Chiara, mi sono ricordata che ho da fare, scusa", scivolò via lasciando l'amica e Futura da sole al parco. 

Qualche giorno dopo, poco dopo cena, in casa Tarducci, si respirava un'aria quasi palpabile per la tensione. Chiara era indecisa se raccontare a Fabrizio l'accaduto al parco,perchè aveva notato quanto l'impatto avesse cambiato Ginevra, mentre quest'ultimo era alle prese con l'organizzare la propria vita privata e gli impegni del lancio del suo nuovo disco. Da perfezionista, quale era, voleva che tutti i due i lati della medaglia viaggiassero in equilibrio. Soprattutto non voleva che sua figlia avesse per mesi un padre latitante. 

Il campanello di casa li fece quasi sobbalzare tra il rumore delle stoviglie che Chiara stava lavando. Guè entrò in casa sfilando davanti a Fabrizio che gli aveva aperto la porta. 

"Che succede?", domandò Sfiber nel vedere Guè serio e preoccupato. 

"Mia moglie è impazzita!", affermò Cosimo senza pensarci sopra. 

"No, davvero? Te ne sei accorto finalmente?", ironizzò Fabrizio. 

Chiara posò le stoviglie asciugandosi le mani sentendosi catturata dalle parole di Cosimo. 

"Non sto scherzando Fabrizio", rispose secco Cosimo. 

"Ok, va bene, dimmi che succede". Fabrizio si portò seduto vicino all'amico intento ad ascoltarlo. 

"Succede che sono entrato in casa stasera pensando di aver sbagliato porta. Ha rivoluzionato tutto...tanto per incominciare: non c'erano le sue riviste sparse ovunque, la televisione era spenta, un silenzio d'oltretomba e lei...no dico lei...non puoi capire Fabrizio, come cazzo si era vestita, indossava un tailleur anomalo, sembrava una donna d'affari di cinquant'anni, con i tacchi...no dico Ginevra con i tacchi, capisci? Pettinata con una riga in mezzo alla Morticia, niente trucco appariscente...hai presente? Quei suoi ombretti dorati, azzurrini, fucsia, niente di tutto questo, acqua e sapone...niente cappelli enormi, fiocchi, fasce onnipotenti con rose e ghirlande, e poi il modo di parlare? No, parliamone...avete presente mia moglie? Ginevra? Scomparsa, inesistente, a cena mi sembrava di vedere mia madre che mi metteva davanti il minestrone che fa tanto bene al pancino...tutta sobria ed educata, perfettamente equilibrata e niente riferimenti a fiction, serie televisive,  Uccelli di Rovo e Dallas, persino Beautiful è finito nel cesso". Cosimo si sfogò di getto. 

"Sarà andata da uno psicologo finalmente...", Fabrizio replicò senza tatto, quasi in automatico, pensando che Ginevra avesse riacquistato una certa sanità mentale. 

"Ho detto che non sto scherzando Fabrizio...io rivoglio mia moglie, la mia Ginevra, un altro giorno così e vado ai pazzi. Quella non è mia moglie, è una specie di brutta copia mal riuscita!". 

Chiara abbassò lo sguardo guardando Futura, cosa farebbe lei se la definissero strana e impedissero a sua figlia di frequentare gli altri bambini per questo? 

Cambierei atteggiamento...si rispose in automatico. 

"Ecco Cosimo forse devi sapere una cosa che è successa qualche giorno fa al parco...". Commentò Chiara quasi sottovoce. 

"Che è successo?", domandò Cosimo mostrando un po' di ansia. 

Chiara raccontò l'accaduto a Cosimo passando attraverso lo sguardo di Fabrizio che, incredulo, osservava la preoccupazione di Guè nel non avere più una moglie completamente fuori di zucca. Alla fine del racconto commentò:

"Beh, strana è strana eh, non si può certo dire il contrario". 

"Sì, d'accordo è strana, ma lo sei anche tu, a dire il vero e se mi fossi soffermata solo su come apparivi a impatto, avrei dovuto chiamare un TSO immediato invece che fare una figlia con te". 

"E' assurdo che la gente giudichi solo a vista e che impedisca a dei bambini di giocare o meno insieme a seconda delle proprie simpatie o meno, questo è razzismo del cazzo, per non dire bullismo adulto". Replicò secco Cosimo. 

"Beh non esageriamo eh", Fabrizio era ben lontano dal capire Ginevra e tutta la sua  complessa personalità che era tanto cara all'amico. 

"Andiamo Fabrizio, al posto di Davide poteva esserci un bambino di colore e la mamma lì a dire: non voglio che giochi con quel bambino, i genitori sono negri! Il concetto di base è lo stesso. Oppure: non voglio che giochi con quel bambino i genitori sono stranieri, o poveri...la base è questa di quel discorso. La gente dimentica che ognuno è diverso, che un figlio è diverso dalla madre o dal padre...ma poi chi di noi non è strano? Ognuno ha le sue stranezze...tu sei un solitario...non è strano questo? Chiara vive fuori dalla moda e pensava solo a studiare, non è strano questo? Io che faccio il gangster del rap non è strano questo?"

Cosimo si alzò e andò dritto alla porta deciso a riprendersi sua moglie e la sua vita con lei. 

AlienoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora